GILDA: LE STORIE DELLA SCUOLA

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GILDA: LE STORIE DELLA SCUOLA

Messaggiodi edscuola » 30 settembre 2008, 7:16

Quasi ogni anno scolastico, e comunque ad ogni cambio di governo, la Scuola italiana è travolta e stravolta dalle ‘novità’. I cambiamenti avvengono in modo repentino spesso senza guardare al passato e soprattutto senza consultare gli insegnanti che nella Scuola ci lavorano. E quel che è peggio è che le ‘innovazioni’ sono accompagnate da valanghe di carte e di adempimenti burocratici tali che spesso i docenti debbono rammentare a loro stessi che il loro mestiere è quello di insegnare. Talora non è affatto ben chiaro perché a una certa laurea corrisponda una determinata classe di concorso. Troppo spesso si fa confusione tra interessi degli allievi e interessi economici sicché in nome del cambiamento si tagliano brutalmente risorse anche a quella Scuola Elementare che è la migliore in Europa. E talvolta ‘riforme’ già sperimentate in altre nazioni ci vengono riproposte senza minimamente considerarne gli esiti lì dove erano già state sperimentate. L’indifferenza verso chi vive nelle aule scolastiche (docenti e studenti) sembra prevalere tra gli ‘innovatori’. Quest’ultimi ignorano la fatica di insegnare e trascurano quanto sia avvilente l’immagine degradata del professore ‘fannullone’. In queste condizioni non si costruisce la Scuola di qualità. Il soffio della Storia non spira tra i venti portatori di ‘rivoluzioni pedagogiche’; eppure se ci si soffermasse a guardare al passato si scoprirebbero incredibili materiali per costruire il futuro: alla fine dell’800 il ministro De Sanctis organizzò le ‘conferenze pedagogiche’ per dialogare con gli insegnanti, ai primi del ‘900 le grandi esposizioni universali di Parigi dedicavano padiglioni per diffondere i materiali didattici per combattere l’analfabetismo e per aiutare i disabili. Oggi l’istruzione è un servizio che deve essere garantito a tutti: studenti e insegnanti avrebbero bisogno di condizioni stabili anche in un contesto di incertezze altrimenti la scuola si trasforma in tragedia. Oggi riflettere sulle ‘storie della scuola’ significa cercare di scongiurare la distruzione della scuola pubblica.

Per informazioni scrivete a pmorpurgo@libero.it . E’ stato richiesto al Ministero il diritto di esonero.

LE STORIE DELLA SCUOLA

incontro di studio della GILDA degli Insegnanti



ITIS Rossi, Vicenza, 10 novembre 2008



ore 11.00 – Apertura dei lavori. introduzione di Francesco Bortolotto, coordinatore regionale Gilda degli Insegnanti.



Ore 11.05 – “La storia degli Istituti Tecnici in Italia ed i 130 anni dell’ITIS Rossi” – Gianni Zen, Dirigente Scolastico ITIS ROSSI.



11.10 – Saluto di Carmela Palumbo, Dirigente dell'Ufficio Scolastico Regionale.



ore 11.15 – Intervento di Rino di Meglio, Coordinatore Nazionale della Gilda degli Insegnanti.



11.30 – "Il '900 e la formazione del cittadino: documenti e immagini delle storie delle scuole" – Piero Morpurgo.



12.00 – Perchè l'insegnante ha perso prestigio sociale – Alessandro Treves, Scuola Superiore Internazionale di Studi Avanzati di Trieste.



12.30 – dibattito



13.15 - pausa buffet.



14.00 – Renza Bertuzzi, Professione Docente "Ricordarsi il mestiere di insegnare".



14.30 – Maurizio Berni, coordinatore Gilda di Pisa, "L’insegnante di matematica: com’era, com’è e come lo si vorrebbe".



15.00 – Maria Luigia Novello "La scuola primaria nelle varie riforme".



15.30 – Antonella Trentin, Associazione Italiana Dislessia, "Quando la scuola è un dramma".



16.00 – Fabrizio Barca, Ministero dell'Economia, "Valutare la scuola in Italia e in Europa".



16.30 – Conclusioni di Giorgio Quaggiotto, Direzione Nazionale Gilda degli Insegnanti.
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