UIL Scuola: Il report dell’Assemblea nazionale

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UIL Scuola: Il report dell’Assemblea nazionale

Messaggiodi edscuola » 22 settembre 2012, 19:06

Il report dell’Assemblea nazionale
Il ministro Profumo e Di Menna nella giornata di apertura
Angeletti, Ghizzoni, Targetti protagonisti della seconda giornata

Modernizzare la scuola, valorizzare il lavoro – questo il tema della prima giornata dell’Assemblea nazionale Uil Scuola.

Ad accogliere i partecipanti, provenienti da tutta Italia, il concerto del ‘Summer Quartet’ con Angelina Perrotta, violino; Claudia Pochini, flauto; Ivano Biscardi, fisarmonica e bandoneon, Fausto Castiglione, violoncello. Tutti insegnanti di strumento musicale iscritti alla Uil Scuola.
Dopo un breve filmato sul terremoto che ha scosso quest’estate l’Emila e la testimonianza di una preside emiliana, Liviana Cassanelli, come previsto dal programma, è intervenuto il ministro Francesco Profumo. Una relazione attenta ai cambiamenti nella scuola durata circa quaranta minuti durante i quali il ministro si è soffermato in primo luogo sulla necessità di modernizzare il sistema di istruzione ‘oliando il sistema’, mettendo a punto cioè modifiche che favoriscano la scuola, senza stravolgerla, diminuendo il carico burocratico, favorendo l’innovazione, rendendo il sistema più trasparente, superando il modello attuale di ministero che è prevalentemente autorizzativo e poco cooperativo, rispettando dei tempi.
La scuola – ha detto Profumo - in questi anno non ha avuto la possibilità di mettere a frutto le proprie possibilità, occorre allineare il nostro paese ai livelli europei individuando sei settori di intervento:
1) valorizzazione della capacità dei nostri studenti e delle nostre persone
2) openess, una maggiore apertura
3) trasparenza nei dati e nelle procedure
4) rispetto dei tempi. Il tempo ha un valore, non è variabile indipendente nei processi
5 ) semplificazione – in questi mesi – ha sottolineto il ministro,la parola più ricorrente al ministero è ‘è necessaria una norma’
6) sistema di valutazione, che abbia obiettivo primari di fare una fotografia della nostra scuola che non abbia caratteristiche punitive ma dia le coordinate per fare.
In tema di innovazioni, il ministro ha ricordato che è in atto un processo di digitalizzazione della scuola che, nei prossimi anni si presenterà sempre più come un hub delle conoscenze, luogo nel quale spetterà all’insegnante offrire agli studenti una modalità di analisi delle infinite informazioni che verranno da più fonti.
Poi si è soffermato sull’esigenza di rendere sicure le scuole: 64 milioni di mq costruiti prima degli anni ’80 rappresentano un patrimonio edilizio obsoleto che ha bisogno di essere rigenerato. Questo potrebbe essere un grande progetto paese dal quale far ripartire l’economia.
Un cenno anche ai concorsi, che secondo il ministro hanno bisogno di certezza di tempi.
Sono anni che non vengono svolti, il mancato rispetto dei tempi che nella scuola accade troppo spesso,amplifica gli effetti negativi. Come in un cantiere le cui opere non sono completate per tempo e i cui costi e disagi gravano sull’intera collettività, allo stesso modo i ritardi nella scuola producono effetti negativi. Se quella dei con concorsi diverrà una modalità con caratteristiche di periodicità e continuità nel tempo allora potremo dare risposte concrete a quanti hanno ora un lavoro precario e aprire ai giovani laureati. Il concorso si farà a settembre con le regole in essere. Attraverso la delega Fioroni il ministro ha espresso l’intento di fare un altro concorso in estate, a luglio con 5 mila posti messi a concorso.
Con regole chiare certe, tempi precisi, tre momenti in sequenza - laurea, abilitazione, concorso – sarà possibile per entrare in ruolo. Se rispetteremo i tempi, questo percorso sarà possibile.
Il ministro ha poi confermato la validità delle graduatorie permanenti per i precari da dove attingere, fino al loro esaurimento, per il 50% delle immissioni in ruolo.
Profumo ha sottolineato che ci sono tante sperimentazioni che non sono state trasformate in bene paese e in progetto comune. L’obiettivo è oggi di formare cittadini che siano capaci i competere sul mercato europeo e più forte di quanto non sia oggi.
Due facce della stessa medaglia: la qualità della scuola e il tema dell’equità. La scuola è un grandissimo valore al quale dobbiamo dare di più. Ora abbiamo 2 miliardi destinati all’istruzione, bisogna investire di più nella scuola e soprattutto nella formazione dei suoi dicenti e del personale ata.
