da Repubblica.it
Tra primavera ed estate occorrono un milione di euro. I fondi sono cira 300mila
La protesta della Cgil. Per oltre la metà degli istituti la situazione è inadeguata
L'allarme per i corsi di recupero le scuole protestano: "Pochi soldi"
di SALVO INTRAVAIA
Prof, presidi e genitori in difficoltà per i corsi di recupero. "Famiglie preoccupate e studenti in tensione, specie se impegnati nei prossimi esami di Stato". E' quanto emerge da un dossier di prossima pubblicazione messo a punto dal quotidiano specializzato "La Tecnica della scuola".
E, ancora: "Scuole ovunque in subbuglio e tutte impegnate nella difficile organizzazione delle attività di sostegno e di recupero: da Venezia a Cagliari come da Torino a Palermo".
Per la verità, la stretta sul recupero dei debiti da effettuarsi entro l'anno, recentemente introdotta dal ministro della Pubblica istruzione Giuseppe Fioroni, è stata salutata dai più come un recupero di serietà della scuola. Ma gli istituti nel mettere in pratica il vademecum ministeriale hanno incontrato difficoltà di ogni genere.
Gli alunni che hanno collezionato insufficienze al primo quadrimestre sono tantissimi, forse troppi. E, di conseguenza, le risorse finanziarie per organizzare i corsi scarseggiano. Ma non solo. Gli insegnanti non sono sempre disponibili a svolgere i corsi, in particolar modo in estate, e parecchi istituti, concluso il primo quadrimestre, sono ancora nella fase organizzativa. "E' necessario - dichiara Enrico Panini, segretario della Flc Cgil - che il ministro faccia il punto e valuti con attenzione i tanti macigni che si stanno accumulando prima che essi diventino una valanga: risorse scarse; un meccanismo molto rigido; nessuna considerazione del ruolo che l'innalzamento dell'obbligo scolastico avrebbe potuto giocare".
Uno dei temi più spinosi riguarda i finanziamenti. Pochi giorni fa il ministero ha conteggiato ben 8 milioni di insufficienze accumulate dagli studenti italiani al primo quadrimestre: circa quattro a testa. Per correre ai ripari, il nuovo corso, prevede che tra febbraio e maggio le scuole organizzino modalità (corsi, sportelli, ed altro) per aiutare gli studenti a recuperare. La modalità privilegiata dal decreto e dall'ordinanza sembra proprio il corso, di almeno 15 ore. Basta fare pochi conti per comprendere che non è possibile organizzare corsi per tutti. Situazione che mette allo stesso tempo mette le scuole in difficoltà di fronte a eventuali reclami delle famiglie a seguito di bocciature a giugno o ad agosto/settembre.
Per recuperare 8 milioni di debiti con corsi destinati a gruppi di 10 alunni occorrono 12 milioni di ore di recupero, che remunerate a 50 euro l'ora determinano un impegno di 600 milioni. Ma non è finita: a questi vanno aggiunti i fondi per organizzare i corsi estivi. Infatti, supponendo che in primavera metà dei ragazzi recuperino i debiti, bisognerà organizzare corsi estivi per recuperare circa 4 milioni di debiti per un totale di 300 milioni, che sommati ai precedenti portano la cifra a 900 milioni. Il ministero ne ha stanziati 320, cifra che peraltro la Cgil contesta. "Secondo i nostri conteggi - spiega Panini - per il 2007/2008 sono a disposizione delle scuole 288 milioni".
Per questo motivo le scuole stanno facendo i salti mortali: nella maggior parte dei casi i corsi vengono organizzati per le materie più importanti e per le insufficienze gravi. L'inchiesta della "Tecnica della scuola", condotta nelle principali 10 città italiane, è impietosa. "Nel 53 per cento degli istituti interpellati, le risorse finanziarie non sono ritenute adeguate per fare fronte al fabbisogno di corsi di sostegno e di recupero, dato che conferma le criticità presenti soprattutto negli indirizzi tecnici e professionali per i quali servirebbero risorse compensative". Il 63 per cento dei presidi dichiara che i professori interni sono disponibili in numero adeguato per gestire tutti i corsi di sostegno e di recupero durante l'anno, ma per i corsi estivi si preannuncia (soprattutto se fatti ad agosto) un quasi totale disimpegno dei docenti interni, nonostante l'appeal dei 50 euro lordi di compenso orario". Oltre metà delle scuole si ritiene che i corsi di recupero avranno un'incidenza negativa sulla formazione delle classi e degli organici.
"Le scuole superiori vivono una delicata stagione - dichiara il direttore della Tecnica, Daniela Girgenti - tra un passato fondato sul lasseir faire che ha comportato per gli studenti un accumulo di debiti insostenibile e un futuro che chiede alla scuola maggiore serietà". L'inchiesta "ha registrato e racconta le difficoltà organizzative che stanno vivendo i dirigenti scolastici e i collegi dei docenti cui non fa riscontro un profondo interesse da parte del ministero". "Si profila - conclude - un agosto molto caldo e un inizio d'anno ancora più confuso di quelli passati".