ANIEF: Nuovo concorso docenti

Rassegna Stampa e News su Scuola e Sindacato

ANIEF: Nuovo concorso docenti

Messaggiodi edscuola » 25 agosto 2012, 13:54

Scuola – Anief: nuovo concorso docenti? No grazie, ne abbiamo già fatti troppi!
 
L’Anief ritiene illusoria e ingiusta la decisione del Miur di bandire, nel prossimo autunno, un concorso per 11.892 cattedre nelle scuole statali di ogni ordine e grado: ci sono già 250 mila docenti vincitori di concorso, in lista di attesa anche da tanti anni, che hanno tutti i titoli per essere assunti e inoltre se il concorso sarà riservato solo agli abilitati i giovani non potranno nemmeno fare domanda. E questa sarebbe l’apertura del Miur alle nuove generazioni desiderose di fare l’insegnante?
 
L’Anief si chiede che fine hanno fatto i 100 mila abilitati presso le scuole di specializzazione all’insegnamento: sono questi i numeri dei docenti che sono stati selezionati nello scorso decennio, dopo l’ultimo concorso a cattedre bandito nel 1999, su un numero programmato di posti vacanti e disponibili per il triennio successivo e dopo aver superato un regolare Esame di Stato sui contenuti delle materie e sulle competenze didattiche maturate. La verità è che il 70% di loro non è stato ancora assunto. Per non parlare dei nuovi 21mila aspiranti docenti insegnanti attraverso i Tfa le cui prove selettive sono in corso di svolgimento.
 
“Che motivo c’era – si chiede Marcello Pacifico, presidente Anief e delegato ai quadri e direttivi della Confedir – di illudere nuovamente la categoria degli insegnanti, dal momento che la maggior parte di quelli già selezionati per svolgere questa professione è stata abbandonata in questi ultimi anni, spesso in scuole di province diverse, a svolgere il servizio come supplenti? La realtà è che questi insegnanti sono stati selezionati da giovani e stanno invecchiando rimanendo precari nelle nostre scuole autonome”.
 
“Ma non si può invecchiare – continua Pacifico – vincendo concorsi uno dopo l’altro e poi rimanere sempre al ‘palo’. Certo, un nuovo concorso può essere visto come una nuova opportunità. Però è davvero troppo tempo che, almeno nella scuola, non garantisce un reale sbocco di lavoro. Questo è avvenuto perché per decenni il Miur ha autorizzato prima i provveditorati e poi le università ad abilitare decine di migliaia di candidati. Con il risultato che oggi ci sono 250mila insegnanti nelle graduatorie ad esaurimento”.
 
Il sindacato teme, inoltre, che l’accesso al concorso a cattedre annunciato dal Ministero dell’Istruzione verrà riservato ai soli abilitati. E che quindi non potranno certo accedervi i neo-laureati, né tantomeno coloro che si accingono a svolgere il Tfa. “Saranno invece costretti a partecipare a questa nuova procedura concorsuale i precari abilitati che – conclude il presidente dell’Anief -  parallelamente non rinunceranno di certo a denunciare il Governo italiano presso la Commissione Ue: un Governo che dopo essere averli utilizzati per tanti anni da supplenti si dimentica del prezioso servizio reso allo Stato, mettendoli di fronte ad un’inutile prova”.
Ultima modifica di edscuola il 11 settembre 2012, 18:33, modificato 1 volta in totale.
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Centinaia di precari davanti al Miur: no al concorso-beffa

Messaggiodi edscuola » 4 settembre 2012, 17:30

Scuola – Centinaia di precari davanti al Miur: no al concorso-beffa.
Anief: perché deriderli dopo anni che esercitano la professione?


L’anno scolastico non ha ancora preso il via, ma la rabbia dei precari della scuola per la decisione del Miur di bandire un concorso pubblico, davvero ingiusto e illusorio, è già altissima. Ad esprimerla sono stati oggi in centinaia davanti al Ministero dell’Istruzione, dove, sotto la pioggia scrosciante, hanno denunciato il lato tragicomico di una procedura selettiva che li vorrebbe nuovamente valutati all'esercizio di una professione che svolgono da anni.

Mentre montava la protesta, dentro il palazzo ministeriale i sindacati rappresentativi erano impegnati in un incontro con i vertici del Miur per chiedere informazioni sullo svolgimento di quelle prove concorsuali che ancora prima di essere definite attraverso un bando ufficiale già rasentano la derisione.

“Come altro si potrebbe altrimenti definire un concorso – ha detto Marcello Pacifico, presidente dell’Anief – che costringe i precari della scuola a cimentarsi in una generica prova, come se puntassero ad essere semplici impiegati e non avessero mai superato diversi concorsi su contenuti disciplinari e competenze didattiche? A questo punto, per il nostro sindacato appare inevitabile farci carico di migliaia di denunce alla Commissione Ue per la violazione palese della direttiva 1999/70/CE perché chi ha conseguito un'abilitazione e ha prestato 36 mesi di servizio va stabilizzato. E non umiliato con delle insensate prove sulla comprensione del testo e sulla logica”.

Il problema è che a difendere i precari sono davvero in pochi: basta dire che gli unici sindacati che li hanno sostenuti durante la protesta davanti al Miur sono stati quello autonomo dell’Anief e quello di base dell’Usi. Dai microfoni di Orizzontescuola, il presidente dell’Anief ha quindi ribadito “l'inopportunità di un concorso a graduatorie strapiene di precari, proprio quando persino i trentasettenni aspiranti a svolgere i Tfa, come risulta dalla media anagrafica dei candidati rilevata dal Cineca, non potranno partecipare. Altro che giovani e meritevoli: prima di raggiungere il ruolo – ha concluso Pacifico - questi precari rischiano di invecchiare”.
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Perché Miur accetta solo candidati laureati entro il 2004?

