PER UNA SCUOLA PUBBLICA DI QUALITÀ
E PER LA TUTELA DEI DIRITTI DEI LAVORATORI
Venerdì 12 ottobre ci sarà lo sciopero nazionale dei lavoratori delle scuole
statali e non statali indetto dalla FLC CGIL.
Le ragioni sono tante: innanzitutto la necessità di difendere il lavoro
scolastico e la scuola pubblica. Con la cura del Governo Berlusconi sono
stati cancellati 150 mila posti di lavoro in tre anni, circa 20.000 nella
sola Campania; è stato ridotto il tempo scuola; con la riforma della
primaria e delle secondarie è stata abbassata la qualità complessiva del
sistema di istruzione.
Il governo Monti continua sulla strada tracciata, come con la cosiddetta
spending review, con la quale si continuano a tagliare risorse importanti
alla scuola pubblica e allo stato sociale e a mortificare il lavoro e i
lavoratori pubblici.
Si pensi solamente al trasferimento forzoso dei docenti inidonei sui posti
ATA o dei docenti in esubero su insegnamenti diversi anche senza la
prescritta abilitazione o al blocco delle assunzioni del personale ATA.
L'attuale governo sta continuando l'opera di quello precedente
sull'impoverimento dell'istruzione pubblica.
In Campania la situazione è ancora più drammatica: classi superaffollate,
alunni disabili senza docenti specializzati, uffici di segreteria e
laboratori senza personale, collaboratori scolastici in numero insufficiente
per l'ordinario lavoro. 265 istituzioni scolastiche autonome hanno dirigenti
scolastici e direttori dei servizi in comproprietà con un'altra scuola, con
enormi difficoltà di funzionamento e diritti degli interessati calpestati.
Tanti i motivi per protestare. La FLC CGIL chiama i lavoratori della scuola
a scendere in piazza il 12 ottobre (manifestazioni in tutte le province
della regione) per chiedere una politica scolastica diversa, partendo dalla
stabilizzazione dei precari, da un piano di edilizia scolastica efficace e
di riequipaggiamento di tutte le scuole, dalla necessità di risorse
finanziarie e di organici adeguati, funzionali e stabili, dall'urgenza del
rinnovo del Contratto nazionale e per fermare provvedimenti che continuano a
indebolire la scuola pubblica, aggravano le condizioni di lavoro, riducono
l'occupazione, licenziano i precari, in attesa della seconda fase della
spending review, che prevederà ulteriori tagli per la scuola, riduzione dei
diritti contrattuali, aumento dei carichi di lavoro, licenziamento di altre
migliaia di lavoratori precari, fino all'innalzamento dell'orario
settimanale di insegnamento a titolo gratuito.
Giuseppe Vassallo
(segreterio generale FLC Campania)