da Repubblica.it
Un lavoro lontano da casa
Non solo per imparare una lingua
Da Londra a Parigi. Dalle Isole Baleari a Dublino. Fuori dai confini nazionali
per un impiego stagionale. La mappa delle offerte. I siti dove cercare
di FEDERICO PACE
D'estate si valicano molti confini. Non solo geografici. Soprattutto quando si è giovani. Si prende un treno, un aereo o una nave, e pare di vivere un istante unico. Un momento in cui si cambia per sempre e si diventa quel qualcuno che non si era ancora stati. Londra, Parigi, Dublino, Barcellona o Madrid sono le destinazioni che attraggono di più. Luoghi che sembrano dare vita a un certo tipo di speranze che si direbbero d'una tenacia inattesa. Anche quando si parte per un lavoro di due o tre settimane, di qualche mese o anche di più. Ora più che mai. Anche perché a molti giovani pare così, prorio lasciandosi alle spalle l'Italia, di trovare un modo per dare un segnale a un Paese che li ha traditi.
Tappe per un impiego, lungo le ampie direttrici del lavoro estivo, sono le grandi capitali ma anche il Sussex, il Devon o le Midlands nel Regno Unito così come Cork e Galway e le contee del sud dell'Irlanda. Ci sono poi le isole Baleari, le Canarie e tutte le zone costiere della Spagna così come, in Francia, la Costa Azzurra, la Normandia o la Bretagna. In ciascuna di queste mete che stanno scritte a caratteri ben leggibili sulle mappe del lavoro stagionale (vedi tabella http://miojob. repubblica. it/notizie-e-servizi/dossier/dettaglio/l-estate-dei-giovani-mappa-del-lavoro-stagionale/3108847), ad alcuni capita di andare a raccogliere mele, pere o frutti di bosco, ad altri di impiegarsi nella ristorazione, nel turismo o nei grandi parchi di intrattenimento. Altri ancora prendono le cose ancor più sul serio e cercano impieghi che li tengano legati a quei posti per un tempo che supera la stagione.
"Quest'anno anche la Grecia ha avviato ricerche di personale per villaggi turistici" spiegano Marinella Gallo, consulente Eures, e Cristina Dorati, Eures assistant, dell'Agenzia regionale istruzione, formazione e lavoro della Lombardia ("Un'estate di lavoro in Europa" http://miojob. repubblica. it/notizie-e-servizi/interviste/dettaglio/un-lavoro-in-europa-tutto-quello-che-dovete-sapere/3108551). Interessante, dicono, "anche il settore archeologico con occupazioni stagionali nei campi di lavoro archeologici in Francia, Grecia e Irlanda". Per le figure a tempo indeterminato si parla soprattutto di figure impiegatizie, nei settori dell'ICT e di professionalità altamente specializzate.
In Spagna la Camera di commercio italiana di Madrid ha aperto l'anno scorso una finestra sul proprio sito dove vengono pubblicate le offerte di lavoro destinate per lo più agli italiani. Paolo Luisetto, responsabile comunicazione e fiere, racconta ("Estate e lavoro, voglia di Spagna" http://miojob. repubblica. it/notizie-e-servizi/interviste/dettaglio/estate-e-lavoro-voglia-di-spagna/3108546) che "per la maggior parte si tratta di imprese di servizi che richiedono personale con conoscenze della lingua italiana per lavori di tipo amministrativo e commerciale. Siamo stati contattati anche da qualche azienda di head hunting per posti più qualificati". Qui vanno bene anche i settori della comunicazione, di servizi alle imprese e quello delle energie rinnovabili. Anche in Spagna però ci sono problemi. "In particolare, spiega Luisetto, un forte deficit della bilancia commerciale e l'eccessiva dipendenza dal settore immobiliare che si sta traducendo in una forte decelerazione della crescita economica".
Ma dove si possono trovare queste offerte? Soprattutto sul portale predisposto dall'Unione europea per la mobilità del lavoro (http://www. europa. eu. int/eures/home. jsp?lang=it) ma anche sui diversi siti generalisti di recruitment, delle agenzie di lavoro nazionali e su quelli che raccolgono tutte le opportunità di un dato ambito professionale (vedi lista per nazione http://miojob. repubblica. it/notizie-e-servizi/dossier/dettaglio/l-estate-dei-giovani-i-siti-da-cliccare/3108844). Un buona idea è vedere quel che viene offerto anche sui giornali locali dove si possono trovare soluzioni pure per il problema degli alloggi che, soprattutto nelle grandi città, non è di facile soluzione.
A muoversi, fino ad oggi, erano soprattutto i diplomati o i laureati che al termine degli studi intendevano cogliere l'occasione per un viaggio e un impiego così da imparare più a fondo una di quelle lingue straniere che sui banchi di scuola non c'è modo di apprendere per davvero. Ma ora le cose stanno cambiando. "Soprattutto negli ultimi mesi, spiega Gallo, registriamo un aumento di casi di persone che guardano all'Europa per impossibilità di trovare occasioni professionali nel nostro Paese".
Un'estate fuori dai confini nazionali - secondo Alessandro Rosina, professore di demografia alla Cattolica di Milano - "è utile per i giovani italiani", oltre che per apprendere una lingua e confrontarsi con altre realtà, soprattutto perché "diventa anche un modo per sperimentare una forma, anche se temporanea, di autonomia dalla famiglia di origine". Ma anche Rosina sottolinea come le cose stiano prendendo un altro aspetto anche perché stiamo diventando un Paese particolarmente versato nello sprecare risorse e talenti ("Speranze e delusioni dei giovani italiani" http://miojob. repubblica. it/notizie-e-servizi/interviste/dettaglio/l-estate-dei-giovani-e-il-tempo-per-un-esperienza-di-lavoro/3108541). "Molti se ne vanno perché insoddisfatti dalle opportunità offerte in Italia, altri invece solo per un'esperienza temporanea e per un curriculum che aumenti le possibilità di trovare un posto in Italia e si trovano però al ritorno, rispetto alla media europea, con opportunità occupazionali più basse, con remunerazioni ridotte e con un welfare pubblico che li aiuta meno".