da Tecnica della Scuola
Maria Stella Gelmini è il nuovo ministro
di Reginaldo Palermo
Rispettate le nostre previsioni. Viceministro sarà forse Valentina Aprea. Fra i primi provvedimenti un decreto legge per cancellare i corsi di recupero e intervenire sul problema del precariato.
Confermate le previsioni che avevamo fatto già una settimana fa: la giovanissima Maria Stella Gelmini, deputata di Forza Italia dal 2006, sarà il nuovo Ministro per l’Istruzione e l’Università.
Non si conoscono ancora i nomi dei sottosegretari anche se sembrano in rialzo le quotazioni di Valentina Aprea come viceministro con delega ampia sul sistema di istruzione.
Altro ministro che potrà avere voce in capitolo sulla scuola e più in generale sulla pubblica amministrazione sarà Renato Brunetta, titolare del dicastero Innovazione e Funzione Pubblica.
E ora cosa succederà ?
Difficile formulare previsioni, anche se si fa sempre più credibile l’ipotesi di un decreto legge “per il regolare avvio dell’anno scolastico” che potrebbe essere emanato al più tardi nei primi giorni di giugno in modo da essere convertito in legge prima della pausa estiva dei lavori parlamentari.
Il provvedimento potrebbe contenere due-tre norme importanti finalizzate ad affrontare i problemi più difficili del momento.
Una prima norma riguarderà certamente la questione del recupero dei debiti e dei corsi estivi. Probabilmente la questione potrebbe essere risolta decidendo di prorogare di 10-15 giorni la durata dell’anno scolastico 2007/2008 in modo da rispettare la norma che prevede che i corsi di recupero debbano concludersi entro l’anno scolastico. Certamente per l’anno prossimo i corsi saranno cancellati e potrebbe essere introdotto un meccanismo di “sbarramento” biennale.
Un altro gruppo di norme riguarderà poi il precariato.
Probabilmente verranno rivisti i conti già fatti da Padoa Schioppa, ma per le immissioni in ruolo per il 2008/2009 dovrebbero essere garantite 15-20 mila cattedre.
Per le assunzioni a tempo determinato necessarie a coprire i posti scoperti ritorneranno forse i vecchi contratti triennali che garantirebbero, almeno, la continuità didattica sulla stessa sede di buona parte del personale precario.
Con un paio di direttive da emanarsi durante il periodo estivo saranno invece regolate le questioni delle Indicazioni per il curricolo e della valutazione delle scuole.
Ma su tutto incomberanno le norme delle ultime due leggi finanziarie che prevedono risparmi consistenti a carico del bilancio dell’Istruzione.