CISAL Scuola: Comunicato 1 ottobre 2008

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CISAL Scuola: Comunicato 1 ottobre 2008

Messaggiodi edscuola » 2 ottobre 2008, 7:13

Di Lecce " il decreto Gelmini infligge una dura ferita alla scuola pubblica"

L’opinione del personale scolastico sui recenti provvedimenti del ministro Mariastella Gelmini:

l’inchiesta effettuata dalla Tecnica della scuola è stata condotta su un vasto campione di scuole di tutte le venti regioni italiane, che ha rivelato dati di grande interesse e fornito importanti indicazioni al Ministro Mariastella Gelmini sull’orientamento del personale della scuola. L'82 per cento delle scuole è contro il ritorno al maestro unico: squadra che vince non si cambia. Il 92,5% dice no alla riduzione del tempo pieno. L’inchiesta è utile e significativa, non solo al Sindacato per le prossime decisioni su un eventuale sciopero generale che, la Cisal Scuola condivide appiéno, ma utile, soprattutto, al il Ministro Mariastella Gelmini per eventuali ed opportune riflessioni.

La CISAL scuola e, per essa, il segretario nazionale, Raffaele Di Lecce, nei confronti dei provvedimenti varati dall’onorevole Maria Stella Gelmini, Ministro dell’Istruzione, ha assunto una posizione critica, soprattutto per quanto concerne le nuove modalità didattico - educative della scuola primaria.
Di Lecce si è dichiarato preoccupato per l’assenza di un dibattito preliminare tra Ministero e Sindacato, bypassato da un decreto- legge che mette ciascuno dei protagonisti del provvedimento di fronte al fatto compiuto. Cosa che può pregiudicare un sereno e costruttivo confronto tra le parti in causa; fino ad infliggere un duro colpo all’immagine e alla credibilità della scuola pubblica. Nel merito della norma, che introduce la figura del maestro unico nella scuola primaria, Di Lecce avanza forti dubbi sulla validità intrinseca dell’innovazione, perché questa può oggi, ( dopo anni faticosamente impegnativi per rendere utile un modello formativo introdotto con i moduli) sconvolgere un equilibrio consolidato, anche in riferimento alle sintonie stabilite con le famiglie, che ne avevano assimilato l’articolazione complessiva. “ A ciò, ha aggiunto il segretario CISAL scuola, si lega, peraltro, un problema di ruolo e di stato giuridico (nonché di trattamento economico ) di migliaia di insegnanti, oltretutto persino precari, penalizzati per calcoli di esclusiva natura economica con tagli agli organici e pesanti conseguenze di vario tipo, facilmente immaginabili”. Del resto,per Di Lecce sarebbero ben altre le sfide che la scuola è chiamata a fronteggiare e a vincere, per migliorare se stessa e il qualificato e poco considerato lavoro degli insegnanti. A riguardo, la CISAL scuola ha dimostrato, non da oggi, di perseguire un rinnovamento specifico spesso disatteso. E senza sconvolgimenti immediati, come quelli varati dal Ministero dell’Istruzione, che passa un colpo di spugna su ciò che è stato conseguito negli ultimi anni dalla scuola primaria. Per cui, anche in conseguenza di ciò che si sta determinando, anche sulle piazze, è indispensabile, non solo una ricognizione del provvedimento adottato con decreto - legge,ma una apertura di dialogo costruttivo tra sindacati e ministero. Tanto più se si tiene conto che trattasi di mettere le mani su un settore delicatissimo come la scuola italiana, chiamata ad ulteriori sforzi, sia pure graduale, di miglioramento culturale ed organizzativo,a cui debbono partecipare istituzioni pubbliche, insegnanti, alunni e rappresentanze sindacali di comparto, al di fuori di qualsiasi pregiudiziale di sorta, nonché di atteggiamenti improvvidi di coloro che pensano di possedere la migliore ricetta per un nuovo assetto dell’istruzione primaria nazionale. Dinanzi a questa deriva mostreremo maggiore forza e compattezza. Ai nostri Giovani al di la delle stagioni politiche, servono certezze, strumenti, opportunità, e investimenti, senza i quali non si va da nessuna parte. Di certo questa riforma non è il modo per assicurarli”, conclude Raffaele Di Lecce.
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