In Giappone, dove ho insegnato, ha detto in chiusura di intervento, c’è un grande rispetto per la figura del maestro. Gli insegnanti lo premettono al nome (Sensei) per il grande orgoglio e rispetto che viene dato alla figura dell’insegnante.
E’ stato Massimo Di Menna a prendere la parola, riprendendo punto per punto i temi affrontati nella relazione del ministro Profumo.
In questi mesi che mancano alle elezioni – ha detto Di Menna - si possono porre le basi per una agenda sulla scuola che punti alla modernizzazione del nostro sistema di istruzione. Punto di partenza la valorizzazione professionale del personale, come tra l’altro richiamato dalla Commissione europea, che per la Uil Scuola è una delle questioni centrali.
Siamo campioni del mondo nel complicare le cose – ha detto ancora Di Menna - affrontando il nodo burocrazia. Abbiamo una amministrazione che non si sfida di se stessa. Piuttosto che lavorare in team, producono corrispondenza. L’esempio lampante è quello degli scatti, con una trattativa iniziata a giugno , l’individuazione della soluzione finanziaria, a distanza di mesi le amministrazioni continuano a scriversi.
Quello della riforma dell’amministrazione è un pezzo di modernizzazione necessario.
La trasparenza ci appassiona – ha detto Di Menna - vorremmo sapere, e vedere pubblicate on line, quali commissioni sono attualmente al lavoro al Miur, da chi sono composte e di che cosa si stanno occupando. Verificheremo se ci sono insegnanti. Le decisioni – ha aggiunto – che vengono prese nel chiuso delle stanze del ministero, senza confronto, non sono la soluzione del problema, sono un problema.
Occorre aprirsi – ha detto citando Platone, che, non ha scritto trattati ma solo dialoghi - il sindacato è rappresentante delle esigenze dei lavoratori, è un interlocutore attento.
In Finlandia, paese che ha altissimi standard in materia di istruzione, c’è sindacato forte che partecipa ai processi decisionali. La scuola ha bisogno di tranquillità, di dialogo organizzato effettivo con chi ogni giorno ci lavora. In questo il sindacato, ne siamo convinti, ha un ruolo fondamentale.
E sui concorsi ha rilanciato la proposta Uil Scuola di formare e reclutare i laureati attraverso l’esperienza degli insegnanti e delle scuole. E’ sbagliato – ha affermato – affidare tutto alle università. Infine un cenno ai processi di innovazione digitale che vanno sostenuti, modernizzazione che va realizzata evitando le paludi della burocrazia e supportata a partire dal diretto coinvolgimento degli insegnanti.
La valorizzazione del personale, la trasparenza e la sburocratizzazione possono essere – secondo Di Menna – una ‘agenda Profumo’ per i prossimi mesi che rimangono della legislatura. La Uil Scuola invita le forze politiche che si stanno organizzando per la prossimo tornata elettorale, a mettere con chiarezza tra le priorità programmatiche lo spostamento di risorse pubbliche da settori improduttivi e di spreco a a favore dell’istruzione per ridurre il gap che ci separa dall’Europa.
La scuola italiana va modernizzata – ha detto Di Menna. Occorre valorizzare le professioni e procedere alla sburocratizzazione. Questo governo ha ancora pochi mesi a diposizione e non può fare molto, ma se si seguono i nostri consigli si possono fare buone cose per avere un sistema scolastico che funzioni meglio.
Rappresentanza e contrattazione, il ruolo delle Rsu e le scelte della Uil Scuola – sono stati i temi della seconda parte del pomeriggio nella prima giornata di assemblea. Il filo conduttore dei lavori di questi due giorni dell’Assemblea nazionale UIL Scuola, è legato alla qualità dell’istruzione da valutare come occasione di sviluppo economico e sociale del nostro Paese - ha detto Pino Turi. Ma come c’ entra la contrattazione in questo sistema che vogliamo virtuoso? E’ la chiave per modernizzare il sistema, nel nostro caso, la scuola. Una buona scuola si fa con le persone che ci lavorano e la contrattazione è il sistema di governo più moderno che consente l’ampio coinvolgimento dei lavoratori, che si devono sentire protagonisti di un progetto comune.
Uno spazio interamente dedicato alle Rsu è stato introdotto da Piero Bottale che ha illustrato i risultati delle elezioni delle Rsu che hanno fatto registrare, anche in questa quarta elezione, un forte incremento di voti e di eletti delle liste Uil Scuola. L’Assemblea nazionale è stata una importante occasione per riconoscere e ricordare, ancora una volta, l’impegno che è stato profuso nelle varie province dalle candidate e candidati della Uil.
La prima giornata si è conclusa con il concerto di musica classica napoletana dell’ensamble ‘I Vesevo’, con, Luigia Gargiulo, soprano; Salvatore Cardone, tenore;Eduardo Robbio, mandolino e liuto cantabile; Aniello Palomba, chitarra.
