Così gli studenti aiutano il pianeta

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Così gli studenti aiutano il pianeta

Messaggiodi edscuola » 26 maggio 2008, 22:58

da Repubblica.it

Pionieri, tre ragazzi dell'Oberlin College che vivono in una casa ecosostenibile
Timer nelle docce, spazi comuni, un unico frigorifero e niente televisione

Una green house nei college Usa
Così gli studenti aiutano il pianeta
di SARA FICOCELLI


Uno dei laboratori
dell'Oberlin College
ALZI la mano chi farebbe volentieri la doccia fissando la foto di un politico attaccata alle pareti della cabina. Eppure, per quanto poco invitante, gli studenti dell'Oberlin College dell'Ohio sopportano questo e altro. Anzi, la faccia del senatore democratico John Edwards, incollata alla parete e impermeabilizzato dal cellophane, li incoraggia a chiudere qualche minuto prima il rubinetto dell'acqua. E' solo uno dei tanti stratagemmi adottati dal SEED, Student Experiment in Ecological Design, un movimento di sensibilizzazione per lo sviluppo sostenibile e contro il global warming, che si sta diffondendo nei i college americani.

Da quelli piccoli e innovativi come l'Oberlin e il Middlebury del Vermont, ai Lansing Community College del Michigan e Morehouse College di Atlanta, fino all'Università pubblica del New Hampshire, sono sempre più numerosi gli istituti americani che considerano il surriscaldamento globale come un problema che li riguarda direttamente. E poco importa se i risultati di tanto impegno non saranno visibili nell'immediato.

"Ciò che conta - spiega Lucas Brown, 21 anni, dell'Oberlin College, impegnato in prima persona nel progetto - è trasmettere un messaggio positivo. Non si tratta di indottrinare né di costringere altri a cambiare o rispettare regole. Noi cerchiamo di risparmiare energia, acqua, di agire in modo ecologicamente sostenibile. Nella speranza che gli altri, guardandoci, decidano di imitarci".

Le parole di Brown fanno eco al comportamento di centinaia di ragazzi negli States. E la filosofia del "nessun obbligo, solo senso di responsabilità" dà i suoi frutti. Proprio l'Oberlin College, famoso per la sua attenzione ai temi sociali, è il fiore all'occhiello del progetto. E' da qui che, meno di un anno fa, è partito il SEED. Così organizzato da portare alla realizzazione di una vera e propria "green house": due stanze, normali, abitate da tre ragazzi altrettanto normali, che però hanno avuto un'idea speciale. Impegnarsi seriamente per combattere gli sprechi.

Lucas Brown, Amanda Medress e Kathleen Keating, i tre studenti fondatori del SEED, hanno avuto l'idea dopo aver seguito il corso di Ecological Design del professor David Orr, nel 2005. Trascorso un intero semestre a cercare soluzioni domestiche, pratiche ed efficaci, contro il global warming, ecco l'idea: perché non creare una "green house" proprio all'interno del college? Non è stato uno scherzo, ma nemmeno un'impresa impossibile. L'Oberlin ha investito circa 40 mila dollari per costruire lo spazio da destinare ai ragazzi, che hanno dato una mano personalmente, facendo un po' i carpentieri un po' i facchini. E si sono trasferiti là nel settembre scorso.

Ripassare la lezione tutti in un'unica stanza piuttosto che ciascuno nella propria, per risparmiare la luce delle lampadine. Raccogliere il cibo in un unico frigorifero, così da non tenerne acceso uno a persona. Installare dei timer alle docce, così che ognuno possa constatare quanto tempo trascorre sotto l'acqua. E ancora: la casetta sostenibile, divisa in due ambienti e dotata di due cucine, dà loro la libertà di abbassare la temperatura del termostato e persino di rinunciare alla tv. Semplici accorgimenti che in pochi mesi hanno conquistato l'interesse e la stima della comunità studentesca. La "green house" è diventata punto di riferimento e modello di "vita sostenibile" che sta facendo il giro del college.

I tre ragazzi considerano la tutela dell'ambiente come qualcosa di strettamente connesso alla realtà sociale ed economica del Paese. Il progetto prevede anche programmi di assistenza per le famiglie reduci dal dramma dell'uragano Katrina, e la creazione di uno sportello di lavoro in zone disagiate come il South Bronx di New York. Idealismo, pragmatismo, serietà e voglia di divertirsi: queste parole hanno trovato, tra le pareti di questo college, la possibilità di coniugarsi e rafforzare il proprio significato.

Il progetto, ancora in di sperimentazione, promette sviluppi importanti, come l'adozione di un circuito energetico basato sulle energie rinnovabili e l'installazione di elettrodomestici a bassissimo tasso di inquinamento. La casa è un esperimento importante non solo dal punto di vista ambientale ma anche umano. Adesso che si avvicina l'estate, i tre coinquilini hanno intenzione di organizzare qualche piccola festa con altri studenti. "Non vogliamo che resti un'esperienza di innovazione e isolamento" conclude Brown. Ma niente paura: la loro "green house", per le matricole dell'Oberlin College, è già diventata un mito.
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