Messaggiodi edscuola » 7 settembre 2012, 18:10

CONCORSO PER DOCENTI
Anief: perché Miur accetta solo candidati laureati entro il 2004? Faremo ricorso

Mentre il Miur conferma le modalità di attuazione del concorso a cattedre e la pubblicazione del bando il prossimo 24 settembre, l’Anief ribadisce l’inopportunità di una procedura selettiva che esclude i precari non abilitati e i giovani neo-laureati.

Incurante delle vive proteste condotte da tanti precari, sembra confermata per il 24 settembre la pubblicazione del bando del concorso a cattedre con l’esclusione di tutti i giovani che si sono laureati, a seconda del numero di annualità dei corsi, comunque non oltre il 2004. L’Anief, confermando quanto detto nei giorni scorsi, anche alla stampa e ai telegiornali nazionali, torna a schierarsi contro l’assurda pretesa dell’amministrazione di costringere ad una nuova selezione il personale scolastico docente abilitato che ha già superato diversi concorsi dimostrando tutta la propria competenza disciplinare e didattica.
“Se, come riferito nelle ultime ore ai sindacati, il Miur ha intenzione di andare avanti a passo spedito nello svolgimento di questo concorso - dichiara Marcello Pacifico, presidente Anief e delegato ai quadri e direttivi della Confedir – è evidente che si produrrà una disparità di trattamento tra il personale laureato nelle stesse università, poiché la discriminante per l’accesso alle prove selettive sarà costituta non dai titoli ma da un incomprensibile sbarramento associato ad una data”.
In base a quanto riferito dal Ministero, per la scuola dell'infanzia e primaria saranno accettate le domande solo dei laureati in Scienze della formazione primaria e di coloro che hanno conseguito il diploma di scuola magistrale o in un istituto magistrale entro l'anno accademico 2001/02. Per quanto riguarda la scuola secondaria, di primo e secondo grado, varranno invece solo le lauree conseguite entro l'a.a. 2001/02 (quadriennali), 2002/03 (quinquennali) o 2003/04 (sessennali). Se non si rientra in queste date servirà necessariamente l’abilitazione.
“Qualora tutto questo dovesse essere confermato nel bando di concorso – conclude Pacifico – è chiaro che l’Anief impugnerà un regolamento che per come è stato organizzato non garantisce affatto la parità di trattamento tra chi vuole oggi fare l’insegnante nella scuola italiana”.
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Concorso: sinora dal Miur solo spot

Messaggiodi edscuola » 11 settembre 2012, 18:33

Concorso: sinora dal Miur solo spot, Profumo può ancora fermarlo.
Segua giudici e Ue: la priorità è l’assunzione dei supplenti con 36 mesi di servizio

I precari della scuola hanno bisogno di risposte certe sulle stabilizzazioni. Dal Ministero invece tanta confusione su numeri, tempi e modalità: basta con la politica degli annunci.

Dopo la mobilitazione attuata nei giorni scorsi dai tanti docenti precari che hanno già superato concorsi e selezioni per l’accesso all’insegnamento, l’unica risposta che il Miur avrebbe dovuto fornire era quella di pubblicare un piano trasparente e sicuro di immissioni in ruolo. Invece in questi ultimi giorni il Ministro dell’Istruzione e i suoi sottosegretari si sono dilettati nel rilasciare dichiarazioni sui prossimi concorsi spesso confuse e persino discordanti una con l’altra.

“Non è possibile che i più alti rappresentanti di un dicastero – sostiene Marcello Pacifico, presidente dell’Anief – forniscano diversi numeri, tempistiche e modalità sui concorsi venturi: come si fa, a pochi giorni dalla pubblicazione di un bando annunciato come un evento ‘storico’, ad avere ancora le idee poco chiare sui suoi contenuti?”.

Ecco qualche esempio. I 54mila posti che nei giorni scorsi erano stati indicati come il contingente di nuovi docenti da suddividere nel prossimo triennio, nelle ultime ore si sono ridotti a 22mila, di cui la metà da individuare attraverso una modalità selettiva che non doveva esistere; la cadenza dei concorsi si è trasformata da biennale in annuale, per poi tornare biennale. E che dire della mancata individuazione del fabbisogno che ancora non è stato accertato?

Ma non è finita. Perché prima si dice che il ritorno del concorso a cattedra permetterà di selezionare tanti giovani meritevoli, dimenticando i precari storici, poi si scopre che in realtà queste selezioni abbandonano al loro destino tutti i neo-laureati e i docenti che si abiliteranno con il prossimo Tfa. E tutto questo avviene mentre, con fare quasi intimidatorio, l’amministrazione periferica lombarda costringe i supplenti che hanno lavorato per più di 36 mesi e ottenuto un risarcimento dal giudice del lavoro per l’abuso dei contratti a termine, a firmare una conciliazione attraverso la quale rinunciano a quanto imposto dal tribunale e dall’Unione Europea.

“La misura è colma – commenta Pacifico - non si può più scherzare sulla qualità dell’istruzione pubblica e sull’accesso alla professione del docente. Sinora sui concorsi a cattedra abbiamo ricevuto, anziché indicazioni chiare e responsabili, solo una serie di spot pubblicitari. E nessuna risposta concreta. È arrivato il momento di mettere in atto una seria riflessione. È per questo motivo che abbiamo chiesto al ministro Profumo di riflettere seriamente sulla possibilità di fermare il concorso e – conclude il presidente dell’Anief – di programmare al suo posto un serio assorbimento del precariato scolastico”.
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Concorso a cattedra: Anief ricorre al Tar Lazio

Messaggiodi edscuola » 25 settembre 2012, 19:58

Concorso a cattedra: Anief ricorre al Tar Lazio per ammettere i laureati tra il 2001 e il 2012