Una buona scuola è una chance per l’Italia e per l’Europa – tema scelto la seconda giornata dell’Assemblea.
Una fotografia della scuola reale è stata offerta da Patrizia Falesiedi, insegnante di sostegno di Viterbo, Elisa Cotoletti assistente amministrativa in una scuola Napoli, Emanuela Mercalli, insegnante a Milano che hanno ricordato e sottolineato le loro esperienze dirette nel lavoro a scuola.
Mancanza di organico, con problemi di assegnazione dei docenti alle classi, la presenza alunni stranieri senza il supporto per agevolare la loro alfabetizzazione. Sono problemi - hanno detto - che superiamo con la buona volontà. Siamo abituate ma non rassegnate.
I lavori sono proseguiti, come previsto dal programma, con una tavola rotonda, coordinata dal giornalista Rai, Luigi Nardo, struttura con domande e risposte alla quale hanno preso parte il segretario generale della Uil Luigi Angeletti, il presidente della VII Commissione della Camera, Manuela Ghizzoni, Massimo Di Menna, la coordinatrice della Commissione Istruzione, lavoro, ricerca e innovazione della Conferenza delle Regioni, Stella Targetti.
L'unica condizione per un futuro migliore è fare in modo che gli abitanti d'Europa abbiano le conoscenze per essere più competitivi. Per fare questo serve un lavoro educativo. Ecco perché sono fondamentali la scuola,l'educazione e la conoscenza – ha detto Luigi Angeletti.
A questo e' legata la sopravvivenza dell'Europa. E' l'investimento più importante di tutti. Troppo spesso
invece politici fanno investimenti per ottenere risultati immediati. Nessun Paese può progredire e garantire condizioni sociali migliori se non fa investimenti nella scuola e nella formazione. Il governo, purtroppo, sta promettendo di tagliare gli sprechi, ma finora non abbiamo visto nessun fatto concreto.
Un buon governo dovrebbe cercare di aiutare gli insegnanti e gli amministratori – ha detto tra l’altro il segretario generale Uil - investendo in primo luogo nelle infrastrutture. Ci sono nel nostro paese strutture scolastiche al limite della legalità. La società dovrebbe riconoscere l’importanza del lavoro e della funzione di migliaia di insegnanti; questo dovrebbe fare anche un buon governo con aumenti della retribuzione. Ovviamente ci auguriamo di avere un buon governo rispetto ai precedenti. E' bene non fare altre riforme – ha detto ancora il segretario generale Uil – perché ogni volta che si fanno si peggiora la scuola. E’ necessario non fare altri danni - ha aggiunto Angeletti - noi vogliamo una scuola laica, pubblica e di qualità.
Tra i temi affrontati dall’onorevole Manuela Ghizzoni, che è intervenuta sull’importanza della scuola e sulla esigenza politica di forti investimenti finanziari anche per riconoscere la professionalità degli operatori dopo una negativa stagione politica caratterizzata dai tagli, quello in risposta ad una sollecitazione giunta da Massimo Di Menna rispetto all’attuale assenza del personale Ata nel sistema degli organi collegiali.
La presidente della Commissione Cultura ha precisato che, con un emendamento già predisposto, viene garantita la rappresentanza del personale Ata nel consiglio di gestione della scuola.
Per dovere di cronaca è opportuno sottolineare che, nell’ambito del dibattito parlamentare in corso per la riforma degli organi collegiali, il giorno dopo, il 20 settembre, in Commissione Cultura della Camera dei Deputati sono stati approvati, tra gli altri, due emendamenti fortemente sollecitati dalla UIL Scuola.
Domande e risposte anche per Stella Targetti nel suo importante incarico di coordinatrice degli assessori regionali all’istruzione e lavoro nell’ambito della Conferenza delle Regioni. La Targetti ha illustrato quanto è previsto nell’intesa Stato-Regioni in materia di competenze delle regioni, fermo restando il carattere nazionale del sistema di istruzione.
La risposta – ha detto - è nella costituzione. Un articolo dimenticato è l’articolo 117 che ha in sé un progetto di innovazione sul sistema scuola molto interessante, purtroppo non attuato.
Un disegno che parte da una legge del 1997 nella quale si parlava per la prima volta di decentramento. La legge Bassanini che prevedeva tra l’altro l’autonomia scolastica. Progetto che prevedeva che l’autonomia fosse affiancata da un alto livello di responsabilità. L’attività delle Regioni – ha detto tra l’altro – può rafforzare il modello virtuoso dell’autonomia scolastica, in un modello organico con il territorio. Come patto di fedeltà tra diversi e non come un quadro di decomposizione dell’unità nazionale. Ottica che è stata recepita nella riforma dell’articolo V della Costituzione.
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