da Tecnica della Scuola
Le proposte di soppressione degli Us regionali scatenano già proteste
di P.A.
E se la Regione Friuli Venezia Giulia vuole fare valere lo statuto di autonomia per salvaguardare il proprio Usr, l'Ufficio scolastico regionale del Molise salta del tutto
La novità arriva direttamente dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca. Il 31 ottobre, presso il Ministero, si è svolta una riunione in cui il vice Capo di Gabinetto, dott.ssa Bono, ha illustrato la bozza del D.P.C.M. relativo alla riorganizzazione della struttura amministrativa del MIUR, predisposto in attuazione dell'art. 2 del D.L. 6/7/2012 n. 95, convertito nella legge 135/12.
La riorganizzazione prevede anche a livello centrale la soppressione, presso il ministero, di due Direzioni Generali.
Per quanto riguarda il livello periferico, è prevista la soppressione di cinque Uffici Scolastici Regionali (Friuli Venezia Giulia, Liguria, Umbria, Molise, Basilicata) e l'istituzione di alcuni Uffici Interregionali, mentre tutti gli Uffici periferici, che oggi si chiamano "provinciali", acquisiscono una nuova denominazione: Uffici Scolatici Territoriali
Per quanto riguarda il Friuli il presidente Renzo Tondo a scrivere al ministro: "La riorganizzazione del ministero dell'Istruzione che si sta profilando non è adeguata alla realtà della nostra regione e quindi chiedo di salvaguardare la dimensione regionale dell'Ufficio scolastico territoriale del Friuli Venezia Giulia".
Infatti la previsione fatta dal Miur, col riordino delle Provincie regionali avviata dal Governo e la loro parziale soppressione, è quella di istituire un "Ufficio scolastico interregionale per il Friuli Venezia Giulia e per il Veneto", con sede nel capoluogo della Regione avente il maggior numero di popolazione studentesca, mediante accorpamento degli attuali due Uffici scolastici regionali.
Nella nota inviata al ministro, il presidente Tondo segnala che questa ipotesi si pone in contrasto con il lavoro già in itinere a livello di Commissione paritetica Stato-Regione per l'attuazione del nuovo Titolo V della Costituzione in Friuli Venezia Giulia, nel cui ambito si colloca anche la materia dell'istruzione.
L’argomentazione della regione Friuli si riferisce al fatto che lo Statuto di Autonomia, approvato con legge costituzionale, prevede i che all'assegnazione di nuove funzioni in capo alla Regione si accompagna il "trasferimento all'Amministrazione regionale degli uffici statali che nel Friuli Venezia Giulia adempiono alle funzioni attribuite alla Regione". Il presidente della Regione sottolinea inoltre che il sistema scolastico del Friuli Venezia Giulia comprende scuole con insegnamento in lingua slovena, il cui ordinamento è regolato da rapporti internazionali e scuole con corsi plurilingue in relazione alle tre lingue minoritarie presenti nel territorio, riconosciute e tutelate dalla legge 15.12.1999, n.482.
Salta l'Ufficio scolastico regionale del Molise
Il Molise sarà accorpato all'Abruzzo. La nuova mappa prevede questi nuovi uffici scolastici interregionali: Veneto e Friuli; Piemonte e Liguria; Marche e Umbria; Abruzzo e Molise; Puglia e Basilicata. Gli Uffici Interregionali saranno dunque cinque ed avranno sede nel capoluogo della Regione con il più alto numero di popolazione scolastica.
Nel caso del Molise la sede sarà L'Aquila. Quasi sicuramente sparirà anche l'Ufficio scolastico provinciale di Isernia, quello che una volta si chiamava Provveditorato. Infatti nello schema del nuovo testo, al comma 3, l'ultimo periodo così letteralmente recita: “Nei casi di Ufficio scolastico territoriale è interregionale, uno degli uffici dirigenziali di livello non generale è necessariamente nel capoluogo della Regione dove non ha sede l'ufficio scolastico territoriale”. Quindi a Campobasso l'ufficio rimarrà sicuramente, per Isernia non ci sono garanzie. La riorganizzazione prevede anche il taglio di centinaia di posti soprattutto a livello dirigenziale. Il nuovo testo non è però ancora ufficiale. Si attende la convocazione del tavolo tecnico nel quale la proposta verrà formalizzata. Per l'autonomia del Molise e per il mondo della scuola molisano si tratta di un brutto colpo.