E per ammettere anche i docenti di ruolo. La scadenza per le preadesioni è fissata 7 novembre al fine di ottenere un’ordinanza cautelare per dicembre. Necessaria la presentazione della domanda telematica o, se costretti, cartacea. Scrivi a concorsoacattedra@anief.net per ricevere le istruzioni operative. Per info, telefona al numero 091 6598362.
Dopo aver fatto partecipare i precari all’ultimo concorso a dirigente scolastico a dispetto della normativa vigente, che violava una precisa direttiva comunitaria, e aver garantito il trasferimento a pettine dei docenti inseriti nelle graduatorie ad esaurimento contro una legge incostituzionale, ancora una volta l’Anief si schiera dalla parte del diritto e denuncia una disparità di trattamento tra personale che è in possesso dello stesso titolo di accesso alla procedura concorsuale (laurea o abilitazione) e che ha diritto a partecipare al di là dell’anno di conseguimento dello stesso titolo o dello status ricoperto.
Il bando di concorso, infatti, in maniera irragionevole, arbitraria e quindi illegittima esclude i laureati tra il 2001 e il 2012 (art. 2, c. 3, lettera b), i docenti di ruolo (art. 2, c. 6) e limita la scelta a una sola regione, contrariamente a quanto disposto nel Decreto legislativo 297/94. Il Miur, infatti, con eccesso di potere riprende le vecchie disposizioni (art. 2) del decreto interministeriale n. 460/98 nell’elencare i titoli di ammissione al concorso, quando in previsione dei concorsi che sarebbero stati banditi nel 2002 (art. 1) aveva previsto come titolo di accesso valido, in deroga all’abilitazione prescritta, la laurea conseguita dagli iscritti a corsi accademici quadriennali entro il 2001-2002, quinquennali entro il 2002-2003, sessennali entro il 2003-2004.
Sono trascorsi dieci anni da quella previsione che tutelava addirittura chi doveva ancora conseguire il titolo al momento dell’emanazione del decreto interministeriale, e sarà facile dimostrare non soltanto l’irragionevolezza della limitazione odierna ma anche la violazione di diversi articoli della Costituzione (artt. 3, 54, 97). Se si accetta la deroga al principio di ammissione dei soli abilitati, non si può impedire ragionevolmente di far partecipare il candidato laureato in possesso di titolo di accesso valido per le vecchie SSIS o per il nuovo TFA. Né appare legittimo vietare la partecipazione al personale abilitato assunto a tempo indeterminato, specie se in esubero o in altro ordine di scuola.
Pertanto, il sindacato consiglia a tutti questi candidati di inoltrare regolare domanda attraverso il sistema on-line (art. 3, c. 3) o in cartaceo (utilizzando il modello che sarà fornito dall’Anief), nel caso in cui il sistema informativo gli precluderà l’inserimento della domanda.
Contestualmente, i candidati devono avviare le procedure per ricorrere al Tar Lazio al fine di chiedere, in via cautelare, l’inserimento con riserva negli elenchi regionali degli ammessi alle prove preselettive. Partecipare è semplice: basta inviare una mail a concorsoacattedra@anief.net, indicando i propri dati anagrafici ed i propri recapiti telefonici, per richiedere le istruzioni operative per ricorrere e ricevere l’eventuale modello di domanda di partecipazione.
Il costo per la gestione del ricorso relativamente alla richiesta dell’ordinanza cautelare per partecipare alle prove preselettive e alla discussione del merito non supererà i 120 euro. A ogni ricorrente sarà inviato in omaggio il testo, in formato e-book, di preparazione alla prova preselettiva elaborato da Edises, leader nel settore. Il ricorso è riservato agli iscritti Anief. Per l’occasione, se non ancora iscritto, potrai fare parte della nostra organizzazione sindacale e richiederci ordinaria consulenza gratuita per tutelare il tuo diritto al lavoro.
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Concorso a cattedra: esclusi

Messaggiodi edscuola » 28 settembre 2012, 18:32

Concorso a cattedra: ora a essere esclusi potrebbero essere anche gli over 40
L’art. 2, c. 7 del bando richiama tra i requisiti generali il rispetto di quelli previsti dal D.P.R. 487/94, ma per Anief il Miur dimentica come successivamente sia intervenuta la legge 127/97 che abroga i vincoli anagrafici per la partecipazione. Rimangono esclusi illegittimamente docenti di ruolo e laureati che devono presentare domanda per partecipare attraverso il ricorso al TAR.
In effetti, nel bando di concorso, quando si richiama genericamente il D.P.R. 487/94, all’articolo 2, si legge
“Requisiti generali. 1. Possono accedere agli impieghi civili delle pubbliche amministrazioni i soggetti che posseggono i seguenti requisiti generali:
omissis
2) età non inferiore agli anni 18 e non superiore ai 40. Per i candidati appartenenti a categorie per le quali leggi speciali prevedono deroghe, il limite massimo non può superare, anche in caso di cumulo di benefici, i 45 anni di età. Il limite di età di 40 anni è elevato”
Ma successivamente, con la legge 127/97, è stato introdotto una modifica all’articolo 3:
“3. L'articolo 3, comma 1, del decreto del Presidente della Repubblica 25 gennaio 1994, n. 130, è sostituito dal seguente:
omissis
6. La partecipazione ai concorsi indetti da pubbliche amministrazioni non è soggetta a limiti di età, salvo deroghe dettate da regolamenti delle singole amministrazioni connesse alla natura del servizio o ad oggettive necessità dell'amministrazione.
7. Sono aboliti i titoli preferenziali relativi all'età e restano fermi le altre limitazioni e i requisiti previsti dalle leggi e dai regolamenti per l'ammissione ai concorsi pubblici.”
Una svista o un’omissione che ha fatto rabbrividire diversi colleghi che ci hanno scritto allarmati, ma che devono tranquillizzarsi alla luce del richiamo normativo evidenziato.
Di certo, continuano a essere esclusi dalla partecipazione i docenti di ruolo, senza alcun riferimento normativo e nello sdegno pure di tutti quei sindacati che per primi hanno sostenuto in audizione parlamentare proprio la cancellazione dei docenti di ruolo dalle graduatorie ad esaurimento, quando hanno avallato l’introduzione del c. 4 quinquies all’art. 1 della legge di conversione n. 167/09 voluta dal ministro Gelmini per rispondere al contenzioso promosso dall’Anief al Tar Lazio sull’inserimento a pettine dei docenti inseriti nelle GaE. Tale norma, è utile chiarirlo, non riguarda la partecipazione ai concorsi ma la permanenza nelle graduatorie (su cui, peraltro, Anief ha ottenuto un decreto di sospensione cautelare e ha ricorso per questioni di legittimità costituzionale, sebbene oggi la competenza sia del giudice del lavoro).

