da ItaliaOggi
Cnpi: ecco perché è poco opportuno
A.R.
Alla fine, il parere è positivo. Acquisite già in corso d'opera dal ministero le modifiche di merito richieste, il Consiglio nazionale della pubblica istruzione ha licenziato il nulla osta ai provvedimenti relativi ai programmi di studio, alle prove e alla tabella di valutazione dei titoli dell'emanando concorso.
A tempi di record: dieci giorni contro una media di almeno un mese. Rispondendo così positivamente anche alla richiesta di procedura d'urgenza giunta dal ministro Francesco Profumo. Ma in premessa al parere, dopo aver riaffermato la positività dello strumento concorsuale ai fini del reclutamento del personale, il Cnpi ha sottolineato le tante argomentazioni che rendono questo concorso poco opportuno. Un giudizio più politico che non tecnico, che dà voce a quelle contrarietà che da più parti, in primis dallo Snals e dalla Flc-Cgil, erano giunte all'indirizzo del bando tanto da far immaginare un rinvio oltre i tempi massimi dei pareri. Alla fine la mediazione è stata trovata. Ma le critiche restano e non su questioni di poco conto, a partire dal precariato storico e i giovani.
«Il Cnpi considera innanzi tutto che il concorso prospettato, nonostante l'impiego di risorse significative a fronte, talvolta, di un numero di posti estremamente limitato, penalizzi sia gli insegnanti precari abilitati con anni di servizio, che hanno subito le conseguenze di una serie di interventi restrittivi in materia di organici e di previdenza, sia i più giovani che, perdurando le attuali regole di accesso, risultano esclusi in quanto nell'ultimo decennio, nonostante il possesso del titolo di laurea, in molti casi, non hanno avuto l'opportunità di conseguire l'abilitazione». E infatti la selezione è stata bandita mentre sono ancora in corso i Tfa, i tirocini formativi attivi che rilasceranno nuovi abilitati la prossima primavera. «Il Cnpi considera inoltre non condivisibile la scelta di bandire il concorso in un momento in cui non sono stati ancora attivati il Tfa che coinvolge le istituzioni Afam e i percorsi relativi alla scuola dell'infanzia e primaria (cfr. art 15, comma 16, decreto ministeriale 249/2010)», si legge, «e non è stato ancora completato l'iter per l'indizione del Tfa riservato a coloro che hanno determinati requisiti di servizio». Per non parlare del fatto che ci sono alcune lacune che andrebbero colmate: «L'attuale procedura concorsuale troverebbe una giusta collocazione solo con il contestuale realizzarsi di alcune condizioni necessarie, peraltro già previste dalla normativa: definizione dell'organico funzionale, attivazione di tutte le procedure abilitanti, revisione delle classi di concorso, nuovo regolamento sulle modalità di reclutamento come da delega ex lege 244/2007». Una delega che tra l'altro sta per scadere.