La Corte Costituzionale boccia la Gelmini
Dichiarazione di Mariangela Bastico, Responsabile nazionale scuola del Partito Democratico
Con la sentenza n. 200/09 la Corte Costituzionale ha accolto parzialmente i ricorsi di numerose Regioni (Piemonte, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Puglia, Calabria, Basilicata, Sicilia, Abruzzo), riconoscendo ad esse la competenza in materia di dimensionamento della rete scolastica.
Il Ministro non può con proprio regolamento imporre la chiusura delle scuole, ad esempio nei piccoli Comuni, accorpamenti o altro. Laddove c’è una competenza concorrente tra Stato e Regioni, il primo può indicare norme generali, quali criteri di indirizzo, standard, livelli essenziali, ma solo attraverso norme di legge, non regolamenti. La Corte Costituzionale, pertanto, annulla la norma dell’art. 64 del dl n. 112 convertito in legge 113 del 6 agosto 2008, che prevede il ricorso al regolamento per la definizione del dimensionamento scolastico.
È una sentenza importante, che fornisce elementi interpretativi di particolare incisività, anche in relazione alla più generale azione normativa del Governo sull’istruzione che si basa su un accentuato processo di delegificazione.