Pertanto, l’unica normativa vigente sul tema è quella richiamata dall’art. 402, c. 1, lett. c):

“laurea conformemente a quanto stabilito con decreto del Ministro della pubblica istruzione, od abilitazione valida per l'insegnamento della disciplina o gruppo di discipline cui il concorso si riferisce, per i concorsi a cattedre e a posti di insegnamento nelle scuole secondarie, tranne che per gli insegnamenti per i quali è sufficiente il diploma di istruzione secondaria superiore”

Tale normativa, evidentemente, consente anche la partecipazione di tutti i laureati negli ultimi dieci anni, e comunque entro il 5 novembre 2012, purché la laurea sia titolo di accesso all’insegnamento.
Infatti, il richiamo al decreto interministeriale 24 novembre 1998, n. 460, che prevedeva l’emanazione del nuovo concorso a cattedra a partire dal 2002 (tre anni dopo quello del 1999) e intendeva salvaguardare i diritti quesiti dai candidati che in quell’anno (1998) si erano iscritti a corsi di laurea quadriennali, quinquennali o sessennali, non può ignorare come lo stesso concorso non sia stato più bandito e come nel frattempo successivi decreti abbiano disciplinato i criteri di accesso dei nuovi laureati alle SSIS o al TFA per il conseguimento dell’abilitazione.
Per queste ragioni, Anief ha deciso di patrocinare i ricorsi al Tar Lazio per consentire la partecipazione dei docenti di ruolo o laureati entro la data di scadenza del bando di concorso. Si ricorda che per avviare il ricorso è obbligatorio presentare la domanda di partecipazione al concorso. Per info, scrivi a concorsoacattedra@anief.net.
Si ricorda, infine, che Anief ha individuato diverse violazioni del Testo Unico sulla valutazione delle prove, dei titoli e sulla mancata nomina di una graduatori di merito.
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Miur sottrae al Sud migliaia di posti per darli al Nord

Messaggiodi edscuola » 29 settembre 2012, 17:19

Scuola: Concorso prof, Anief: Miur sottrae al Sud migliaia di posti per darli al Nord

Non è la prima volta che accade: serve un commissario ad acta per ristabilire la giusta distribuzione

“Anche il Governo dei tecnici non tradisce la pessima consuetudine della classe politica italiana di favorire le regioni del Nord Italia a danno di quelle del Sud: come si potrebbe altrimenti interpretare il ‘travaso’ di migliaia di posti riguardanti i vincitori del concorso a cattedra per docenti appena bandito, inizialmente assegnati alle regioni del Meridione, ma che nel bando finale sono passati alle regioni del Nord?”. A chiederlo pubblicamente è oggi il sindacato Anief, dopo aver scoperto che solo in Sicilia sono state sottratte 406 cattedre (in prevalenza della scuola primaria) delle 1.600 annunciate ai sindacati pochi giorni fa dallo stesso ministero dell’Istruzione: cattedre che andranno a regioni come il Piemonte, la Lombardia e il Veneto.

Secondo l’Anief la corretta distribuzione degli 11.542 posti da assegnare ai vincitori del concorso pubblico era quella originaria consegnata anche ai sindacati: il numero di cattedre attualmente vacanti e quelle che si liberanno nei prossimi due anni, per effetto dei pensionamenti, rimane infatti di gran lunga a favore delle regioni del Sud.

A tal proposito, è più che significativa la proiezione di cessazioni lavorative che lo stesso Miur ha realizzato per gli istituti superiori: in Campania, la regione si attende 1.640 nuovi pensionati al termine dell’attuale anno scolastico, fino ad arrivare a 1.735 cessazioni nel 2014/15; in Sicilia, i numeri di coloro che lasceranno il servizio è in media di oltre 1.100 unità l’anno. Mentre al Nord i numeri sono decisamente più bassi: vale per tutti il caso della Lombardia, la regione peraltro con il numero maggiore di dipendenti scolastici, dove al termine di quest’anno saranno solo 678 i docenti ad andare in pensione, ancora meno (666) nel 2014, per poi salire nel 2015, ma comunque non oltre le 700 unità. Eppure la Lombardia è una di quelle regioni “premiate” dal Miur con un’aggiunta inaspettata di centinaia di posti per nuovi insegnanti.

“Purtroppo – commenta Marcello Pacifico, presidente dell’Anief – stiamo assistendo ad una vicenda deplorevole, a cui purtroppo già siamo abituati: basta ricordare che non troppi mesi fa il Consiglio di Stato ha condannato e commissariato il Miur perché non ha mai spiegato il motivo per cui anche in occasione delle immissioni in ruolo del 2011 il Ministro Gelmini ha assegnato un numero maggiore di cattedre sempre, guarda caso, alle regioni del Nord”.

