da Repubblica.it
SCUOLA & GIOVANI
A Copparo (Ferrara), tre studenti della media Govoni, hanno devastato l'istituto per completare la bravata si sono ripresi mentre appiccavano il fuoco nelle classi
Mentre incendiano la scuola si riprendono con i telefonini
Due ragazzi di 16 anni e uno di 14 sono stati denunciati alla procura dei minori di Bologna
Il ministro Fioroni: "Recuperare il rispetto per gli altri e la capacità di indignarci"
COPPARO (FERRARA) - Tre aule incendiate, le stanze dei professori e dei bidelli danneggiate, registri di classe bruciati: è il bilancio, ancora provvisorio, di un raid di tre minorenni, studenti della scuola media inferiore Corrado Govoni di via Vittorio Veneto a Copparo, in pieno centro. Per completare la bravata i ragazzi hanno documentato il tutto riprendendo la devastazione con i loro telefonini. I carabinieri, allertati dalle fiamme che uscivano dalle finestre, li hanno trovati nascosti nei bagni, all'interno della scuola. I tre minorenni, due di 16 e uno di 14 anni, sono stati denunciati alla procura dei minori di Bologna, che dovrà valutare gli eventuali provvedimenti restrittivi.
Secondo la prima ricostruzione, i ragazzi, uno dei quali ripetutamente bocciato, sono entrati da una porta finestra dalle scale antincendio poste sul retro. Poi sono andati al piano terra dove ci sono le aule insegnanti e bidelli, e qui hanno bruciato i registri di classe. Quindi hanno preso le chiavi di tre precise classi, la 2A, la 3A (quella del più 'vecchio') e la 3D. Poi con un accendino hanno iniziato a dar fuoco a tutto: banchi, scrivanie, materiale didattico. Quindi hanno chiuso a chiave e se ne sono andati nelle altre due classi per continuare il raid. Si sono nascosti per l'arrivo di vigili e carabinieri.
L'allarme è scattato perché sono state notate le fiamme uscire dalla scuola. I militari entrando hanno sentito voci ai piani superiori dove hanno trovato i vandali nascosti in bagno. Tutti e tre sono stati denunciati per danneggiamento aggravato alla procura dei minori di Bologna: sono incensurati e i loro genitori sono subito stati invitati in caserma. Sono caduti dalle nuvole e avrebbero difeso i loro ragazzi dicendo che non potevano essere stati loro a fare ciò di cui erano accusati. I carabinieri hanno mostrato loro le immagini dei telefonini, più che eloquenti, con le facce dei loro figli nascoste con sciarpe e cappellini, prima di essere scoperti a ridere e scherzare nei bagni.
Occorre "recuperare il rispetto per gli altri e la capacità di indignarci di fronte a certi episodi", ha detto il ministro della Pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni, parlando di bullismo agli studenti della Provincia di Vercelli nell'ambito del convegno Famiglia e scuola insieme per educare. "Anche a scuola - ha affermato Fioroni - bisogna essere cittadini attivi e vigili che non girano la testa dall'altra parte. La scuola - ha aggiunto - deve reagire ed essere esempio di valori".
Fioroni ha ricordato le molestie subite da un ragazzo disabile dell'Istituto Steiner di Torino, diventato sul malgrado protagonista di un filmato che gli autori della bravata scaricarono su internet. "Quella - ha ricordato - è stata la mia prima esperienza con il bullismo. E proprio in quell'occasione mi impressionò che quelle violenze si verificassero da tre anni alla presenza di venti studenti e dodici insegnanti. E mi ha indignato - ha continuato - anche il fatto che a cambiare scuola sia stato il ragazzo down e non gli studenti che lo avevano molestato. Prima - ha concluso - dobbiamo sanzionare chi commette certi fatti, poi pensare a recuperarli".
(3 dicembre 2007)