La nuova formazione degli insegnanti e la chiamata diretta.
Entro il mese di novembre la Commissione presieduta dal prof. Israel doveva dare al Ministro il suo rapporto sulla nuova formazione degli insegnanti, mentre da Confindustria e dalla Fondazione Agnelli è tutto un ripetere che le graduatorie devono essere abolite e si deve introdurre la chiamata diretta.
Nel frattempo, 200.000 precari, di cui la metà anche specializzati, attendono il completamento delle 75.000 assunzioni, come richiesto dall'ANIEF in audizione in finanziaria, e più di 50.000 aspiranti docenti attendono con ansia il nuovo sistema di formazione, che stenta a decollare (il testo ancora è segretato) perchè ancora non è chiaro come introdurre il nuovo sistema di formazione e di reclutamento.
Le SSIS sono sospese, anche se il ricorso dell'ANIEF del 15 dicembre potrebbe, in fase cautelare, consentire ai congelati di frequentare i corsi e alle SSIS di attivare i semestri aggiuntivi anche il prossimo anno, e perchè no, convincere la politica ad attivare un X ciclo SSIS visto che migliaia di giovani laureati e di precari attendono di conseguire l'abilitazione.
La chiamata diretta, invece, ha il solo scopo di spaccare ancora di più il precariato, spostando i ricorsi dal Tar Lazio ai Tar regionali (da categorie di abilitati: precari storici, sissini, montanari, ordinaristi etc. inventate ad hoc in questi anni a una guerra di tutti contro tutti) con impugnativa dei singoli concorsi per scuola e un ben servito anche a quelle singole immissioni in ruolo, con tutto quello che comporta, ovvero massiccia campagna di tesseramento sindacale tramite le RSU dei precari contro i provvedimenti firmati dai rispettivi presidi per un piccolo posticino. C'è spazio per tutte le sigle.
Scenari possibili ma non avventurosi. I precari rimarebbero precari, le assunzioni sarebbero bloccate e i nuovi aspiranti dovrebbero aspirare a cambiare mestiere, mentre chi fa l'insegnante, tra i tagli e le code, sarebbe costretto a cambiare lavoro.
Contro tutto questo, chiamiamo all'appello tutti i docenti precari e gli aspiranti docenti, perchè l'azione dell'Associazione sia ancora più forte, dopo i successi raggiunti nei decreti legge discussi in Parlamento, nel momento della rivendicazione di un'immediata immissione in ruolo di tutti i precari, compresi quelli specializzati, nella gestione corretta di una fase transitoria e nell'attivazione immediata di un nuovo sistema di formazione e di reclutamento che non sia lasciato all'arbitrio delle RSU o dei Dirigenti scolastici.
9 dicembre 2008