FIS CAB: Comunicato 13 giugno 2008

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FIS CAB: Comunicato 13 giugno 2008

Messaggiodi edscuola » 24 giugno 2008, 8:59

Prot. n. 408
Bari, 13 giugno 2008

OGGETTO: CHI E’ IL VERO FANNULLONE? Risposta alla lettera aperta ai direttori delle testate giornalistiche Corriere della Sera, la Repubblica, La Gazzetta del Mezzogiorno, Il Tempo, barilive.it.

Leggiamo con sconcerto la lettera aperta ai direttori delle testate giornalistiche Corriere della Sera, la Repubblica, La Gazzetta del Mezzogiorno, Il Tempo pubblicata sul sito istituzionale dell’ Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia -Direzione Generale con Prot. n. 5054 del 11 giugno 2008 .
Lo stupore è tale da rendere tale iniziativa incredibile se non fosse stata pubblicata sul sito ufficiale, si poteva ipotizzare come un travisamento dei fatti e delle dichiarazioni rese da un alto Dirigente dello Stato che per costume e norma dovrebbe astenersi da certi tipi di esternazioni o “picconate” di lontana memoria perché quello che deve distinguere i più alti rappresentanti dello Istituzioni è proprio l’equilibrio, la “terzietà” , l’imparzialità come prescritto dalla Carta Costituzionale. Ma dimenticavamo che la Signora Direttrice Stellacci non è certo nuova a tali atteggiamenti arroganti ed irrispettosi delle norme giuridiche e comportamentali. Se lo ricordano bene in Emilia Romagna.

Anche noi siamo convinti che la proposta, del neo ministro della Funzione Pubblica Renato BRUNETTA, finalizzata a far piazza pulita dei cc. dd. fannulloni presenti all’interno delle pubbliche amministrazioni, avrà bisogno di tempo per cominciare a cambiare la situazione attuale soprattutto perché lo stesso Ministro ha correttamente indicato che bisogna partire da egli stesso e dalla categoria di appartenenza ( professori universitari ) e man mano dagli alti Dirigenti dello Stato (come la predetta Stellacci) fino a giungere al singolo dipendente statale o meglio pubblico in generale. Pertanto la prima valutazione da farsi è se chi guida la Pubblica Amministrazione risponde ai dettati normativi ovvero è semplicemente preposto ad un ufficio pur senza averne le prescritte qualità come innanzi delineato. Nel caso specifico sembra del tutto evidente che il pronunciamento della Magistratura non può certo dirsi influenzato da superficialità come sembrerebbe adombrare la Stellacci che nella stessa lettera chiede :
“ In particolar modo è da augurasi che il collegio giudicante .omissis. dedichi più attenzione al caso”( ?)
Con tale affermazione – richiesta si vuole cercare di influenzare la Magistratura che dovrà pronunciarsi sul reclamo ed al tempo stesso denigrare l’operato del giudice di 1° grado ? La domanda è più che legittima, atteso che non viene verificato l’iter del procedimento logico-giuridico seguito dallo stesso Giudice del Lavoro che ha emesso la sentenza tenendo ben presente tutte le affermazioni esposte dall’Amministrazione riguardanti il caso e che rientravano nella contestazione, non già a qualsiasi situazione artificiosamente prospettata dall‘U S R Puglia. Che la situazione di difficoltà gestionale era preesistente al trasferimento del dipendente, e che questa aveva luogo proprio al fine di superare le problematiche manifestatesi in presenza del precedente soggetto responsabile e del Dirigente Scolastico che è stato in quell’Istituto sino a fine agosto 2006.
Infatti durante gli anni precedenti vi sono state molteplici ispezioni locali e ministeriali con segnalazione alla Corte dei Conti nei confronti dei predetti responsabili. Anche la Delegazione dall’Amministrazione, formata appositamente per il tentativo di raffreddamento e conciliazione al fine di evitare lo sciopero, ha dovuto ammettere tale situazione. Inoltre ha confermato che vi era stata esplicita richiesta, da parte del Provveditore agli Studi pro-tempore di Bari, all’impiegato (evidentemente riconosciuto capace e competente) di accettare il trasferimento in corso d’anno.
Come si evince agevolmente, le affermazioni della Stellacci” Costui, per un periodo di tempo pari a circa 7 anni si è sistematicamente astenuto dall’adempiere ai compiti propri del suo ruolo, paralizzando di fatto la gestione amministrativo contabile della scuola presso cui prestava e, mio malgrado, presta tuttora servizio”, sono assolutamente false, pretestuose, prive di ogni fondamento; infatti non ha inteso fornire gli atti riguardanti il contenzioso con generiche, illegittime, assurde ed ingiustificate argomentazioni. Lo stesso Giudice non poteva fare a meno di evidenziare che la stessa Amministrazione depositava atti che dimostravano l’infondatezza delle proprie tesi. E che dire della condanna alle spese processuali, che comunque saranno pagate dai contribuenti, per le capziose azioni della Stellacci? Speriamo che la magistratura contabile della Corte dei Conti esamini i tanti dispendi di risorse pubbliche causate da tali atteggiamenti singolari

