da Tecnica della Scuola
Slitterà oltre settembre il concorso a cattedra?
di Pasquale Almirante
Il bando di concorso a cattedra, annunciato per il 24 settembre, forse, dicono in parecchi, slitterà. Una opportuna cautela per non lasciare nulla al caso? Vedremo.
Qualcuno già alita che il bando di concorso per arruolare i nuovi 12mila docenti non sarà emanato il 24 settembre, come annunciato dal ministro, ma a data da destinarsi. E siccome tali soffiate vengono da più parti, nulla toglie che il venticello calunnioso sia in effetti vero, facendo così sgonfiare speranze e anche paure.
Ma questo possibile slittamento potrebbe essere l’ultimo dei mali tra i deboli istituti concorsuali messi a dimora dal Miur che ormai pensiamo sia in ambasce gravi per il fatto che un solo, dicasi uno, concorso sia andato liscio come l’olio.
Da qui dunque riteniamo che il ventilato slittamento possa essere causato dalla giusta considerazione di andare a ricercare ogni possibile buccia di scivolamento che possa far precipitare l’impalcatura concorsuale messa in piedi dagli esperti del ministero.
E macchie d’olio pericolose sul tracciato ce ne sono tante: come saranno predisposte le prove preselettive, da chi, con quali meccanismi? Quali saranno i criteri di accesso? Quali i programmi di studio? E quali le nuove tabelle di valutazione dei titoli? E il passo successivo, relativo alle prove scritte e orali, con la simulazione (sulla quale sospendiamo il giudizio) di una lezione?
Intanto i potenziali candidati si attesterebbero tra i 300 e i 500 mila che è come dire un esercito costosissimo, al quale bisogna garantire tutte le condizioni logistiche per svolgere con serenità la prova e per evitare soprattutto che finisca come le altre prove preselettive: Tfa e concorso a dirigente scolastico.
Nella speranza sempre che il vecchio detto sia almeno accolto, e fatto proprio, dagli esperti ministeriali: sbagliare è umano (e i barbasavi del Miur hanno sbagliato già più volte), ma perseverare ancora e ancora è più che diabolico, quasi masochistico.