CISAL Scuola: Audizione 16 settembre 2008

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CISAL Scuola: Audizione 16 settembre 2008

Messaggiodi edscuola » 16 settembre 2008, 6:44

Alla Segreteria VII Commissione Permanente
Camera dei Deputati

Audizione Cisal Scuola del 16 settembre 2008 dell’esame in sede referente del disegno di legge riguardante “Conversione in legge del decreto legge 1° settembre 2008, n 137, recante disposizioni ungenti in maniera di Istruzione ed Università.

In merito ai contenuti relativi al decreto legge 1° settembre 2008, n 137, la Cisal Scuola rappresenta la seguente memoria sui temi dell’audizione:

- condivide il ripristino del valore abilitante della laurea in scienze della formazione primaria e la scelta di assegnare ai docenti la valutazione anche del comportamento degli alunni, provvedimento che si pone in continuità con la precedente produzione normativa volta ad accrescere la serietà e il rigore negli studi. Allo stesso modo ritiene condivisibili le norme che riguardano la destinazione di una quota oraria all'approfondimento delle conoscenze e competenze su cittadinanza e costituzione,
così come gli interventi volti ad alleggerire le spese sostenute dalle famiglie per l'acquisto dei libri di testo;

- esprime netto dissenso relativamente all’introduzione dell’“insegnante unico per classe nella scuola primaria” (art. 4).

Il decreto del Ministro Gelmini che prevede l’abolizione della positiva esperienza del “modulo”, va ad intaccare una scuola primaria che ha rappresentato fino a ieri un fiore all’occhiello del nostro sistema educativo. La figura del maestro unico era stata superata definitivamente, estendendo a tutta la scuola l’esperienza di collaborazione e condivisione di responsabilità tra docenti che era maturata nel tempo pieno. La pluralità docente ha permesso ai maestri e alle maestre di approfondire la conoscenza disciplinare e ha rafforzato lo spirito di collaborazione, rendendo la scuola elementare una comunità di conoscenze. Tale riforma della scuola elementare non era motivata da politiche occupazionali ma rispondeva alle esigenze di adeguare l’intervento della scuola ai nuovi bisogni formativi indotti da una realtà sociale in profonda trasformazione e di potenziare la formazione di base quale condizione per i successivi apprendimenti.

La Cisal Scuola ritiene, quindi, che l’art. 4 del decreto legge n. 137 vada in una direzione di annullamento di un sistema di istruzione pubblica statale che fino ad oggi ha rappresentato un modello positivo. Inoltre tale provvedimento produrrà inevitabilmente tagli agli organici, con conseguente diniego del diritto al lavoro per meri calcoli di natura ragionieristica. Dietro questi numeri, infatti, ci sono centinaia e centinaia di lavoratori precari, padri e madri di famiglia, ai quali il Governo dà il benservito, nonostante il Parlamento, con le leggi finanziarie del 2007 e 2008, ne avesse deciso la stabilizzazione (150.000 docenti e 30.000 ATA in un triennio). Alla luce di quanto esposto la Cisal Scuola invita la Commissione a rivedere le proprie posizioni in merito all’insegnante unico nella scuola primaria e ribadisce il proprio dissenso.

Con l’augurio che la Scuola Italiana possa produrre ancora e sempre di più frutti cognitivi ricchi di senso educativo, riteniamo che ai nostri giovani, al personale della scuola al di là delle stagioni politiche, servono certezze, strumenti, opportunità, e investimenti, senza i quali non si va da nessuna parte.

IL SEGRETARIO GENERALE Cisal Scuola
- Prof. Raffaele Di LECCE -
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CISAL Scuola: Comunicato 16 settembre 2008

Messaggiodi edscuola » 17 settembre 2008, 17:07

Martedì 16 settembre 2008.

L’audizione informale tenuta il giorno 16 settembre 08 alla VII Commissione cultura –scienza e istruzione ha proseguito l'esame del provvedimento rinviato nella seduta dell'11 settembre 2008. All’audizione hanno partecipato rappresentanti di organizzazioni sindacali, di associazioni di presidi e di insegnanti, di rettori e di docenti universitari, di associazioni di studenti, di associazioni di genitori, dell'INVALSI e dell'Agenzia nazionale per lo sviluppo dell'autonomia scolastica, della Conferenza delle Regioni e Province autonome, di UPI e ANCI nell'ambito dell'esame del disegno di legge DL 137/08: Disposizioni urgenti in materia di istruzione e università. C. 1634 Governo.

Dagli interventi emersi da parte dei relatori, è stato chiesto al Ministro di spiegare per quale motivo alcune parti dell'annunciato disegno di legge “Gelmini” approvato il 1o agosto 2008, siano state trasferite in un decreto, approvato dal Consiglio dei ministri il 28 agosto ultimo scorso e di far conoscere alla Commissione i motivi che hanno indotto ad inserire nel detto decreto le norme relative sull'introduzione del maestro unico (e del tempo scuola a 24 ore), e sui libri scolastici, dopo l'avvenuta approvazione del Consiglio dei Ministri. Inoltre si è chiesto che la norma contenuta nell'articolo 4 venisse inquadrata nel piano programmatico previsto dal decreto-legge n. 112.

La Cisal Scuola ha affermato, con forza, il proprio dissenso ad una sorta di delega in bianco al Governo rispetto alla modalità didattica della scuola primaria.

“Siamo preoccupati per il mancato dibattito e il non coinvolgimento del mondo della scuola, nei confronti del decreto-legge che infligge un ulteriore duro colpo alla scuola pubblica”, ha dichiarato il segretario generale Raffaele Di Lecce.

“La Cisal Scuola ritiene che la norma per l’introduzione del maestro unico nella scuola primaria vada ad intaccare, un modello di formazione che rappresenta a tutt’oggi un punto forte di riferimento del nostro sistema educativo, e che produrrà inevitabilmente, per calcoli solo di natura ragionieristica, tagli agli organici con conseguente diniego al lavoro di migliaia di lavoratori”, prosegue il segretario generale.

“Sono molte le sfide che attendono la nostra scuola affinché possa continuare a migliorarsi, ad assolvere sempre meglio al compito educativo di istruzione e formazione che le è affidato. Sono sfide impegnative, ma che non ci spaventano. Il nostro sindacato fino ad oggi ha dimostrato fermezza ed integrità nelle sue battaglie per una scuola all’altezza delle aspettative di un paese moderno. Dinanzi a questa deriva mostreremo maggiore forza e compattezza. Ai nostri Giovani al di la delle stagioni politiche, servono certezze, strumenti, opportunità, e investimenti, senza i quali non si va da nessuna parte. Di certo questa riforma non è il modo per assicurarli”, conclude Raffaele Di Lecce.
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