ANIEF: contro il cambio della residenza per i precari

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ANIEF: contro il cambio della residenza per i precari

Messaggiodi edscuola » 3 maggio 2010, 17:17

Graduatorie: ANIEF contro il cambio della residenza per i precari, richiesto dal Ministro Gelmini.

Mentre i docenti di ruolo devono cambiare la residenza per chiedere l’assegnazione provvisoria, in spregio alla continuità didattica, la Gelmini chiede ai docenti precari di cambiare la residenza per aspirare a un contratto, e garantire proprio la continuità didattica. Peccato che vi è sempre la costituzione, sul cui rispetto l’ANIEF vigila.
Le famiglie sono contro il turn-over, parola del ministro Gelmini, in un’intervista a Io Donna, supplemento del Corriere, del 1 maggio. Cosa voglia dire di preciso, però, non si sa. Il turn-over, infatti, riguarda la sostituzione del personale in pensione con nuovo personale più giovane e a tempo indeterminato - e questo non potrebbe che fare piacere ai nostri alunni, vista l’ età media (over 50). Forse il titolare del ministero di viale Trastevere si riferisce allo squallido balletto dei supplenti che si ripete ogni anno; in questo caso, ha ragione: è assurdo che ogni anno 200.000 docenti e ata si alternino nel posto di lavoro privando le famiglie della continuità didattica necessaria. E come risolvere questo problema: semplice, per il Ministro bisogna far risiedere per almeno due anni il dipendente nel luogo in cui aspira a lavorare. Ed ecco che non si capisce cosa e come fare, forse si vuole cambiare la Costituzione o ripristinare i ghetti, non si sa. Certo che, dopo aver cercato di impedire il trasferimento da una provincia all’altra per fare contenta la Lega - tentativo sventato dall’ANIEF grazie al commissariamento disposto dai giudici del TAR Lazio e a una legge di interpretazione autentica - ora la Gelmini propone ai precari di cambiare la residenza prima dell’aggiornamento delle graduatorie e di giurare fedeltà al governatore di turno? Quasi un’immigrazione controllata dallo scontato ritorno elettorale. Già perché è facile promettere a un docente con 1 punto e un bel certificato di residenza che, se passa questa proposta politica, avrà diritto al posto prima del collega con 1.000 punti ma extra-residente. Bell’invito al rispetto del merito, dell’accesso ai pubblici uffici, dell’assunzione per concorso.
Ma perché il Ministro, se vuole garantire la continuità didattica, non comincia a prevedere, come l’Europa e la nostra Costituzione ci chiedono, un piano di immissioni in ruolo su tutti i posti vacanti e disponibili, che non sono 25.000 ma almeno 200.000? Qualcuno, inoltre, dei 100 dirigenti/docenti comandati dal Ministero o dei 1000 comandati dalle OO. SS. potrebbe, almeno, ricordare alla Gelmini che in Italia, in effetti, chi entra di ruolo può chiedere il trasferimento da una provincia all’altra soltanto dopo due anni? Forse così si eviterebbe di comprimere ancora una volta un diritto costituzionale ai soli lavoratori precari, che garantisce a ogni cittadino di trovare lavoro in tutto il territorio nazionale e di decidere dove vuole risiedere? Se il MIUR ha tanto a cuore i cambi di residenza, forse dovrebbe prevedere la stabilizzazione di tutti i precari, e anche un’indennità di trasferta così da impegnare i 3 miliardi risparmiati sulla pelle e sul destino dei nostri figli, sempre più abbandonati nelle classi a se stessi, tanto che in 100.000 ogni anno, over 15 anni, abbandonano la scuola.
E non si accusino i sindacati del disastro o le scuole della cattiva gestione dell’autonomia. Prima di accusare i dirigenti di attingere al fondo dei fondi europei, la Gelmini dovrebbe spiegare perché utilizza i fondi strutturali europei per garantire due soldi a quei quattro precari che fino a ieri erano pagati dallo Stato.
L’ANIEF con coerenza denuncia le graduatorie di coda o di residenza, la mancata stabilizzazione, le finte liste prioritarie, la mancata parità di diritti tra personale a tempo determinato e indeterminato, in verità, un modo sbagliato, ingiusto, cattivo di fare politica e di amministrare la scuola, che porta soltanto al conflitto sociale, all’annullamento della continua didattica, alla mortificazione della dignità del personale docente e ata, alla lesione della costituzione.
Per questo, ogni giorno, nei tribunali, negli uffici di conciliazione, nel Paese agiamo.
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All’orizzonte altre 25.000 immissioni in ruolo

