Coordinamento Precari Scuola Ravenna: Sciopero 12 ottobre

Rassegna Stampa e News su Scuola e Sindacato

Coordinamento Precari Scuola Ravenna: Sciopero 12 ottobre

Messaggiodi edscuola » 10 ottobre 2012, 15:47

Il Coordinamento Precari Scuola Ravenna aderisce allo sciopero indetto dalla Flc Cgil e sostiene le ragioni della manifestazione nazionale territoriale dell'Unione degli Studenti Medi, iniziative che si svolgeranno venerdì 12 ottobre.
Condividiamo, inoltre, le richieste degli studenti ravennati del Movimento Autonomo Studentesco che la scorsa settimana hanno già manifestato il loro dissenso alla politica dei tagli alla scuola che questo governo, in perfetta continuità con quello precedente, sta portando avanti. Ma adesso a scendere in piazza saremo noi, docenti e Ata.
Il mondo della scuola, infatti, non può sostenere l'ulteriore taglio di 200 milioni poiché non si riesce più a garantire il servizio pubblico statale, né in termini di qualità né di ore. Mancano i fondi per istituire i corsi per l'alfabetizzazione degli stranieri, per assumere sia gli insegnanti di sostegno necessari a coprire l'orario scolastico degli alunni diversamente abili, sia il personale Ata indispensabile a garantire la sicurezza, la vigilanza e la pulizia negli istituti. E questo solo per citare alcuni dei problemi.
Ormai la scuola è in ginocchio! La politica del “bastone”, ripresa dalla stampa nazionale in questi giorni, è perseguita da diversi e troppi anni. Il contratto di lavoro è bloccato dal 2009, gli scatti di anzianità sono bloccati e gli anni 2010/ 2011/ 2012 (2013? 2014?) non valgono ai fini della progressione di carriera. Il primo scatto di anzianità per i neoimmessi in ruolo è stato cancellato con il “ricatto” di un piano di immissioni subito disatteso dall'attuale Governo, che ha già dimezzato il contingente pattuito per il prossimo anno scolastico L'indennità di accompagnamento per i viaggi di istruzione in Italia e all'estero è stata soppressa (le responsabilità però aumentano), i docenti in esubero e quelli inidonei stanno per transitare forzatamente nei ruoli Ata, mentre quelli sovrannumerari sono stati dirottati su materie affini anche in assenza del necessario titolo di abilitazione e delle adeguate competenze didattiche. Moltissime scuole sono senza dirigente scolastico, i corsi serali stanno scomparendo, diversi edifici scolastici sono vecchi e andrebbero ricostruiti. Ma non basta. 140.000 posti di lavoro sono stati cancellati, l'innalzamento dell'età pensionabile ha sbarrato ai precari le ultime porte per la stabilizzazione, disattendendo la normativa europea – recepita dall’Italia – che impone dopo il terzo contratto annuale a tempo determinato.
La precarietà lavorativa sta crescendo a vista d'occhio ed è ormai diventata un male endemico alimentato da politiche terapeutiche completamente errate. La scuola, il settore peggio retribuito della Pubblica Amministrazione, ha infatti anche la percentuale di precariato più alta tra i pubblici dipendenti. Sono ben 160.000 i lavoratori della scuola che lo Stato potrebbe assumere ma che decide di mantenere ingiustificatamente precari ogni anno.
La politica di tagli sta quindi smantellando la scuola statale, tra l'altro facendo pagare alle famiglie i costi di questa operazione, poiché viene spesso chiesto loro il versamento di un contributo volontario, che poi tanto volontario non è.
Migliaia di lavoratori della scuola sono impossibilitati a pianificare qualsiasi cosa a lungo termine, spesso non hanno accesso ad un mutuo per la casa e vivono anno dopo anno sospesi nel limbo di un'incertezza che li umilia, li offende e li costringe ad assaporare il gusto dell'ansia e dello sfruttamento.
Il futuro dei precari non esiste più e chi sta disegnando il nostro orizzonte sta solo dipingendo un cielo plumbeo. Con la spending review, infatti, gli scatti d'anzianità resteranno congelati, i docenti vedranno elevare il loro orario di lavoro a reddito invariato, con la conseguente definitiva espulsione dei precari sopravvissuti ai tagli del precedente Governo.
Ma anche il futuro dei docenti di ruolo e degli alunni non è migliore. Con l'approvazione del Disegno di Legge 953 in VII Commissione Cultura, la scuola sta per essere trasformata in azienda. Siamo ormai arrivati all'anticamera della privatizzazione con il benestare di tutti i partiti di Governo. Tra qualche tempo ogni Istituto potrà dotarsi di uno statuto autonomo senza passare il vaglio di alcuna certificazione e alcun controllo. Siamo alla balcanizzazione della scuola.
E' inoltre previsto sia l’ingresso di soggetti esterni, imprenditori e fondazioni, per finanziare l’attività didattica, sia l’istituzione di un Consiglio delle regioni che interverrà sugli organici delle scuole e che potrà portare su legge nazionale la sperimentazione lombarda per la chiamata diretta dei docenti. Il diritto e il merito verranno sostituiti dall'arbitrarietà di qualcuno che sarà libero di assumere e licenziare.
Una situazione che non potremo mai accettare e che combatteremo con la stessa forza con cui prendiamo posizione contro il concorso per il reclutamento del personale docente appena bandito. Un inutile spreco di denaro pubblico, si parla addirittura di 160 milioni, quando ci sono già 200.000 docenti che da diversi anni lavorano nella scuola e sono in una graduatoria perché uno o più concorsi li hanno già vinti e aspettano di essere stabilizzati.
Secondo i calcoli del ministero i precari che faranno il concorso saranno ben 160.000 per soli 11.542 posti in due anni; secondo i nostri, ogni posto messo a concorso costerà 13.862 euro! Soldi che potrebbero essere spesi per assumere direttamente i lavoratori dalle graduatorie esistenti e iniziare un vero piano di stabilizzazione! Fatti, concretezza, efficienza e miglior utilizzo delle risorse umane ed economiche. Tutto quello che la politica non è ancora mai stata in grado di fare.

Coordinamento Precari Scuola Ravenna
edscuola
Site Admin
 
Messaggi: 19822
Iscritto il: 3 ottobre 2007, 11:30

Torna a Educazione&Scuola© - Rassegna Sindacale

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 8 ospiti

cron