UNICOBAS: MANIFESTAZIONE PRO-TIBET A ROMA

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UNICOBAS: MANIFESTAZIONE PRO-TIBET A ROMA

Messaggiodi edscuola » 3 marzo 2008, 16:24

MANIFESTAZIONE PRO-TIBET A ROMA: INVITO A CONFERENZA STAMPA DEL 4 MARZO

La Comunità Tibetana in Italia, l'Associazione Donne Tibetane in Italia, l'Associazione Italia Tibet, l'Associazione Amici del Tibet, Students for a Free Tibet, sociAlismo libertArio, la Confederazione Italiana di Base Unicobas, Progetto ASIA, l'Associazione Villaggio Terra, l'Unione Vegetariana Animalista, l'Associazione LAO GAI, l'Associazione AREF, l'Associazione INFORQUADRI, Campagna di solidarietà con il popolo tibetano, l'Associazione Iside, la Lega per l'Abolizione della Caccia, l'Unione Naturisti Italiani del Lazio, l'Associazione Nessuno Tocchi Caino, l'Associazione Radicale Adelaide Aglietta, il Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito e la Federazione dei Giovani Socialisti promuovono una manifestazione sulla questione tibetana (inoltre aderiscono: Luciano Pellicani, Free Burma Italy, Andrea Papi, Amnesty International, l'Associazione AaZ Onlus).

BASTA CON IL PACIFISMO A SENSO UNICO di una certa sinistra che s'accorge sempre e solo dell'imperialismo americano (del quale non intendiamo comunque negare le responsabilità su scala planetaria). BASTA CON LA DITTATURA DELLE REGOLE IMMORALI DEL MERCATO GLOBALE che sacrificano agli affari (con la Cina) diritti umani ed emergenze umanitarie. La Repubblica Popolare Cinese ha un comportamento spietato verso l'inerme popolazione autoctona. Dal 1949 un milione e duecentomila tibetani sono morti a causa dell'occupazione; il 90% del patrimonio artistico e architettonico è stato distrutto, così come gran parte dell'ambiente e del fragile ecosistema del paese; il massiccio afflusso di immigrati cinesi minaccia la sopravvivenza dell'identità tibetana e ha ridotto la popolazione indigena a una minoranza all'interno del proprio paese (anche grazie alla pratica di massa della sterilizzazione).

La Cina distrugge l'ambiente e calpesta i diritti umani (torture, vendita degli organi dei detenuti, migliaia di esecuzioni, negazione di ogni diritto dei lavoratori, schiavitù di stato nei LAO GAI, dominio della burocrazia di partito in funzione di capitalismo di stato). Inoltre l'appoggio finanziario e politico della Cina al regime del Myanmar concorre pesantemente alla feroce oppressione del popolo birmano. Stesso dicasi per il Darfur. Svilupperemo sino all'estate la campagna: quando sono negati i più elementari diritti alla libertà ed all'autodeterminazione è necessario l'impegno dei libertari e dei veri democratici. La manifestazione avrà lugo il 10 marzo - 49° anniversario dell'insurrezione tibetana contro la Cina. Lavoriamo affinché le Olimpiadi di Pechino non servano da alibi per dimenticare le persecuzioni: per noi sono invece l'occasione per la denuncia.

Chiediamo la liberazione di tutti i prigionieri politici, cominciando dal Panchen Lama (oggi diciannovenne ma sequestrato quando aveva 6 anni).

Per illustrare le modalità della protesta, che avrà luogo nel centro di Roma e comprenderà altre iniziative (all'ambasciata cinese ed al CONI), convochiamo una CONFERENZA STAMPA ALLA CAMERA DEI DEPUTATI, V. DELLA MISSIONE, 4, IL 4 MARZO DALLE h. 12.00. Per i passi, i giornalisti interessati sono pregati di contattare gli organizzatori presso l'indirizzo mail: unicobas.rm@tiscali.it.

p. il Comitato promotore Stefano d'Errico (Segretario generale CIB Unicobas)
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