Convegno CISAL SCUOLA- CNUPI "Formazione e cultura musicale"
Si è svolto sabato 28 febbraio 09, nella sala conferenze dell’Aperion Hotel di Cannizzaro (CT) il convegno “Formazione e cultura musicale – realtà e prospettive nella scuola secondaria”.L'evento è stato organizzato dalla C.N.U.P.I. “Confederazione Nazionale delle Università Popolari Italiane” in collaborazione con la Cisal Scuola di Catania. I lavori sono stati introdotti dal prof. Raffaele Di Lecce, segretario generale della Cisal Scuola nazionale. Hanno portato il loro saluto il presidente della provincia di Catania on. Giuseppe Castiglione, l’on. Nino D’Asero, deputato dell’Assemblea Regione Sicilia, Nives Leopardi, assessore alla pubblica istruzione del comune di Acireale, Maria Grazia Fichera “responsabile strumento musicale” dell’USP di Catania, nonché il Luigi Gazzo U.S.P. di Catania e Marco Romano, capo ufficio della segreteria del vice ministro On. Giuseppe Pizza.
Il corso – al quale hanno partecipato più di duecento operatori della scuola provenienti non solo dalla provincia di Catania - si è proposto di contribuire all’aggiornamento didattico di chi insegna ad utilizzare uno strumento musicale. La proposta formativa e la riuscita della manifestazione sono state rese possibili grazie alla collaborazione della Cisal Scuola di Catania e al contributo fattivo reso dai professori Gesualdo Floridia, Aldo Reitano, Aldo Grimaldi e Maria Castiglione. I lavori del convegno sono stati coordinati e diretti dal prof. Gesualdo Floridia Il prof. Raffaele Di Lecce, nel suo intervento ha sottolineato l'importanza dell'insegnamento della musica nella scuola, mettendo in evidenza, soprattutto, il ruolo dei musicisti come maestri di comunicazione. “Tutti insieme” ha dichiarato Di Lecce, “docenti, studenti, genitori, rappresentanze sindacali e del mondo produttivo dovremmo cercare di costruire, con gradualità, un sistema di alta formazione artistica e musicale da inserire armoniosamente in un quadro organico di istruzione e di formazione, adeguato ad una società complessa in sempre più rapida trasformazione. La musica- ha concluso Di Lecce - che con i suoi valori universali, è in grado di superare le barriere geografiche, linguistiche, sociali, è un elemento importantissimo nella costruzione della società di domani. Una società formata da persone amanti dell'armonia, del bello e quindi rispettose dei valori universali”.
Il prof. Antonio Di Mezza, presidente nazionale della C.N.U.P.I, ha evidenziato, nel suo intervento, l’importanza della musica nella nostra vita, nel nostro lavoro. La finestra dell’anima senza la quale la nostra esistenza sarebbe dominata dalla tristezza e dalla solitudine. Nel mio lavoro di chirurgo pediatrico all’ Università Federico II di Napoli, la musica riesce a trasmettermi un potere terapeutico che mi aiuta moltissimo”. Il dott. Gabriele Boselli, Dirigente Tecnico del MIUR nel suo intervento ha evidenziato che “i poteri di questo mondo, i Governi e le loro indicazioni programmatiche passano, sia che si propongano obiettivi di legislatura sia che pretendano di durare mille anni. Il Destino non si lascia impressionare. Lo Stato, la scuola e la sua perenne missione restano. I dirigenti scolatici, gli ispettori e gli insegnanti devono reciprocamente accompagnarsi nel qualificato lavoro culturale, educativo, didattico, organizzativo e amministrativo da svolgere, interpretando la cultura e la musica. La musica - prosegue Borselli- come la lingua madre, é azione pedagogica innovatrice e conservatrice. Dando origine all'azione/ascolto musicale, si predispone noi stessi e qualcun altro a calare nel mondo nuove configurazioni, nuova luce. La musica è dunque tra ciò che è destinato a permanere. La scuola negli ultimi anni è cresciuta nel disincanto, ma è ancora capace di tutelare la meraviglia, la speranza, di nutrire la fiducia dei giovani nel loro futuro. Occorre coltivare speranze nella possibilità di restare soggetti individuali e collettivi non rassegnati ma viventi nella storia perenne dello spirito”. Il prof. Ciro Fiorentino - referente nazionale di Comunica - attraverso il suo intervento ha stimolato l’attenzione indicando la “necessità di porre al centro del modello didattico la musica d’insieme e la lezione collettiva”. Il prof. Fiorentino si è soffermato soprattutto sulla necessità di rivisitare ed arricchire il repertorio didattico: dall’arrangiamento del repertorio classico, vissuto come riduzione e/o necessità, alla sua rivisitazione ed arricchimento con materiali originali. “La Musica d’Insieme”, ha concluso Fiorentino, “deve essere una costante per la didattica strumentale”. La dott.ssa Giovanna Zaffuto, ispettore tecnico del MIUR, il prof. Santo LoGresti, dirigente scolastico, i prof.ri Maria Vittoria Marino e Davide Grasso, docenti S.M.I.M. e il prof. Francesco Mangiagli, docente di musica, coi loro interventi hanno sottolineato l’importanza della lezione collettiva, quale modello didattico indispensabile per una riformulazione degli obiettivi di base. “La musica d’insieme - hanno sottolineato i relatori - deve essere un riferimento costante per la didattica strumentale. Strumento capace di dare un senso immediato all’acquisizione delle competenze e, nel contempo, momento di verifica delle loro acquisizioni”. Dalle relazioni è emersa, complessivamente, la preoccupazione sul contrasto esistente tra le dichiarazioni di attenzione più volte espresse dal Ministero, nonché dai documenti del Comitato per l’apprendimento pratico della musica, verso la crescente richiesta di formazione musicale e gli atti conseguenti dell’amministrazione. In particolare è stata evidenziata la necessità di attivare immediatamente il Liceo Coreutico e Musicale previsto dalla riforma, garantendo nel contempo la presenza di una formazione musicale anche negli altri indirizzi della scuola secondaria ed in particolare in quelli liceali.