«Scuola e lavoro contro la camorra»

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«Scuola e lavoro contro la camorra»

Messaggiodi edscuola » 21 ottobre 2007, 13:31

da Corriere della Sera

La visita di benedetto XVI. SEPE: «LA CHIESA è contro la camorra»

«Scuola e lavoro contro la camorra»

Il Papa a Napoli: «La violenza tende a farsi mentalità diffusa. Ma l'amore può vincere»

NAPOLI - «Scuola e lavoro» per salvare i giovani dai rischi della violenza, della camorra e della criminalità diffusa. È l'esortazione lanciata da Benedetto XVI durante l'omelia a Piazza Plebiscito, a Napoli, davanti a una folla di 20 mila persone arrivate per salutare il Papa nonostante la pioggia e il vento. Di fronte al fenomeno della violenza, che «tende purtroppo a farsi mentalità diffusa», dice il pontefice, occorre «intensificare gli sforzi per una seria strategia di prevenzione, che punti sulla scuola, sul lavoro e sull'aiutare i giovani a gestire il tempo libero».


Il saluto del Papa alla folla (Ansa)
PREVENZIONE - Nelle regioni del Sud e in particolare in una città come Napoli, «per molti vivere non è semplice: sono tante - elenca il Papa - le situazioni di povertà, di carenza di alloggio, di disoccupazione o sottoccupazione, di mancanza di prospettive future». A destare preoccupazione, spiega, è soprattutto «il triste fenomeno della violenza», che dilaga ormai non solo con gli episodi eclatanti: «non si tratta - infatti - solo del deprecabile numero dei delitti della camorra, ma anche del fatto che la violenza tende purtroppo a farsi mentalità diffusa, insinuandosi nelle pieghe del vivere sociale, nei quartieri storici del centro e nelle periferie nuove e anonime, col rischio di attrarre specialmente la gioventù, che cresce in ambienti nei quali prospera l'illegalità, il sommerso e la cultura dell'arrangiarsi». «Quanto è importante allora intensificare gli sforzi per una seria strategia di prevenzione - aggiunge Benedetto XVI - che punti sulla scuola, sul lavoro e sull'aiutare i giovani a gestire il tempo libero». «Non bisogna rassegnarsi di fronte alle sopraffazioni - prosegue - anche perché l'amore può vincere la violenza». Concludendo la messa, il Papa chiede infine un «forte impegno» dei cattolici in politica e nel campo sociale.

CHIESTA CONTRO CAMORRA - In precedenza, nel saluto rivolto al papa, il cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli, aveva affermato che «la Chiesa di Napoli è in prima linea nella lotta alla Camorra». «Il fenomeno della violenza, ancora più odiosa quando è esercitata in forme organizzate - ha denunciato - pur essendo un fatto generalizzato ha trovato anche a Napoli un terreno fertile». Ma, ha scandito il cardinale, «la Chiesa non si stanca di affermare che la violenza è sempre un'offesa a Dio e un intollerabile sopruso nei confronti dell'altro. Niente può giustificarne il ricorso, dal momento che essa rende inestirpabili le radici dell'odio, autentico veleno dell'anima». «La condanna di tutto ciò che è contro l'uomo - ha affermato Sepe - è senza appello e trova la nostra Chiesa schierata, in maniera compatta, in difesa non solo del bene comune, ma in una dimensione più alta nella promozione del valore supremo dell'amore, come ci ha insegnato Cristo Signore»
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