Ora la storia si ripete. Per questo il giovane sindacato sostiene che non è possibile che un Ministro della Repubblica italiana possa firmare dei provvedimenti in base ai quali i posti da insegnante nella scuola pubblica vengono spostati come se fossero delle pedine: il personale merita rispetto.

“Secondo i legali dell’Anief – continua Pacifico – ci sono dunque tutti i presupposti perché sulla suddivisione dei posti del concorso a cattedra venga nominato un commissario ad acta. Il cui compito sarebbe quello di approfondire i motivi dell’attuale spostamento, in modo da rivedere l’entità dei docenti che verranno assunti in ogni regione italiana al termine del concorso a cattedra pubblicato martedì scorso in gazzetta ufficiale. Ci stiamo già attivando perché ciò avvenga”.
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Che fine hanno fatto i ruoli in surroga?

Messaggiodi edscuola » 1 ottobre 2012, 6:34

Che fine hanno fatto i ruoli in surroga sui posti lasciati liberi dal personale già di ruolo?
Nell’assordante silenzio di tutti, si sta perpetrando una ulteriore ingiustizia per i docenti. L'art. 1 comma 6 del bando di concorso esclude dalla possibilità di partecipazione coloro che alla data del 25 settembre sono assunti con contratto a tempo indeterminato, probabilmente per non far diminuire il numero dei docenti di ruolo. Forse per il legislatore l’assunzione a tempo indeterminato del personale già di ruolo comporta la “perdita” di un posto a tempo indeterminato (quello che si “lascia”) pertanto “non s’ha da fare”.
Allora non si capisce come mai negli ultimi due anni non sia stato prorogato il punto A 12 presente nell’allegato al DM 73 del 4 agosto 2009 ove si disponeva che “Qualora venga assunto a tempo indeterminato personale già di ruolo del comparto Scuola anche in provincia diversa, l’Ufficio scolastico provinciale che amministrava i neo nominati provvederà ad effettuare ulteriori assunzioni nel ruolo, posto, classe di concorso o profilo professionale di personale A..T.A.. lasciato libero dagli interessati stessi. L’operazione è, ovviamente, effettuata tenendo presente l’esigenza di non creare soprannumero e, quindi, nel limite dei posti disponibili in organico di diritto e qualora non sussistano situazioni di esubero. Qualora il personale già di ruolo provenga da posto, classe di concorso o profilo professionale in situazione di esubero le ulteriori assunzioni sono effettuate su altre tipologie di posti con le modalità precisate nel precedente punto A.2, per il personale docente e nel punto B.7 per il personale A.T.A.”;
Facciamo, inoltre, notare che quanto di cui al punto sopra indicato, non presente nel D.M.
75 del 10/08/2010, è stato riconfermato nel 2010 mediante la nota MIUR Prot. n. AOODGPER 7681 del 24 Agosto 2010.

Poiché dai dirigenti di numerosi Ambiti Scolastici Territoriali (ad es, l’A.T. di Napoli) è stato confermato che non si provvederà ad effettuare ulteriori assunzioni nel ruolo, posto, classe di concorso o profilo professionale di personale A.T.A. lasciato libero da personale già di ruolo, l’Anief in data 10 Settembre ha chiesto al Miur che si facessero, sui posti lasciati liberi in seguito al completamento delle operazioni di immissioni in ruolo alla data del 31/08/2012, nuove nomine in ruolo disposte in surroga e che quanto prima sia emanata una nota esplicativa ai vari uffici periferici atti alla stipula dei contratti a tempo indeterminato.

Al silenzio di tutti su questa vicenda purtroppo si è aggiunto anche quello del Miur.
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Concorso docenti, anche in Trentino e Valle d’Aosta

Messaggiodi edscuola » 1 ottobre 2012, 6:35

Concorso docenti, anche in Trentino e Valle d’Aosta neo-laureati e prof di ruolo esclusi.
Anief: li faremo partecipare, perché la scelta del Miur di non ammetterli è illegittima.

“Anche per le regioni autonome, come il Trentino e la Valle d’Aosta, il bando di concorso a cattedre ed i relativi decreti attuativi non si discostano da quello pubblicato per il resto della nazione: i laureati dell’ultimo decennio ed il personale di ruolo ne rimangono ingiustamente esclusi”. A renderlo noto è oggi il sindacato Anief, che conferma di voler censurare questa decisione illegittima producendo ricorso formale e permettere loro di partecipare alle prove con riserva.

Il giovane sindacato si schiera dalla parte del diritto e denuncia una disparità di trattamento tra candidati che sono in possesso dello stesso titolo di accesso alla procedura concorsuale (laurea o abilitazione) e che hanno diritto a partecipare al di là dell’anno di conseguimento dello stesso titolo o dello status ricoperto. Il bando di concorso, infatti, in maniera irragionevole e arbitraria, esclude sia i laureati tra il 2001 e il 2012 (art. 2, c. 3, lettera b), sia i docenti di ruolo (art. 2, c. 6). Il Miur, con eccesso di potere, riprende le vecchie disposizioni (art. 2) del decreto interministeriale n. 460/98 nell’elencare i titoli di ammissione al concorso, quando in previsione dei concorsi che sarebbero stati banditi nel 2002 (art. 1) aveva previsto come titolo di accesso valido, in deroga all’abilitazione prescritta, la laurea conseguita dagli iscritti a corsi accademici quadriennali entro il 2001-2002, quinquennali entro il 2002-2003, sessennali entro il 2003-2004.

“Sono trascorsi dieci anni da quella previsione che tutelava addirittura chi doveva ancora conseguire il titolo al momento dell’emanazione del decreto interministeriale, e sarà facile dimostrare non soltanto l’irragionevolezza della limitazione odierna ma anche la violazione di diversi articoli della Costituzione (artt. 3, 54, 97)”, spiega il presidente dell’Anief, Marcello Pacifico. Che aggiunge: “se si accetta la deroga al principio di ammissione dei soli abilitati, non si può impedire ragionevolmente di far partecipare il candidato laureato in possesso di titolo di accesso valido per le vecchie SSIS o per il nuovo TFA. Né appare legittimo vietare la partecipazione al personale abilitato assunto a tempo indeterminato, specie se in esubero o in altro ordine di scuola”.

