CUB Scuola: Appello allo sciopero di mercoledì 14 novembre

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CUB Scuola: Appello allo sciopero di mercoledì 14 novembre

Messaggiodi edscuola » 6 novembre 2012, 17:31

Appello allo sciopero di mercoledì 14 novembre

Il 14 novembre 2012 scenderà nelle piazze di Grecia, Spagna, Portogallo una moltitudine di lavoratori stanchi di essere vessati a causa di una crisi provocata dalla rapacità delle classi dirigenti dei loro Paesi e da una finanza internazionale che non esita a mettere in ginocchio
interi Paesi in nome del profitto di pochi. In tutta Europa è in atto una vera e propria guerra sociale che tende a collocare gran parte della popolazione in uno stato di subalternità, caratterizzato dalla cancellazione dei diritti, dall'erosione dei redditi, dalla demolizione dei servizi pubblici.
Anche il nostro Paese ha fortemente risentito delle politiche antipopolari che, nell'ultimo quarto di secolo, hanno attuato una redistribuzione del reddito dal basso verso l'alto, rendendo in questo modo i ricchi sempre più ricchi e impoverendo progressivamente le
classi lavoratrici.
Sono questi i motivi che portano la CUB SUR a proclamare lo sciopero generale il 14 novembre prossimo per condividere, anche nella data della protesta, le giuste ragioni dei lavoratori europei. Riteniamo che in questo momento sia soprattutto l'unità dei lavoratori che va perseguita, al di là dell'appartenenza all'una o all'altra categoria.
Il 14 novembre protesteremo, in particolare, per l'attacco selvaggio che gli ultimi governi hanno sferrato alla scuola pubblica, che è e resta un servizio essenziale per una società civile: deprimere la scuola e toglierle risorse significa spingere il Paese verso una deriva regressiva, di cui già oggi vediamo gli effetti preoccupanti.
I lavoratori della scuola non si battono soltanto contro il fantasioso e insultante aumento dell'orario di lavoro, per giunta a parità di stipendio, previsto dalla Legge di stabilità. Si battono perché la scuola pubblica:
· riceva finanziamenti in grado di garantire un servizio di qualità, a partire dal ritiro dei tagli previsti dalla legge 133 e dall'attuale ddl stabilità;
· vengano abrogati gli effetti della “riforma” Gelmini;
· venga restituito il maltolto ai lavoratori (scatti di anzianità);
· venga rinnovato immediatamente – e con consistenti aumenti salariali - il contratto di lavoro, bloccato dal 2009;
· si risolva il problema del precariato con soluzioni vere e non con soluzioni-farsa come quella del concorso proposto da Profumo, che vanta un unico primato: quello di aver generato, già adesso, un numero notevole di ricorsi, per le molte irregolarità che caratterizzano il bando. Alla faccia del governo “tecnico”!
· vengano cancellati tutti i finanziamenti pubblici alle scuole private.
L'orario europeo di lezione i docenti italiani lo hanno già; di restituire dignità stipendiale, professionale e culturale ad un lavoro prezioso per tutta la società.
Esortiamo i lavoratori della scuola a prendere in considerazione la data del 14 novembre come giorno di lotta; sappiamo che altri sindacati (Cisl, Uil, Gilda e recentemente anche Flc-Cgil) saranno in piazza il 24 novembre. Il 24 novembre è un sabato e ci esoneriamo dal
far riflessioni sullo sciopero indetto in una giornata in cui buona parte della categoria non lavora. Se manifestazione ci sarà, saremo in piazza anche noi. Ma il 24 novembre è data sospetta e tardiva per lo sciopero.
Oltre alle ragioni che abbiamo già detto ce n'è un'altra che ci porta a chiedere a tutti i lavoratori di appoggiare lo sciopero del sindacalismo di base: le sigle sindacali che vogliono protestare il 24 novembre sono anche quelle che hanno dato il loro fattivo contributo, negli anni, affinché la situazione degenerasse sino a questo punto. Dalla nostra parte c'è il merito dell'impegno e della coerenza di analisi, che ci ha portato a comprendere, a partire dagli anni Novanta, quali fossero i processi in corso. Adesso sarebbe davvero ora che i lavoratori non delegassero più ad una burocrazia sindacale troppo spesso collaborazionista le loro sorti di lavoratori e di cittadini.
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