Lettera aperta al Ministro Mariastella Gelmini
Gentile Ministro,
ho il dovere di segnalarLe, nella mia qualità di Assessore all’Istruzione del Lazio, il grave stato di emergenza finanziaria in cui si trovano le scuole statali, come è stato denunciato in questi giorni nella mia Regione da oltre duecento dirigenti scolastici che, con una lettera inviata a decine di migliaia di famiglie, hanno messo in evidenza la loro impossibilità di sostenere il costo delle supplenze, delle visite fiscali, dei corsi di recupero obbligatori e anche dei progetti educativi non finanziati direttamente dai genitori.
Non poteva che essere questa, come avevamo previsto in Conferenza delle Regioni, la logica conseguenza dei tagli contemplati nella finanziaria 2009, che ha azzerato persino i fondi per il funzionamento amministrativo e didattico delle scuole e ridotto del 40% le risorse a disposizione per le supplenze.
A questo proposito, Le ricordo di averLe segnalato, a nome del Coordinamento degli Assessori Regionali a me affidato, la grave situazione che si configurerà nel prossimo anno scolastico sia sotto l’aspetto didattico che della sicurezza degli alunni. Infatti, l’abolizione di ogni forma di compresenza dei docenti, derivata dai tagli agli organici, e l’attuale normativa sulle supplenze costringerà i dirigenti scolastici, in caso di assenza del titolare, a smistare gli alunni in altre classi con conseguente ulteriore sovraffollamento delle aule.
Ma questa situazione è aggravata ulteriormente dal taglio dei fondi di gestione. Porto come esempio la situazione del Lazio, dove le scuole sono creditrici dello Stato per 170 milioni di euro di residui attivi degli anni pregressi e dove già adesso i docenti sono costretti a chiedere alle famiglie il rifornimento dei materiali di ordinario consumo.
In questo quadro di tagli del Governo, la Regione Lazio è già intervenuta investendo risorse proprie e comunitarie: dai 7 milioni di euro aggiuntivi per libri di testo e borse di studio, ai 43 milioni impegnati annualmente per i percorsi triennali di istruzione e formazione, destinati ai ragazzi a rischio di dispersione; dai 20 milioni utilizzati per fornire di laboratori gli Istituti professionali e tecnici, ai 10 milioni investiti nell’istruzione e formazione tecnica superiore; dall’assegnazione di 120 aule informatiche ad altrettante scuole medie laziali che ne erano sprovviste, fino al recente stanziamento di 3,4 milioni per sostenere corsi di Italiano per studenti stranieri e progetti interculturali.
Per quanto attiene agli interventi di messa in sicurezza degli edifici scolastici, sottolineo che l’Assessorato ai lavori pubblici del Lazio ha stanziato nel triennio un importo pari a quanto il Ministero della Pubblica Istruzione ha disposto per l’intero territorio nazionale.
Malgrado l’enorme sforzo compiuto dal Lazio, dalle altre Regioni e dagli Enti Locali e malgrado l’impegno professionale e umano del personale scolastico, non ci sono, gentile
Ministro, per le scuole le condizioni necessarie per garantire quella efficienza, sicurezza e qualità che tutti auspichiamo e che Lei spesso evoca.
Non bastano più le parole. Le chiediamo fatti concreti, a partire dall’erogazione immediata delle risorse dovute alle Istituzioni Scolastiche, allo stanziamento dei fondi del Miur per i percorsi triennali, ai fondi integrativi per il diritto allo studio.
Cordiali saluti
Silvia Costa