I sondaggi DiSAL: per il recupero debiti tutto da cambiare
Diffondiamo i dati del sondaggio fatto dal sito DiSAL sullo stato di attuazione della normativa Fioroni sul recupero dei debiti scolastici e sugli scrutini a settembre.
Il sondaggio si è svolto via internet tra gennaio e marzo 2008 ed ha ottenuto 241 risposte da dirigenti scolastici. I dati sono riportati in percentuale sul totale.
Quesito e risposte (Totale risposte dirigenti pervenute 241) % Risposte
Distribuzione geografica
nord 50
centro 29
sud e isole 21
Tipologia istituti
ist. tecnici 25
ist. professionali 21
licei 64
Piano deliberato dal Collegio 96
Piano adottato nel POF 79
Scelto numero massimo di materie da assegnare a recupero 71
Scelta discipline fondamentali tra cui assegnare i recuperi 67
Tipologia attività
pausa didattica 1 settimana 38
pausa didattica 2 settimane 21
corsi extracurricolari al pomeriggio 38
altro (soprattutto sportello) 3
Periodo di svolgimento dei corsi
giugno-luglio 96
agosto-settembre 4
Disponibilità docenti interni ai corsi estivi (salvo verifica maturità) 67
Periodo per la verifica e lo scrutinio
luglio 7
fine agosto 34
inizio settembre 59
Svolgevano attività di recupero prima delle norme Fioroni 100
Hanno programmato anche attività di potenziamento 37
Hanno avuto proteste dei docenti 25
Espressioni studentesche contrarie 37
I risultati, come si nota, i dati confermano ampiamente le valutazioni critiche e le indicazioni di modifica a suo tempo espresse a più riprese da DiSAL al Ministro.
Innanzitutto, nella sostanza, la norma Fioroni, non ha provocato nulla di nuovo: il 100% degli istituti facevano già attività di recupero.
Nonostante questo quasi tutte le scuole che hanno risposto si sono mosse nelle delibere collegiali, facendo anche scelte chiare sul piano didattico: un numero massimo (di solito 3) di discipline assegnabili a recupero estivo, nella rosa (ben il 67%) di alcune discipline considerate fondamentali per l'indirizzo.
A riguardo delle modalità didattiche, la maggioranza si è orientata sulla pausa didattica al mattino, mentre poco più di un terzo (38%) in attività extracurricolari al pomeriggio: questo nonostante fosse quasi il doppio la risposta dei licei, che sono gli unici a poter fare con tranquillità (per il quadro orario) le attività oltre le ore di lezione. Purtroppo appare irrisorio (suscitando qualche riflessione) il numero di istituti che hanno individuato forme più adeguate al bisogno degli alunni, come lo sportello didattico.
I corsi estivi si esauriranno per la quasi totalità entro il 10 luglio, mentre appare alta la disponibilità dei docenti interni, che tuttavia, per verificare se verrà confermata, dovrà fare i conti con le nomine per gli esami di stato.
Verifiche finali e chiusura degli scrutini sono per il 60% collocati nella prima settimana di settembre, mentre appare notevole (un terzo) il numero degli istituti dove i Collegi hanno stabilito di tornare a scuola nell'ultima settimana di agosto.
Solo un terzo si sono preoccupati di mantenere l'attenzione non solo al recupero degli alunni in difficoltà, ma anche al potenziamento dei migliori: d'altra parte la normativa Fioroni non si era occupata, negli stanziamenti, di questa componente, come invece previsto nei precedenti dispositivi sugli IDEI.
A questo punto anche i dati confermano non solo l'inutilità della norma, ma la necessità di un serio ripensamento, visto che questa, soprattutto, ha innescato molto poco nelle scuole significative novità per le modalità didattiche e le forme organizzative con cui riportare serietà nelle valutazioni finali o affrontare il problema degli studenti in difficoltà.
Resta aperta, perché non poteva essere oggetto di indagine, tutto il grave problema degli aspetti amministrativi nella gestione delle norme, che peserà in modo molto serio sulla conclusione dell'anno e specie sulla ripresa del nuovo. Ci riferiamo soprattutto: al contenzioso derivante dal cosiddetto "scrutinio aperto", al calendario della ripresa delle lezioni ovunque ritardato (pesando anche sui tempi degli esami integrativi per i cambi o passaggi di indrizzi), alla revisione degli organici del nuovo anno per la formazione delle classi, con le conseguenze di ritardi nelle nomine dei docenti supplenti.
Anche a seguito di questi dati, la Direzione nazionale di DiSAL stà predisponendo una sottoscrizione tra i colleghi per chiedere al nuovo Ministro per una drastica revisione delle norme, che, investendo sulla autonomia didattica ed organizzativa degli istituti, miri: ad una effettiva serietà nella valutazione, a modalità organizzative praticabili, a modalità didattiche flessibili e attente ai reali bisogni degli studenti.