Pertanto, il sindacato consiglia a tutti i candidati in possesso di un titolo di studio che gli permetterebbe di accedere al Tfa, di inoltrare regolare domanda al concorso attraverso il sistema on-line (art. 3, c. 3) o in cartaceo (fornito dall’Anief), nel caso in cui il sistema informativo gli precluderà l’inserimento della domanda. Contestualmente, i candidati oggi esclusi sono invitati ad avviare le procedure per ricorrere al Tar Lazio al fine di chiedere, in via cautelare, l’inserimento con riserva negli elenchi regionali degli ammessi alle prove preselettive. Partecipare è semplice: basta inviare una mail a concorsoacattedra@anief.net, indicando i propri dati anagrafici ed i propri recapiti telefonici, per richiedere le istruzioni operative per ricorrere e ricevere l’eventuale modello di domanda di partecipazione.

In questo modo, dopo aver fatto partecipare i precari all’ultimo concorso a dirigente scolastico a dispetto di un regolamento ministeriale che violava una precisa direttiva comunitaria, e aver garantito il trasferimento a “pettine” dei docenti inseriti nelle graduatorie ad esaurimento contro una legge incostituzionale, l’Anief permetterà anche ai giovani laureati e ai docenti già di ruolo di accedere al concorso a cattedra appena pubblicato. Come previsto dalla legge. E dalla Costituzione italiana.
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Tutti i laureati possono partecipare

Messaggiodi edscuola » 2 ottobre 2012, 6:54

Concorso a cattedra: tutti i laureati possono partecipare e non soltanto quelli ante 2001

Migliaia le richieste pervenute all’Anief per poter presentare la domanda e ricorrere in tribunale. Dopo i successi per l’acceso al concorso TFA e per Dirigenti scolastici, la nuova sfida del sindacato al Tar Lazio per consentire di diventare insegnanti ai candidati che hanno conseguito la laurea negli ultimi dieci anni. Scrivi a concorsoacattedra@anief.net e presenta la domanda e la documentazione entro il 7 novembre.
Il ministro Profumo, infatti, se ha correttamente ammesso al concorso gli abilitati, avrebbe anche potuto prevedere - nel rispetto del Testo Unico - la possibilità di ammettere tutti i laureati con titolo di studio valido per accedere alle classi di concorso relative ai posti banditi, emanando un nuovo decreto.
Eppure, per limitare la partecipazione degli aspiranti più giovani, ha deciso di riprendere un vecchio decreto del 1998, che a quel tempo aveva pure una sua ragionevolezza: infatti, riconosceva come “diritti quesiti” quelli degli studenti iscritti all’università, all’atto di emanazione del decreto, a condizione che terminassero il corso di studi regolarmente nei quattro, cinque o sei anni previsti, posto che - sempre nel rispetto del D.Lgs. 297/94 - nel 2002 sarebbe stato bandito un nuovo concorso. Pertanto nel 1998 si affermò il principio che potevano partecipare al concorso tutti i laureati entro la data di emanazione del bando. La storia, tuttavia, è nota a tutti e per dieci anni non si sono più banditi concorsi a cattedra, mentre state migliaia di persone hanno conseguito una laurea. Ecco perché, senza neanche scomodare la Costituzione, riteniamo indifendibile la scelta del ministro di escludere i laureati tra il 2001 e il 2012.
E’ evidente, però, secondo il nostro ordinamento, che soltanto chi ricorre in tribunale può vantare un diritto, così come avvenuto recentemente - grazie ai nostri ricorsi - per l’accesso dei precari al concorso a preside o dei non idonei alle successive prove scritte del TFA.
Pertanto, invitiamo tutti coloro che possiedono una laurea valida per conseguire l’abilitazione su un posto bandito, indipendentemente dall’anno di conseguimento e comunque conseguita entro la scadenza della domanda, di richiedere all’Anief le istruzioni operative per ricorrere al Tar Lazio, per ottenere il modello cartaceo di domanda e ottenere l’ammissione con riserva alle prove preselettive.

Già, perché probabilmente il sistema informatico non consentirà di presentare la domanda on-line e costringerà i candidati a inviare una domanda cartacea per dimostrare l’interesse al ricorso. Per info, scrivi a concorsoacattedra@anief.net.
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Un concorso a cattedra pure nel 2013? No, grazie

Messaggiodi edscuola » 2 ottobre 2012, 7:31

Anief: Un concorso a cattedra pure nel 2013? No, grazie: sarebbe una disfatta

“Un concorso a cattedra anche nel 2013? Si tratterebbe di una disfatta. A meno che non si annulli quello decretato in questi giorni dal Miur, ma ufficialmente ancora non ancora avviato”. A sostenerlo è il presidente dell’Anief, Marcello Pacifico, a seguito dell’intenzione manifestata nelle ultime ore dal ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo, di voler bandire nel corso della prossima estate un altro concorso pubblico, subito dopo aver approvato un nuovo regolamento per l’accesso alla professione di docente nella scuola pubblica.

Secondo Pacifico, se il progetto del Ministro dovesse concretizzarsi, peraltro a Governo ormai abbondantemente caduto, “stavolta la nuova selezione degli insegnanti italiani si coprirebbe di tragicomico. Come previsto dal comma 416 della Legge 244/2007, il concorso a cattedre deve essere bandito ogni tre anni: mentre anticipando di un anno questa periodicità o modificando quanto previsto dal Testo unico, la Legge 297/1994, modificata dalla 124/99, si vuole far credere all’opinione pubblica che con queste mosse geniali si risolveranno i problemi del reclutamento scolastico. Il vero problema è che Profumo si è dimenticato delle graduatorie ad esaurimento e dei suoi 200mila ‘inquilini’ precari, già tutti abilitati e vincitori di concorso”.

