Al Ministro del MIUR, On. Gelmini
Al Ministro delle Politiche giovanili, On. Meloni
Subito un incontro urgente per emanare un decreto per autorizzare 45.000 immissioni in ruolo, rivedere le GAE, formare i nuovi docenti e inserire quelli del IX ciclo nelle graduatorie, annullare la circolare sugli organici.
Completata la Sua nuova squadra di Governo, Le chiediamo un incontro urgente per dare il via all’emanazione di decreti urgenti in merito
• all’autorizzazione di nuove 45.000 immissioni in ruolo sui posti vacanti rilevati come su nostra segnalazione
• alla formazione specialistica dei docenti con norme per l’attivazione del X ciclo, l’inserimento degli specializzandi del IX ciclo e di strumento musicale nelle graduatorie e la creazione di un canale di reclutamento che valorizzi la specializzazione di chi è stato formato per andare ad insegnare
• ad una circolare che sospenda la circolare n. 19/2008 sugli organici che taglia posti indiscriminatamente e in particolare sul sostegno, visto la sospensiva da noi richiesta col ricorso che sarà discusso al Tar Lazio il 22 maggio 2008
• a un decreto che rettifichi la tabella di valutazione allegata al DdG del 16 marzo 2007 che permetta lo spostamento del 24 punti e del servizio già dichiarato da una graduatoria all’altra senza mettere in coda nell’eventuale cambiamento di provincia, come già due ordinanze del CdS su nostri ricorsi hanno avuto modo di avvalorare smentendo l’interpretazione di una cristallizzazione delle GaE
Negli articoli di Repubblica e Corriere della Sera dell’11 maggio 2008 e di Tuttoscuola del 9 maggio si pone attenzione al merito, al reclutamento e alla formazione degli insegnanti con diverse ipotesi e analisi che sono a dir poco discutibili. La chiamata diretta dei presidi, infatti, come l’eliminazione del ruolo di ricercatore a tempo indeterminato sono soltanto alcune delle idee che non possono essere portate avanti in un sistema scolastico e universitario autoreferenziale, né risolvono il problema del precariato o della qualità del sistema d’Istruzione. Se veramente si vuole favorire la fuga dei cervelli e l’utilizzo di insegnanti specializzati, invece, si cominci a invertire la contrazione dell’organico, ad agevolare i pensionamenti, a richiamare reclutandolo chi di titoli ne ha già accumulato abbastanza in Italia e all’Estero con grave spesa dell’erario e personale. Non c’è bisogno di precarizzare ulteriormente la loro vita o di renderli schiavi di nuove consorterie. A tal proposito si affornti anche il problema dei salari, visto che come l’Istat ha dimostrato, in Italia la laurea non premia, anzi, svaluta la formazione anche in termini di progressione di carriera e scatti stipendiali, uno dei mali della docenza. E perché no, si ricontratti la pensione di chi oggi scotta una contrattazione sindacale ad hoc per finanziare le attuali pensioni degli iscritti ai Sindacati a dispetto dei giovani lavoratori che hanno pari dignità ma riceveranno neanche il 60% dell’ultimo stipendio.
In altre parole si inizi con merito, professionalità ed efficienza, rendendo onore ai tanti docenti che nelle loro classi svolgono ammirevolmente il loro lavoro e ai tanti aspiranti che hanno deciso di abbracciare questa vocazione.