Non ne possiamo più

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Non ne possiamo più

Messaggiodi edscuola » 9 luglio 2008, 15:31

da ScuolaOggi

Non ne possiamo più

L’originalissima trovata, dell’on. Gabriella Giammanco, ( chissà quali importanti studi avrà compiuto per cotanto senno) di far rimettere il grembiulino, magari nero, agli alunni, subito fatta propria dalla neo Ministra Gelmini, sembra in realtà celare ben altre intenzioni. In sostanza le idee scarseggiano e, per prendere tempo, si approfitta anche delle più bieche strampalate per focalizzare l’attenzione dell’opinione pubblica su un aspetto del tutto marginale, tra l’altro non di competenza del Ministro, ma degli organi di democrazia scolastica,.
Sulla “chicca” estiva, di cui potevamo volentieri fare a meno, si è subito aperto un dibattito: grembiuli sì, grembiuli no, grembiuli ni ; si sono persino scomodati psicoterapeuti, psicologi e pedagogisti, a conferma della regola che vede interpellate quasi sempre le persone sbagliate, mai un dirigente scolastico o un docente che nella scuola ci vivono.
Ma sì, mettiamola la divisa ai nostri ragazzi, come ai balilla del ventennio, tutti uguali (apparentemente) e tutti contenti, magari inquadrati e veramente omologati. E se il grembiule dei Gianni è sporco o con le toppe, e quello dei Pierini è lindo, profumato e magari firmato, poco importa quale alunno c’è sotto quell’abito. Alla fine salterà fuori dall’armadio un altro scheletro sottoforma di proposta: le “spalmate”( vi ricordate?), ma solo per i “cattivi”, alla faccia della pedagogia.
Un paio di domande e una breve riflessione: un grembiule può eliminare le differenze? L’affermazione dell’autorità e del rispetto delle regole nell’ambiente scolastico può avvenire facendo indossare una divisa? Contano di più i valori, sui quali la nostra scuola, quotidianamente, concentra la propria attenzione per educare le giovani generazioni.
La politica nazionale, ed in particolare quella di viale Trastevere, farebbe quindi bene ad occuparsi dei problemi reali della scuola. E’ proprio vero che da un po’ di tempo, tra cacciaviti e pinze, non ne imbrocchiamo una per riportare la scuola italiana sulla strada delle riforme, quelle vere, concrete, di cui abbiamo urgentissimo bisogno, perché davvero non ne possiamo più.

Pasquale La Femina
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