Messaggiodi edscuola » 3 maggio 2010, 17:18

Scuola: su pressione dell’ANIEF, all’orizzonte altre 25.000 immissioni in ruolo

Questa la richiesta del MIUR al MEF per la copertura dei posti vacanti e disponibili per l’a.s. 2010-2011, ma l’ANIEF continua a incalzare il Ministro Gelmini al TAR Lazio con tre ricorsi pendenti e migliaia di conciliazioni presso gli Uffici territoriali del Lavoro per la stabilizzazione di tutto il precariato.
Si ricorda, infatti, come in applicazione della finanziaria 2008, si intende procedere alla sola immissione in ruolo di 4.000 insegnanti di sostegno a fronte degli altri 30.000 nominati ogni anno al 30 giugno, come è stato disatteso il piano programmatico di immissioni in ruolo di 150.000 unità previsto dalla finanziaria 2007 con un buco di 67.000 posti - che, evidentemente, le nuove immissioni non coprirebbero -, come permane ancora la precarietà di altri 110.000 docenti e di 75.000 ATA che il prossimo anno riceveranno una supplenza al 30 giugno (85%) o al 31 agosto (15%), al netto delle nuove assunzioni.
Abbiamo dedicato il 1 maggio ai precari della Scuola perché la loro precarietà rende precario il sistema di istruzione. A fronte di un tasso di disoccupazione nazionale giunto alla quota del 9%, nella scuola, il tasso del personale licenziato ogni anno a giugno e riassunto a settembre è del 20%, con grave danno per la continuità didattica invocata dalla politica e dalle famiglie, e da noi sostenuta. Inoltre, si assegna a tale personale sempre lo stesso stipendio iniziale, indipendentemente dagli anni di servizio, contrariamente a quanto deciso dalla magistratura, come si ricorda nell’ultima nota prot. AOODRCA/844/2 dell’U.S.R. Campania (retto pro-tempore da Chiappetta) del 28 aprile 2010, a seguito del contenzioso seriale promossa dall’ANIEF sugli scatti biennali di anzianità del personale precario.
Lo Stato negli ultimi dieci anni ha alimentato la precarietà della Scuola: invece di assumere sui posti vacanti e disponibili, ha deciso di ricorrere per ragioni di cassa a supplenze annuali, spesso assegnando le cattedre agli stessi docenti/ata senza stabilizzarli, riducendo anche le mensilità dello stipendio da un’annualità a 10 mesi e non prevedendo alcuna progressione economica. Di fronte all’arbitrio, all’incuranza, all’arroganza, al disprezzo di elementari principi costituzionali, l’ANIEF continua, pertanto, decisa la sua azione nel territorio per il rispetto dei diritti al lavoro e alla professionalità dei lavoratori della scuola, e alla continuità didattica per i nostri alunni.
I soci docenti/ata precari interessati al riconoscimento dei propri diritti possono rivolgersi al sindacato ANIEF per proporre un tentativo di conciliazione presso l’Ufficio del lavoro competente per:
- la stabilizzazione, ovvero la trasformazione del contratto da tempo determinato a tempo determinato secondo la normativa e la giurisprudenza nazionale ed europea vigente (è necessario esser stato nominato supplente al 30 giugno/31 agosto nell’a.s. 2009-2010 o aver avuto due contratti analoghi anche non consecutivi negli anni scolastici relativi al quinquennio precedente)
- la trasformazione del contratto dal 30 giugno al 31 agosto (è necessario che la cattedra sia vacante e disponibile, ed è possibile recuperare le mensilità perdute nel quinquennio precedente)
- l’assegnazione degli scatti biennali di anzianità (è necessario aver svolto almeno tre anni di insegnamento, incluso quello in corso).
Gli interessati devono seguire le istruzioni presenti nel link:
http://www.anief.net/cms/index.php/noti ... el-lavoro-
La strada è lunga ma l’attività sindacale è l’unica percorribile per ottenere giustizia e rispetto delle regole e del diritto, come lo dimostra questa prima apertura all’ipotesi di 25.000 immissioni in ruolo.
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