UNICOBAS: 9 ottobre SCIOPERO E MANIFESTAZIONE NAZIONALE

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UNICOBAS: 9 ottobre SCIOPERO E MANIFESTAZIONE NAZIONALE

Messaggiodi edscuola » 10 settembre 2009, 20:07

SCIOPERO E MANIFESTAZIONE NAZIONALE VENERDI’ 9 OTTOBRE
Il decreto sui PRECARI passato al Consiglio dei Ministri è assolutamente inaccettabile. I contratti di “disponibilità” obbligano ad una flessibilità totale, quindi al deprofessionalizzante “tappabuchismo spicciolo”, con l’unica certezza di una retribuzione pari al 70% dello stipendio.

Per stessa ammissione del Governo, il provvedimento riguarda al massimo 13.000 precari (con uno stanziamento sballato che ne copre soli 10.000). Ma si dà il caso che ce ne siano almeno altri 100.000, ai quali, proprio per effetto della “riforma” Gelmini su tutti gli ordini e gradi di scuola, nonché per le cattedre costituite illegittimanente a 20/22 ore, vengono tolte persino le supplenze brevi. Infine non si tiene conto per nulla del precariato di amministrativi, tecnici ed ausiliari (il cui numero – alla faccia della “sicurezza” – è ridotto in modo inimmaginabile. Il calcolo del Ministro infatti non tiene conto della gran massa dei precari (sui quali s’è retta sinora parte significativa della scuola italiana), e si limita a coprire la differenza fra tagli dichiarati (43.000) e pensionamenti (30.000). In realtà però i tagli effettivi, quest’anno, sono almeno 45.000 e, fra questi, i 15.000 non docenti non sono sostituiti.

Come se non bastasse, per i docenti il decreto prevede anche l’obbligo di lavoro nei centri di Formazione professionale gestiti dalle Regioni e dagli Enti Locali, ove vigono un altro stato giuridico ed orari più estesi (è passato il “modello Formigoni”). Si tratta di un ulteriore elemento di deprofessionalizzazione (da questo sono naturalmente esclusi i precari di scuola media e primaria).

Le chiacchiere sull’anticipo dell’indennità di disoccupazione lasciano poi il tempo che trovano: infatti non si tratta di un vero salario di disoccupazione come quelli vigenti in molti paesi UE. E’ solo un acconto sulla liquidazione che verrà tolto a fine carriera ad una generazione già con una pensione ridicola ed incerta. E’ la politica del bastone e della carota, nonché del divide et impera fra i precari: chi si presta obtorto collo alla disponibilità assoluta godrà di un canale preferenziale a livello di scuola, con l’effetto aggiuntivo di un rimescolamento demenziale delle graduatorie, con l’effetto di un gravame ulteriore sul personale stabile e sugli studenti, che vedranno quotidianamente la divisione delle classi. Quindi nessuna qualità e nessuna razionalizzazione!

Con le sue dichiarazioni imbonitrici, la Gelmini cade nel ridicolo quando sostiene che per “l’anno prossimo questo problema non ci sarà”. Ci vuole davvero una bella faccia tosta, visto che il Governo non fa mistero di aver disposto il taglio di 85.000 docenti e 45.000 ATA in 3 anni: per il 2010/2011 ed anche per l’anno dopo, dove andranno i precari con altri 60.000 posti in meno (50.000 solo di docenti)? Questi peraltro sono i dati ufficiali: quelli reali sono ancora più pesanti: invece di 130.000, i ruoli tagliati arriveranno a 150.000, anche a causa dell’assegnazione ai precari degli “spezzoni” di cattedra (altro che 8%!).

A fronte di tutto ciò, è davvero desolante sentire le dichiarazioni di giubilo dei rappresentanti nazionali di CISL, UIL, SNALS e Gilda (d’accordo anche sui contratti disponibilità)! Per quanto ci riguarda, abbiamo indetto per Venerdì 9 Ottobre il primo sciopero nazionale della scuola, con manifestazione sotto il Ministero di quella che fu l’Istruzione Pubblica, in Viale Trastevere a Roma dalle h. 10.00. In quell’occasione la Gelmini avrà modo di verificare il gradimento della scuola reale! Intanto sviluppiamo da subito una CAMPAGNA dei nostri rappresentanti per la sicurezza contro l’affollamento delle classi (ben oltre i parametri) ed una sull’IGIENE CONTRO la POSSIBILITA’ DI PANDEMIA.

Stefano d’Errico (Segretario Nazionale)
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