ANIEF: Comunicato 20 marzo 2009

[edscuola]

Precariato: il Ministro vuole risolvere il problema senza immissioni in ruolo, con qualche pensionamento e coda in più.

Il ministro Gelmini e il ministro Brunetta indicono una conferenza stampa il 19 marzo 2009 in favore dei precari della scuola e dell’università: annunciano 8.000 pensionamenti coatti del personale di ruolo della scuola da aggiungere ai 32.000 volontari e una maggiore mobilità dei precari che potranno scegliere altre due province, il tutto per favorire l’ingresso dei giovani e la mobilità dei precari. Peccato che hanno dimenticato di parlare di immissioni in ruolo, delle code su cui si sono appellati in Consiglio di Stato, del merito attualmente svalutato…
Il ministro Gelmini, inoltre, ha snocciolato i numeri del precariato della scuola, considerando precari soltanto i 138.000 che l’anno scorso hanno avuto la fortuna di insegnare con una supplenza annuale e al termine delle attività didattiche? E gli altri 130.000, citati dal Ministro, come semplici docenti inseriti nelle graduatorie cosa sono, semplici comparse? Oppure sono condannati a sparire con le supplenze pluriennali su posti che dovrebbero essere dati in ruolo, utilizzando la romana tecnica del dividere et imperare. Per non parlare degli 11.000 assegnisti e dottori di ricerca che attendono un concorso per ricercatore all’Università dove i ricercatori over 40 anni di servizio stanno per essere cacciati in pensione ma non si profila alcuna assunzione, al di là del 60% sbandierato visto che gli Atenei non hanno risorse.
Se veramente la sorta di 268.000 precari docenti interessa ai nostri ministri, perché non bloccano gli 87.000 tagli a regime previsti nel prossimo triennio da Tremonti con la legge 133/2008 o il blocco del turn-over all’università, visto che i pensionamenti neanche coprono i perdenti posto, perché non garantiscono la mobilità a pettine in ogni provincia secondo il merito di ogni candidato, perché non autorizzano altre 75.000 immissioni in ruolo previste dalla legge 296/06 per la Scuola?
E’ vero che la realtà è comunicazione, ma i precari della scuola e dell’univerità sono pur sempre magistri, hanno la presunzione di saper fare di conto, e l’orgoglio di saper insegnare e ricercare…