BASTICO: LA GELMINI CI RIPORTA A GENTILE E AL 1923

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BASTICO: LA GELMINI CI RIPORTA A GENTILE E AL 1923

Messaggiodi edscuola » 12 giugno 2009, 16:31

SCUOLA: BASTICO (PD), “ALTRO CHE INNOVAZIONE: LA GELMINI CI RIPORTA A GENTILE E AL 1923”

“Altro che cambiamento epocale. La ‘riforma’ Gelmini per i licei non è altro che un ritorno al passato e ad un’idea che credevamo superata, quella dell’insegnamento classista voluto da Gentile nel 1923 e basato solo sugli apprendimenti teorici”.
Lo dichiara Mariangela Bastico, responsabile Scuola del Pd.
“E condivisibile – continua Bastico – la riduzione, per i licei come per gli istituti tecnici e professionali, della frammentazione degli indirizzi e delle specializzazioni. Ma è profondamente sbagliato che questo determini la cancellazione delle buone sperimentazioni e delle innovazioni che sono state realizzate in questi anni nelle scuole e che al contrario avrebbero dovuto costituire il fondamento della riforma. Ma il ministro Gelmini ha idea di quante elaborazioni e quanto lavoro di ricerca e di applicazione ci sia in queste esperienze? Come può il ministro cestinarle con tanta indifferenza?”.
“In definitiva – prosegue la senatrice Bastico –, le scelte operate dalla Gelmini consegnano al Paese il messaggio che l’unica vera scuola di qualità sia quella liceale e non invece gli istituti superiori innovati e trasformati in questi anni con l’impegno culturale, scientifico e di ricerca di tanti e che hanno visto con successo l’introduzione del metodo scientifico, laboratoriale e del ‘saper fare’. Un’impostazione che è l’esatto contrario di ciò che occorre per l’apprendimento e l’educazione degli studenti nel 2009”.
“Inoltre, anche sui licei si abbatte la scure Tremonti-Gelmini: il taglio delle ore, delle discipline, degli insegnanti è generalizzato. E per risparmiare, le nuove norme si applicheranno nelle prime e seconde classi, così gli studenti che salgono sul treno dell’istruzione liceale quest’anno ne dovranno scendere il prossimo, un fatto assolutamente scorretto e che infrange il patto educativo tra scuola, studenti e famiglie”.
“C’è poi una grande preoccupazione sul liceo tecnologico: come si rapporta all’istruzione tecnica? Vuole il ministro realizzare ancora un percorso di serie A e uno di serie B?
Anche qui è dimostrata un’impostazione gentiliana che fa considerare l’istruzione tecnica come subalterna”.
“Insomma – conclude l’esponente del Pd -, c’è una grande necessità di riflettere, modificare e approfondire la sostanza della riforma con un dibattito parlamentare e nel Paese. Il Partito Democratico sarà in prima fila”.
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