AIMC: Appello 28 maggio 2009

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AIMC: Appello 28 maggio 2009

Messaggiodi edscuola » 31 maggio 2009, 11:23

APPELLO


Cittadinanza solidale e attiva

La cittadinanza è frutto di continua formazione, è habitus mentale da coltivare e che chiede di concretizzarsi in un agire coerente. E la cittadinanza, se vera, non può prescindere dal farsi carico degli eventi, dal ricercare insieme soluzioni a problemi. Insomma cittadinanza è antinomica rispetto a individualismo e orizzonti ristretti; va invece in buona compagnia con solidarietà e partecipazione. È esercizio di protagonismo responsabile, capace di guardare al vicino e, al contempo, di tenere in conto orizzonti sovranazionali nella costruzione di comunità via via più ampie.
Esercitare prossimità: è uscire dal proprio microinteresse, è farsi carico dei problemi altrui, è scoprire che forse, nonostante il nostro lamentarci, c’è qui, accanto, qualcuno che si trova in situazioni ben più pesanti. Proviamo a guardare al giardino del vicino vedendolo per quello che è, qualche volta ci sarà certo erba più verde, qualche altra invece solo terra arida. La povertà e la precarietà stanno investendo molti: famiglie, anziani, ammalati. Un’idea scomoda che forse siamo tentati di allontanare specie se abbiamo la fortuna di non trovarsi personalmente in situazioni estreme. Possiamo chiudere gli occhi, ma la situazione non si cancella. Chiediamoci: possiamo fare qualcosa? Forse “dobbiamo” e non solo a parole. Ci viene incontro l’occasione di domenica 31 maggio che la Conferenza Episcopale Italiana ha voluto individuare come giorno di generosità agìta: una colletta per chi è nel bisogno e in specie per coloro che, senza alcuna responsabilità, si sono ritrovati privati di tutto per una strana sorte che ha fatto tremare la terra in un punto del nostro Paese anziché in un altro, magari quello in cui ciascuno di noi vive. Non possiamo, come soci Aimc, non rispondere all’appello; noi che del “prenderci cura” abbiamo quasi fatto una bandiera, a meno che non sia pura retorica folkloristica.
Una settimana che si apre con un appello alla solidarietà e che si chiude con un appello alla partecipazione responsabile che ci proietta su orizzonti più ampi: le elezioni del Parlamento europeo. Europa è ormai più che una parola; è orizzonte concreto che accomuna Stati diversi nella medesima sorte. È entità culturale e politica; lo sguardo ristretto è anacronistico e lo constatiamo in ogni cam-po, dalla scuola all’economia.
La democrazia è valore faticoso, ma valore da non perdere. Può dispiacere sottrarre o erodere un fine settimana al legittimo riposo magari andando a cercare ristoro dalla calura delle città. Ma a fronte di questo c’è una delega che, come cittadini, non vogliamo lasciare in bianco; c’è una scelta che peserà sul futuro della comunità europea; c’è una possibilità di esercitare liberamente la nostra cittadinanza, appunto. Il diritto di voto pare non agganciare più, eppure esso è alla base della democrazia compiuta ed è segno di maturità civile. Disertare le urne è, ovviamente, tutto il contrario.
Abbiamo ora di fronte, a breve distanza, due opportunità per non predicare ma vivere solidarietà e passione civile, quindi per esercitare quella cittadinanza di cui tanto parliamo. Vogliamo essere testimoni credibili o cembali tintinnanti? Anche questa è una scelta affidata alla nostra coscien-za.

La Presidente nazionale Aimc
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