DIRIGENTI SCOLASTICI E SCUOLA IN A.D. 2009
Lo stato dell’arte su :
Contratto – rideterminazione degli organici – riforma – valutazione dei ds
La trattativa all’ ARAN sul contratto della 5° area della dirigenza pubblica (dirigenti scolastici) è partita il 19.03.09, pare che sul piano economico vi siano le risorse per il semplice recupero dell’inflazione “programmata”, l’allineamento alle altre dirigenze rimane per il momento una mera chimera.
Il parlamento si è più volte espresso con ODG per dare pari dignità economica ai capi d’istituto, così come gli attuali esponenti del Governo; purtroppo non si va oltre le semplici dichiarazioni di principio, occorrerebbe infatti che, nell’ordine, Berlusconi – Tremonti – Gelmini – Brunetta - Aprea vogliano veramente allineare gli stipendi (leggi retribuzione di posizione) curando la copertura economica necessaria nella legge finanziaria o con altre risorse da stornare.
Si narra sistematicamente delle limitate risorse dello Stato, ma come per magia si tira fuori l’espediente di una procedura concorsuale per Dirigenti Tecnici (ispettori) che a regime, una volta completata la procedura di assunzione, verranno a costare una cifra equivalente a quanto occorrente per la perequazione retributiva richiesta dai dirigenti scolastici.
Da qui lo scandalo culturale consumato da talune OO . SS. ed Associazioni professionali che da un lato chiedono veementemente l’equiparazione retributiva dei Dirigenti Scolastici alle altre dirigenze, dall’altro lato hanno appoggiato per inedia o sfacciatamente il reclutamento degli Ispettori, ben sapendo tutti che le 2 operazioni (assunzione nuovi ispettori – equiparazione degli stipendi dei DS alle altre Dirigenze) sono di fatto finanziariamente alternative.
Certo la maggiore responsabilità di questo STORNO politico di fondi va attribuita alle scelte profondamente errate dal precedente Governo Prodi, laddove la discutibile e rozza gestione del Ministro Fioroni ha determinato generica confusione nel sistema scolastico, oltre ad una decisivo attacco all’Autonomia Scolastica, mirando ad un generico discredito di tutti gli operatori scolastici, al ripristino della logica “Provveditorato agli studi” e per ultimo la sortita burocratico – centralistica, attraverso il nostalgico ritorno alla sedicente e salvifica funzione degli Ispettori del “Regno” (senza una effettiva analisi del compito degli ispettori dal 1974 – o se si vuole dal 2000 – ad oggi, cioè un apporto piuttosto insignificante nell’organizzazione e sviluppo del sistema scuola in Italia, tranne la gestione del patologico – francamente facilmente gestibile tramite incarichi ispettivi ad hoc a ds di altra istituzione -).
Nel vivo della RIFORMA GELMINI, ovvero nel vortice di tagli di risorse umane dagli organici Docenti e ATA, non sappiamo del tutto gli effetti che avremo nelle Scuole (o per meglio dire, non si percepisce compiutamente la quantità di danno che la Scuola Statale subirà), e non riusciamo a capire quei sindacati (leggi ANP) che, senza se e senza ma, plaudono rincarando la dose e sperando nel disegno di legge APREA, quasi un desiderio autodistruttivo della Scuola Pubblica Statale, tradendo la logica del buon senso e della tradizione che nel nostro Paese ha sempre ispirato il Cambiamento nella Scuola in continuum nel segno della prudenza e del “progressivo” mutamento.
Riappare poi all’ orizzonte il tema della VALUTAZIONE DEI DIRIGENTI SCOLASTICI, già definita nel CCNL vigente, ma mai realizzata dall’Amministrazione – PUNTO.
Ma no! occorre rimettere in pista l’INVALSI (grazie al solito lascito FIORONI), occorre riavvitarsi su tutti SIVADIS 1,2,3….. ricostituire i bei gruppi di lavoro, riorganizzare convegni, ri-motivare “esperti” e “ispettori” nel tentativo fino adesso non riuscito di fare del DS una sorta di parafulmine o cavia, intestardendosi a non volere capire che i sistemi sivadis produrranno un solo effetto: una enorme perdita di tempo per i ds,l’assoggettamento politico dei ds o la produzione di estese reti clientelari.
Possibile che il completo fallimento delle precedenti esperienze SIVADIS non abbia avuto alcun effetto e che i medesimi responsabili delle scelte culturali e scientifiche e gli stessi componenti ai vari livelli dei gruppi di studio e di lavoro con imperterrita arroganza intendono riproporre schemi assurdi, ridicolizzati e abbandonati persino dai VOLONTARI ( arruolati da Sindacati e Associazioni corresponsabili) ?
Possibile che non si trovi utile confrontarsi con quei dirigenti scolastici che la pensano diversamente, cioè quelli dello SNADIS, che sulla VALUTAZIONE hanno espresso una posizione scientifica e culturale divergente da quelle sin qui praticate ?
Si vuole continuare a fare confusione tra valutazione del DS e valutazione di SISTEMA SCUOLA, basterebbe una sommaria riflessione su ragioni e indicatori sivadis per capire che nella positività o meno di una istituzione scolastica il ds è solo una delle variabili.
Va bene la valutazione del ds come da attuale C C N L (ove necessario nel team dei 3 valutatori si possono utilizzare più ds), o se si vuole qualunque altro modello valutativo in uso per le altre dirigenze (compreso quello per i dirigenti tecnici).
Va benissimo la valutazione di sistema – scuola, arrivando alla singola scuola, se si vuole sul modello OFSTED (UK), ma questa è tutta un’ altra storia, che potrebbe essere avviata sperimentalmente su un piccolo universo rappresentativo di scuole.
Smettiamola quindi di confondere la VALUTAZIONE DEL DIRIGENTE SCOLASTICO con la VALUTAZIONE DELLA SCUOLA, sono cose diverse (anche se ci sono evidenti e scontate interazioni e correlazioni), dare l’errata interpretazione,come già infelicemente praticato in sede SIVADIS, di far coincidere le 2 cose – oltre ad essere scientificamente errato – porta ad una sopravvalutazione del potere del DS, assolutamente non rispondente alla realtà.
Il DS infatti, a differenza di quanto avviene in altri Paesi, non ha rilevanti opportunità di incidere: sulla qualità del personale docente ed ata, sulla determinazione degli organici, sulle risorse finanziarie, sulle strutture di edilizia scolastica (si tratta infatti di dati derivanti da meccanismi contrattuali nazionali, leggi e regolamenti nazionali, condizioni economico-politiche degli enti locali).
Con ciò non si vuol dire che il DS non abbia incidenza, sul piano del risultato manageriale – pedagogico –didattico- organizzativo –amministrativo – delle human e delle public relations, ma è pur vero che il risultato complessivo della PRODUZIONE deriva dai citati fattori e variabili non rientranti nella sfera di potestà discrezionale del DS, è pertanto conseguente distinguere tra valutazione di risultato del ds e risultati conseguiti dalla Istituzione Scolastica nel suo complesso calata in un contesto specifico socio – culturale – economico, nella considerazione delle risorse umane e finanziarie disponibili, della particolarità delle strutture strutturali ed infrastrutturali esistenti e degli investimenti previsti, del fattore umano rappresentato dalla peculiarità dell’utenza.