da Affari Italiani
La scuola perfetta in Italia non esiste
Domenica 14.10.2007 15:28
Caro Fioroni,
non c'è niente di nuovo né di drammatico nei cortei studenteschi. Mi hanno fatto sentire ancora liceale, con la kefiah che rispunta dopo anni di armadio ammuffito, e poi gli slogan, i cori, gli striscioni. Le giornate sono sempre le stesse, prima metà di ottobre, è ancora tiepido, a scuola comincia il giro delle interrogazioni, i libri sono ancora intonsi o quasi, e insomma si respira quell'aria, quel prurito, quella voglia di uscire da scuola e di mettersi tutti insieme, fino al primo angolo di strada, poi i più impegnati proseguono in corteo, gli altri "delegano" e si fermano al bar. Andava così negli anni '70 e seguenti, ricomincia così nel 2007, con un cognome, il tuo, che favorisce rime non particolarmente fantasiose, e troppo facili, a dire il vero.
Allora, diciamo la verità. Non c'è ministro della pubblica istruzione che non meriti di essere contestato. La scuola perfetta in Italia non esisterà mai e non c'è mai stata. Tu però ti sei impegnato nell'impresa, titanica, di "migliorare" la situazione introducendo niente meno che l'esame di riparazione. Nessuno è mai morto, mi pare, per gli esami di riparazione. Vero è che alimentava il mercato delle lezioni private, ma anche ora non mi risulta che manchino.
E dunque è un po' triste che gli studenti si sentano uniti e si rendano riconoscibili al grido "Niente esami di riparazione". Che figura, direi da "bamboccioni", questi sì autentici. Perciò tieni duro, non ti curar di lor ma guarda e passa. Scrivono che tratti la scuola "come una merce e non come un diritto". Che vuol dire? Mah. Una rilettura di Marx? O dei fratelli Marx?
Dialoga pure con tutti ma per favore non tornare indietro altrimenti la figura del buffone la fai tu. E di questi tempi il governo non mi pare che ne abbia bisogno.
franco.bomprezzi@affaritaliani.it