da Repubblica.it
Nastro scuro al braccio in tutta Italia contro la riforma Gelmini
A Firenze, in alcuni plessi, le insegnanti accolgono gli alunni interamente vestite di nero
"No ai tagli e al maestro unico"
La protesta delle maestre in lutto
Il ministro: "E' vergognoso strumentalizzare i bambini per cavalcare proteste politiche"
Striscioni in una scuola di Pontedera
ROMA - Questa volta le maestre proprio non ci stanno. E in tutta Italia il primo giorno di scuola decidono di protestare contro la riforma Gelmini, silenziosamente, con un nastro nero legato al braccio, in segno di lutto. Se a Firenze i bambini di alcune scuole materne ed elementari hanno trovato gli insegnanti vestiti completamente di nero, a Roma prof e genitori hanno deciso di occupare un istituto. Pronta la risposta del ministro: "E' vergognoso strumentalizzare i bambini per cavalcare proteste che sono solo politiche".
Tutti in nero a Firenze. Vestite a lutto contro la riforma Gelmini le insegnanti della scuola pubblica materna Andrea del Sarto, la scuola dell'infanzia Giotto e la scuola primaria Capponi a Firenze. Le maestre hanno atteso gli studenti davanti ai plessi scolastici, fuori dal portone con tutto l'abito nero e uno striscione: "No ai tagli, no al maestro unico". Solo nelle prime elementari, all'arrivo a scuola dei piccoli studenti, la protesta è stata più sobria, con le maestre che comunque indossavano qualcosa di nero. Altre forme di contestazione contro la riforma Gelmini sono state annunciate per oggi e i prossimi giorni in tutti gli istituti scolastici che fanno parte del circolo 11 di Firenze.
A Roma scatta l'occupazione. Si protesta attivamente anche nella capitale. Volantinaggi e assemblee alla scuola elementare "Iqbal Masih" di via Ferraironi. Mamme con la maglietta "il futuro dei bambini non fa rima con Gelmini", striscioni e quella fascia nera al braccio degli insegnanti per sostenere il tempo pieno e dire "no" al maestro unico. Stessa situazione alla succursale di via Balzani, nel quartiere Casilino 23. Come già annunciato, anche qui il primo giorno di scuola è iniziato con la protesta di insegnanti e genitori contro la riforma Gelmini e l'introduzione del maestro unico.
"L'occupazione della scuola inizierà alle 12.30 e andrà avanti per una settimana - ha spiegato l'insegnante Paola De Meo della Iqbal Masih - Questa mattina, come annunciato, abbiamo messo il lutto al braccio, ma entrati in classe l'abbiamo tolto per non impressionare i bambini. Durante il pomeriggio, alla fine delle lezioni che andranno avanti regolarmente, abbiamo organizzato attività, teatrali e musicali nonché informative sul funzionamento delle dinamiche scolastiche, una materia che, purtroppo, non tutti conoscono e per cui non sempre viene compresa l'importanza e il significato delle nostre proteste".
La mobilitazione è stata decisa quasi all'unanimità dal Collegio dei docenti ("ci sono stati un'astenuta e un voto contrario"). Anche alla succursale di via Balzani, alle 8 si è svolto un volantinaggio e alle 8,30 una breve assemblea tra genitori e docenti.
La parola agli studenti. Anche l'Unione degli Studenti, che all'apertura di questo anno scolastico ha distribuito nelle scuole di tutto il Paese il volantino "Jurassic School. Benvenuti nella scuola del passato" - un testo provocatorio contro i tagli, il voto in condotta e l'abbassamento dell'obbligo scolastico - farà azioni dimostrative di fronte al ministero dell'Istruzione.
Le reazioni politiche. E contro la protesta di insegnanti e genitori si schiera subito il mondo politico di centrodestra. A partire, ovviamente, dal ministro accusa i maestri che si sono presentati a scuola listati a lutto e dice che è "vergognoso strumentalizzare i bambini per cavalcare proteste che sono solo politiche. Per tutti i bambini - precisa Gelmini - il primo giorno di scuola è una festa, un momento di gioia e allegria, non certo un'occasione per terrorizzarli. La scuola non può essere utilizzata come un luogo di battaglie politiche" conclude il ministro.
"I dirigenti e i docenti" che oggi hanno festeggiato in lutto il primo giorno di scuola "sbagliano e abusano del loro potere" commenta l'assessore alle politiche scolastiche del Comune di Roma Laura Marsilio. "Sono
dei dipendenti ministeriali - continua l'assessore - e per questo sono sanzionabili: mi auguro che l'ufficio scolastico provveda in tal senso. Utilizzare le istituzioni per far propaganda politica è un messaggio inopportuno da mandare ai ragazzi.
Per Giovanni Donzelli (An) è "un'iniziativa irresponsabile e diseducativa" che "non danneggia il Governo ma i bambini, che dovrebbero vivere il rientro a scuola con serenità e gioia". "Il primo atto dei maestri è stato quello di una protesta di sinistra" per Alessandra Mussolini, presidente della Commissione Bicamerale per l'Infanzia e segretario nazionale di Azione Sociale-PdL. "I primi giorni di scuola costituiscono per i ragazzi momenti di ansia per il futuro impegno - continua - ci si dovrebbe aspettare da tutti, a partire dagli insegnanti, responsabilità e saggezza. Invece, per privilegiare le polemiche strumentali e faziose è stato mortificato il benessere dei giovani".
Sulla stessa linea d'onda anche Mariella Bocciardo, membro della Commissione Affari Sociali e Parlamentare Infanzia (PdL), che ha definito il gesto ''imbarazzante e vergognoso". ''Quest'anno - commenta Bocciardo - grazie alla riforma proposta dal Ministro Gelmini, seria nei contenuti e nei suoi risvolti economici, è iniziata una nuova era per la scuola italiana. Con questi insegnanti, o pseudo tali sara' difficile battere il bullismo e la mancanza di disciplina che regna nelle nostre scuole".