Caro Ministro Gelmini,
la ringraziamo per il suo impegno teso a ricercare le modalità più idonee per premiare i docenti meritevoli, ma ci permettiamo di farle presente che non siamo interessati.
Certamente tra i docenti italiani, come succede in tutte le categoria professionali, ma forse meno che nelle altre categorie, si annida una quota parte di incompetenti. Siamo anche disposti ad ammettere che tra i docenti ce ne siano alcuni non all’altezza della loro funzione. Ma le possiamo garantire, gentile Ministro, che la stragrande maggioranza dei docenti italiani è “meritevole” per antonomasia. E’ meritevole quando entra in classe per svolgere con onestà ed abnegazione il proprio lavoro, magari in condizioni difficili, in cambio di una retribuzione da sempre inadeguata e carente . E’ meritevole quando cerca di sopperire con la fantasia alle croniche carenze di bilancio. E’ meritevole quando ignora gli insulti e il dileggio nei confronti della categoria di certi media e la scarsa considerazione sociale di cui gode. Questa scarsa considerazione sociale, non si creda, arriva anche in aula, e a volte fair play ed eleganza non bastano a sconfiggere la maleducazione o la denigrazione ignorante.
E allora gentile Mariastella, ora anche mamma, anziché pensare ad inattuabili sistemi premiali, non graditi e non voluti, la preghiamo di rivolgere il pensiero alle tante mamme, sue e nostre colleghe precarie, che tra qualche mese si ritroveranno nell’impossibilità di provvedere al sostentamento dei propri figli. Non dica che non è un problema del suo Ministero, perché la scuola peggiorerà molto senza di loro. La preghiamo inoltre di rivolgere l’attenzione alle condizioni di difficoltà in cui versano le nostre scuole, dove anche l’acquisto dei più banali sussidi didattici e per la pulizia personale degli allievi, comincia a diventare un serio problema. Infine, se avanzasse qualche euro, le ricordiamo che l’obiettivo di retribuire “tutti” gli insegnanti italiani con retribuzioni dignitose, analoghe a quelle degli altri docenti europei, resta per noi un’aspirazione ampiamente condivisa.
Cordiali saluti
Maria Carmela Lapadula
Cinzia Piccinini
Flora Villani
28 aprile 2010 - Associazione Professione Insegnante