“Se l’intenzione del Ministro è, invece, quella di annunciare un altro concorso per tranquillizzare i partecipanti ai Tfa, che in questo modo potranno dare seguito alla loro abilitazione visto che sarà impedito loro di entrare nelle graduatorie ad esaurimento, allora l’Anief sostiene sin d’ora che anche questo non servirà: grazie al ricorso del nostro sindacato, infatti, tutti i laureati potranno comunque partecipare al concorso. Abilitati e non. Caro Ministro - conclude Pacifico - così non si va da nessuna parte”.
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Concorso a cattedra, anche dal Parlamento si chiedono lumi

Messaggiodi edscuola » 3 ottobre 2012, 6:36

Anief: Concorso a cattedra, anche dal Parlamento si chiedono lumi sullo ‘scippo’ alla Sicilia di 400 posti

Dopo la denuncia dell’Anief dei giorni scorsi, anche i componenti del Parlamento italiano chiedono spiegazioni al Governo e al Miur sull’improvvisa e immotivata decisione di sottrarre alla Sicilia circa 400 cattedre già assegnate ai prossimi vincitori del prossimo maxi-concorso per distribuirle alle regioni del Nord: oggi l’onorevole Alessandra Siragusa, appartenente al Partito Democratico e membro della VII Commissione cultura alla Camera, ha presentato un’interrogazione parlamentare su questa inaspettata circostanza.

È significativo che la stessa parlamentare abbia sottolineato che a questa riduzione dei posti destinati alla Sicilia (ma lo stesso vale anche per altre regioni del Sud), corrisponda l’incremento di ben 301 posti in Lombardia e 172 in Piemonte. L’onorevole Siragusa ha quindi chiesto al Ministro Profumo le motivazioni “che hanno portato alla riduzione di quasi 400 posti per il concorso a cattedra in Sicilia nell'arco di qualche giorno e se non ritenga di dover ripristinare il numero di 1.592 cattedre comunicato ai sindacati in precedenza”.

Si tratta della stessa domanda che nei giorni scorsi ha posto l’Anief alle istituzioni e all’amministrazione scolastica: è accertato, infatti, che il numero di cattedre attualmente vacanti e quelle che si liberanno nei prossimi due anni, per effetto dei pensionamenti, sono di gran lunga a favore delle regioni del Sud. Fa piacere che allo stesso quesito le istituzioni ora dovranno rispondere anche in Parlamento.

A tal proposito, è più che significativa la proiezione delle cessazioni lavorative che lo stesso Miur ha realizzato per gli istituti superiori: in Sicilia, in particolare, i numeri di coloro che lasceranno il servizio tra il prossimo anno e il 2015 è in media di oltre 1.100 unità l’anno. Mentre al Nord i numeri sono decisamente più bassi: vale per tutti il caso della Lombardia, dove al termine di quest’anno saranno solo 678 i docenti ad andare in pensione, ancora meno (666) nel 2014, per poi salire nel 2015, ma comunque non oltre le 700 unità.

Secondo Marcello Pacifico, presidente dell’Anief “stiamo assistendo ad una vicenda deplorevole, ma a cui siamo abituati: appena pochi mesi fa il Consiglio di Stato ha condannato e commissariato il Miur perché non ha mai spiegato il motivo per cui anche in occasione delle immissioni in ruolo del 2011 il Ministro Gelmini ha assegnato un numero maggiore di cattedre sempre, guarda caso, alle regioni del Nord. Secondo i legali dell’Anief – conclude il suo presidente – ci sono dunque tutti i presupposti perché sulla suddivisione dei posti del concorso a cattedra venga nominato un commissario ad acta: sarà lui a formulare una esatta suddivisione del contingente dei vincitori del concorso”.

Ora la storia si ripete. Ma non è possibile che un Ministro della Repubblica italiana possa firmare dei provvedimenti in base ai quali i posti da insegnante nella scuola pubblica vengono spostati come se fossero delle pedine: il personale merita rispetto.
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Anche in Parlamento si chiede l'apertura ai giovani laureati

Messaggiodi edscuola » 4 ottobre 2012, 7:33

Concorso a cattedra: anche in Parlamento ci si interroga sull’accesso ai non abilitati

Dopo le critiche del PDL alle modalità di svolgimento della procedura concorsuale, gli attacchi al concorso della Gilda e della FLC-CGIL, in un’interrogazione del PD a firma dell’On. Bachelet si chiede al Miur quante e quali fra le classi di concorso bandite siano, secondo i dati aggiornati del Ministero, esaurite o in via di esaurimento e quanti i posti disponibili in organico relativamente alle classi di concorso esaurite o in via di esaurimento, ai fini di un’eventuale applicazione di quanto previsto dall’art. 4 del D. I. n. 460/1998.

L'interrogazione avviene dopo le critiche al concorso lanciate dall’on. Gelmini, dal senatore Pittoni e dall’assessore Aprea, mentre l'Anief denuncia le illegittimità del bando di concorso in merito all’esclusione dei laureati, tanto da promuovere un ricorso al Tar Lazio per ammettere i laureati dal 2002 al 2012.

Mentre sono già migliaia le preadesioni al ricorso inviate alla mail concorsoacattedra@anief.net per tentare di partecipare alla prova preselettiva grazie a un intervento del Tar Lazio, dopo i successi ottenuti dall'Anief per il concorso a preside e per il concorso al TFA, il dibattito politico si accende sulle modalità di accesso e di svolgimento del concorso a cattedra, anche in Parlamento.