Il nostro rammarico deriva dal fatto che non abbiamo avuto riscontro alla richiesta di incontro con il Ministro del precedente Governo e i più alti Dirigenti del Ministero. Né abbiamo riscontro di doverose iniziative ispettive anche in relazione a varie altre gravi situazioni, anche di carattere penale, di pubblico dominio che hanno coinvolto l’Ufficio diretto dalla Stellacci e di altri incarichi ricoperti dalla stessa (vedasi Corriere della Sera del 05/06/2008 “Il caso: Si chiama Invalsi: ha 48 dipendenti e 6 milioni di budget. L’istituto fantasma dell’istruzione Nomine a tempo di record, poi il nulla” ; La Repubblica del 27/05/2008 “ Concorso per presidi, tre indagati. Sequestrate le graduatorie: inchiesta su reati amministrativi e penali” ; Televideo-Telenorba del 26/01/2006 “ Dirigenti scolastici: sviluppo inchiesta presidi Bari”; per non parlare delle vicissitudini in Emilia Romagna pubblicate da Repubblica in particolare il 12 e 13 maggio 2006 che riporta la richiesta di dimissioni della Stellacci da parte di varie forze politiche e sindacali e genitori).
Vi è da chiedersi se sono questi i paladini delle Istituzioni o dell’arroganza del potere? A tale domanda gradiremmo la risposta del Ministro Brunetta , del quale abbiamo stima e certezza che andrà fino in fondo nei suoi propositi, ma certamente nella legalità, trasparenza, efficacia ed efficienza, come da tanto tempo va predicando.

Desta sbalordimento e profonda preoccupazione l’iniziativa assunta da alcune sigle sindacali c.d. maggioritarie, che avevamo immaginato “vicino al potere” ma non fino a tal punto da sbilanciarsi a credere alle tesi della Stellacci “ per partito preso”, contro i lavoratori ed altri sindacati. Tutto ciò senza alcuna verifica di fatti e situazioni di cui non avevano compiuta conoscenza e tanto meno verificato con gli atti. C’è da sperare solo nella loro superficialità o negligenza, diversamente sarebbe ancor più grave se fosse per altre ragioni.
Le sigle sindacali CISAL, FIS-CAB, INTESA, con l’adesione di RdB- CUB Scuola, IUNISCUOLA, SAB che hanno dovuto indire per la giornata del 24 maggio 2008 uno sciopero regionale del personale della scuola contro il Direttore dell’Ufficio scolastico regionale pugliese, hanno cercato in tutti i modi di evitare lo sciopero e superando mille difficoltà ed ostruzionismi frapposti dai tanti soggetti come sopra palesato, per l’arroganza e la pervicace ostinazione dell’USR diretto dalla Stellacci a non accogliere alcuna delle legittime e giustificate richieste di ripristino della legalità violata che prescindevano dalla valenza di tutela personale ma investivano la tutela degli interessi generali dei lavoratori e dei loro rappresentanti sindacali oggetto di azione persecutoria e discriminatoria. Inoltre si chiedeva semplicemente il rispetto della Costituzione, delle leggi e norme secondarie.
Tutto ciò malgrado abbiano cercato di non sottrarre un giorno di lezione agli alunni pugliesi. Stessa sensibilità non è stata riscontrata nelle azioni ed esternazioni della Stellacci
Lo sciopero non è stato preceduto da una alcuna campagna diffamatoria contro la Stellacci, infatti non a caso ha trovato l’adesione di molti gruppi consiliari regionali e parlamentari di quasi tutti gli schieramenti politici di maggioranza ed opposizione, che hanno espresso solidarietà ai lavoratori ed ai loro rappresentanti sindacali e che contestualmente stigmatizzavano la condotta della Stellacci. e chiedevano conto di tali assurdi comportamenti L’azione sindacale era finalizzata al ripristino della legalità violata della quale l’annullamento dei provvedimenti disciplinari assunti nei confronti dei rappresentanti sindacali non era altro che l’espressione più palese (solo la punta dell’iceberg).
Grande è stata l’adesione allo sciopero del personale docente ed ATA in servizio nelle scuole pugliesi, sicuramente maggiore o quantomeno equivalente a quella delle OO. SS. c.d. rappresentative.
Abbiamo troppo rispetto per la Magistratura per cercare di influenzarla come fa la Stellacci quando afferma “In particolar modo è da augurasi che il collegio giudicante, chiamato a pronunciarsi nel merito sul reclamo proposto dalla competente Avvocatura dello Stato, dedichi più attenzione al caso” ; Se non vengono accolte le ns. tesi facciamo autocritica non già dietrologia. Forse non sarebbe male che la Stellacci meditasse.
La meditata valutazione da parte degli Organi competenti, del vergognoso clima instaurato dalla predetta Direttrice, potrebbe diventare un grande passo avanti nella costruzione di quella cultura della legalità, trasparenza, imparzialità e responsabilità tanto indispensabile per il rinnovamento democratico delle Istituzioni Scolastiche Pugliesi .

Dalla Sede Nazionale
F.to IL SEGRETARIO GENERALE
Prof. Vincenzo SERVEDIO
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