La nuova Legge sulla Governance della Scuola approvata dalla VII Commissione della Camera in legislativa
Con l’accordo di tutte le forze politiche che sostengono il Governo (PD, PDL e UDC) la VII Commissione Cultura della Camera in sede legislativa, ha approvato, dopo circa tre anni e mezzo dalla sua presentazione, il testo unificato definitivo della Legge di Riforma degli Organi Collegiali della Scuola, emendato rispetto al testo del concordato il 22 marzo scorso.
La parola spetta ora al Senato per la definitiva approvazione.
Si avvia a conclusione finalmente il percorso di cambiamento dei Decreti delegati che hanno governato la Scuola per quasi 40 anni. Una legge attesa ma che ora conferisce finalmente una configurazione giuridica alle scuole che completa il riconoscimento dell'autonomia.
Il testo approvato è molto diverso dalle precedenti versioni dell'A.C. 953 del primo relatore Valentina Aprea. Il nuovo testo, purtroppo per trovare una mediazione politica, ha escluso lo “Stato giuridico e reclutamento dei docenti” tra le materie, che rimangono, a nostro avviso, due elementi centrali per l'adeguamento della Scuola al nuovo regime autonomistico introdotto ben 15 anni fa e ancora, purtroppo, non attuato e che attendono con urgenza di essere affrontate.
A nostro avviso, questa legge contiene due elementi qualificanti che saranno in grado di innovare e modificare alcuni comportamenti: l'istituzione di Statuti autonomi delle Scuole con il compito di "regolare l'istituzione e la composizione degli organi interni, nonchè le forme e le modalità di partecipazione della comunità scolastica", i cui criteri generali sono stati indicati, anche troppo minuziosamente nel testo, con buona pace dell'ala sindacal- conservatrice che minaccia sfracelli d'ogni genere e scuole autoreferenziali, non dando in realtà alcuna fiducia alla capacità di autodeterminazione delle scuole e degli insegnanti.
Noi riteniamo invece che l'introduzione dello Statuto possa essere un motivo in più per rafforzare il senso di identità di chi vi opera con inevitabili ricadute positive sul clima e quindi sull'efficacia dell'istituzione stessa.
Altro l'elemento qualificante è l’istituzione, tra gli Organi, del Nucleo di Autovalutazione del funzionamento dell'istituto, che dà gambe a quanto contenuto nel Regolamento ministeriale sull'Autovalutazione d'istituto recentemente varato dal Consiglio dei Ministri, e che affida alle Scuole la responsabilità di autovalutarsi in raccordo con l’INVALSI. L’aspetto significativo verso il superamento di quell’autoreferenzialità radicata nelle nostre scuole, è che il Nucleo di autovalutazione (composto da 5 a 7 componenti, almeno 1 esterno scelto per competenza e 1 rappresentante di genitori, famiglie e studenti) dovrà predispone un rapporto annuale che sarà reso pubblico e che sarà assunto come riferimento per l'elaborazione del piano dell'offerta formativa, nonché della valutazione esterna della scuola realizzata secondo le modalità che saranno previste dallo sviluppo del Sistema nazionale di valutazione.
Se questo provvedimento di legge completerà rapidamente il suo iter al Senato, riteniamo che si sarà fatto un primo, consistente passo verso l’attuazione a regime della Valutazione nelle Scuole, che ci avvicinerà all'Europa, ma soprattutto della sua condivisione, dato che l’Autovalutazione, cioè la riflessione della comunità scolastica su se stessa ne è il pre- requisito essenziale.