«La nostra scuola è come una barca dispersa»
Lo afferma Libero Tassella, il coordinatore della Gilda degli insegnanti di Napoli in un’ affollata assemblea alla Sala Gemito.
La metafora usata da Libero Tassella è calzante, impietosa ma plasmata dalla realtà della pratica dell’insegnamento nella scuola pubblica soprattutto a Napoli. La scuola come una barca, dispersa al largo e vicina ad inabissarsi, nel mare magnum di stipendi non adeguati e di una considerazione sociale dell'insegnamento e dell’insegnante oggi sempre più marginale.
A dare questa rappresentazione apocalittica della scuola è la Gilda degli insegnanti, la più grande associazione italiana di insegnanti che a Napoli conta 1800 iscritti , 33 mila nel Paese e che giovedì 25 ottobre, in un’affollata assemblea di iscritti tenuta presso la Sala Gemito, ha lanciato un grido di allarme contro la Finanziaria 2008 che prevede per la scuola ancora tagli di posti e di risorse. “A "dieta", per il prossimo anno, saranno gli istituti professionali e i licei sperimentali, con meno ore di lezione e classi. Dal 2008 al 2011 sono previsti per la scuola risparmi di 4 miliardi in 4 anni e un taglio di 50.000 posti di organico”, afferma Libero Tassella”, mentre alle imprese con questa stessa finanziaria, attraverso la riduzione di IRES e IRAP, vengono regalati 8 miliardi di euro. Gli insegnanti saranno riciclati per insegnare materie a prescindere dai titoli di studio in loro possesso con corsi di specializzazione intensivi. Nei prossimi anni si procederà ad un taglio dell’organico di sostegno di oltre 24.000 posti rispetto a quello dello scorso anno 2006/2007 e dovrà dimagrire anche il numero delle scuole con nuovo piano, dopo quello di Berlinguer, di accorpamenti e fusioni; si regalano 30 milioni di euro alle imprese per l’alternanza scuola-lavoro, attinti dai fondi per l’autonomia scolastica ( legge 440), ridotti dal 2001 al 2007 da 258 a 179 milioni di euro”.
Contro la finanziaria la Gilda degli insegnanti ha proclamato lo sciopero per sabato 27 e ha organizzato una manifestazione a Venezia, la città dai delicati equilibri e antichi mali, come il settore della scuola che è fra i più delicati (e importanti) della società., dal significativo titolo”la scuola rischia di affondare, salviamola!”. Nell’assemblea napoletana di ieri si è parlato anche del nuovo contratto di lavoro. Il 7 ottobre, infatti, è stata siglata un'ipotesi di accordo all'Aran dopo oltre due anni di stasi, per il biennio economico 2006/2007 e, per la parte normativa, per il quadriennio 2006/2009. In assemblea la Gilda degli insegnanti di Napoli ha fornito dettagliate griglie numeriche ai docenti intervenuti, dalle quali si evince che gli aumenti lordi con decorrenza 1 gennaio 2006, per il primo scalino di anzianità, vanno da 6,79 a 7,37 euro, mentre, dai 35 anni d'insegnamento, dai 9,94 agli 11,56 euro. Più sostanziosi, si fa per dire, quelli a partire dal 1 gennaio 2007, rilevati da 34,80 a 37,77 euro nel primo step professionale, fino a 59,28 nell'ultimo - da 75,70 euro a 128,92 gli aumenti a regime dall'1 gennaio 2008 .
Gli arretrati, invece, al 31 dicembre 2007, vanno da un minimo di 812,45 ad un massimo di 1.412,30 euro. «Noi abbiamo firmato un'ipotesi - spiega Tassella - saranno poi i colleghi, in tutt' Italia, a dirci se è il caso di procedere lungo questa strada oppure recedere, come ha spesso fatto la Gilda degli insegnanti per i precedenti contratti, perchè non soddisfatta.
“Ci sono ancora alcuni punti oscuri negli aumenti contrattuali per i quali non sappiamo se effettivamente lo Stato avrà le risorse finanziarie” afferma Libero Tassella che ha illustrato all’assemblea nel dettaglio il nuovo
contratto di lavoro. I ritocchi salariali sono stati considerati vergognosi dai partecipanti all’assemblea, non rappresentativi dell'enorme apporto che quotidianamente nelle aule gli insegnanti offrono alla società. A questo, si aggiunge una visione globale della scuola non certo ispirata da investimenti e da una crescita qualitativa, bensì da tagli di risorse e di organico a tutto spiano. «La scuola è stata trasformata in un'impresa prima "impiegatizzando" il nostro lavoro, poi annullando la nostra funzione di docenti.” Le elementari, le medie e le superiori sono diventate ormai semplici agenzie di servizi”, conclude il coordinatore della Gilda degli insegnanti di Napoli, “ e, naturalmente, questo processo deve rispondere a precise leggi di produttività. Ci si è ridotti all'incentivo salariale oggi si premia il docente che fa i progetti, burocratizza la sua funzione, si occupa delle faccende organizzative della scuola, tralasciando il
vero unico fulcro: l'insegnamento sempre più negletto».