Dopo le critiche di diversi esponenti dell’ex-maggioranza di Governo al concorso, arriva un atto ispettivo del responsabile Forum Scuola del PD.
L’interrogante chiede se il MIUR sia pronto, una volta verificato il numero di domande di abilitati, a riaprire immediatamente il bando anche ai laureati non abilitati per quelle classi in cui non vi sono abbastanza abilitati, come prevede l'articolo 4 del decreto interministeriale 460/1998; se il MIUR abbia cercato di stimare preventivamente per quali e quante classi di concorso si possa presentare questa eventualità, e (tema collegato) quanti siano, in tutto, i posti disponibili in organico relativamente alle classi di concorso esaurite o in via di esaurimento.


Per Marcello Pacifico, presidente Anief e delegato Condedir alle alte professionalità, “il ministro, nel bandire il concorso, in effetti non solo ha sbagliato nel non tener conto dei 170.000 docenti inseriti nelle graduatorie ad esaurimento, ma ha anche violato alcuni principi costituzionali e il normale buon senso nel confermare un criterio di accesso per i laureati, pensato nel 1998, in vista di un concorso che si sarebbe dovuto svolgere dieci anni fa.
Ultima modifica di edscuola il 5 ottobre 2012, 21:09, modificato 1 volta in totale.
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Concorso a cattedra. Anche la Gilda ricorre in tribunale

Messaggiodi edscuola » 5 ottobre 2012, 0:48

Concorso a cattedra. Anche la Gilda ricorre in tribunale. Ma non può chiedere l’abilitazione automatica per tutti gli idonei, anche se non vengono assunti. Né può puntare all’annullamento della procedura.

Apprendiamo con una certa soddisfazione che anche la Gilda degli insegnanti ha deciso di seguire la via del ricorso contro il concorso a cattedra bandito nei giorni scorsi dal ministero dell’Istruzione e le cui prove preselettive si svolgeranno nel prossimo mese di dicembre. Tuttavia apprendiamo anche che sempre secondo la Gilda “la legge stabilisce che l’abilitazione all’insegnamento viene assegnata attraverso il concorso, mentre secondo il bando il titolo può essere acquisito soltanto da chi prende il posto in cattedra”.

L’Anief reputa questa posizione erronea, poiché la normativa vigente sul reclutamento dei docenti (D.Lgs 297/1994 come modificato dalla L. 124/99), cui il Miur si è riferito per bandire il concorso, consente al ministro dell’Istruzione di decidere se concedere o meno l’abilitazione anche al personale risultato idoneo tramite concorsi pubblici: l’abilitazione all’insegnamento, quindi, non viene automaticamente acquisita, anche se si è risultati abili all’insegnamento.

La Gilda, inoltre, punterebbe ad impugnare il concorso “al Tar del Lazio per chiederne l’annullamento”. Anche su questo punto, dobbiamo dissentire: il ricorso al tribunale amministrativo regionale non può bloccare il concorso a cattedra. Quello che è possibile, invece, è che i giudici riscontrino le discrepanze e indichino al Miur quali modifiche attuare. Come, appunto, l’introduzione di una graduatoria di merito per i prossimi tre anni.

Che, non a caso, è quanto ha chiesto l’Anief: censurare l’inesistenza di una graduatoria di merito, la cui realizzazione non pregiudicherebbe l’esito del concorso. Mentre garantirebbe a partecipanti la loro corretta collocazione.
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Anief diffida il Miur

Messaggiodi edscuola » 8 ottobre 2012, 7:58

Concorso a cattedra: Anief diffida il Miur dal non modificare il sistema di accesso on-line
Per consentire ai docenti laureati negli ultimi dieci anni e ai docenti di ruolo di partecipare alla prova pre-selettiva. Se entro 48 ore non avverrà la modifica, il sindacato metterà a disposizione di chi ha chiesto le istruzioni operative per ricorrere al Tar Lazio, il modello di diffida e di domanda da presentare in forma cartacea. Per info e adesioni, scrivi a concorsoacattedra@anief.net
L’Anief,
- presto atto che il Miur, come per il concorso a dirigente scolastico, ha predisposto il sistema informatico in maniera tale da escludere tutti i candidati che ritengono, comunque, di aver il diritto ad accedere alla procedura concorsuale, e segnatamente il personale docente di ruolo che è costretto per validare la domanda a dichiarare di non essere in servizio a tempo indeterminato, e il laureato tra il 2002 e il 2012 che è costretto a dichiarare di possedere tutti i titoli richiesti dal bando che, in verità, ne escludono la partecipazione;
- considerato che, comunque, bisogna dimostrare, al giudice per il ricorrente l’impossibilità della presentazione della domanda attraverso il sistema informativo predisposto dal ministero e che la stessa normativa vigente, in tali casi, impone al responsabile del sistema informativo un intervento urgente in caso di segnalazione di un’anamolia di sistema, o ancora permette al candidato di inviare in via sostitutiva una domanda cartacea da cui si evinca la volontà di partecipare alla prova concorsuale;
invierà in data odierna una diffida al Miur affinché ponga in essere tutte quelle modifiche necessarie perché tutti i candidati possano presentare domanda di partecipazione senza incorrere in false dichiarazioni così da eventualmente ricorrere in caso di esclusione dalla prova concorsuale.
In caso, contrario, trascorse le 48 ore dall’invio della comunicazione, a partire dall’11 ottobre, il sindacato metterà a disposizione dei candidati esclusi che intendono ricorrere al Tar Lazio per partecipare al concorso e che hanno richiesto le istruzioni operative a concorsoacattedra@anief.net il relativo modello di diffida e di domanda cartaceo con allegato le info sull’iter giudiziale da seguire e le modalità di adesione al ricorso stesso. Le istruzioni saranno inviate fino all’ultimo giorno utile per la presentazione della domanda.
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