ANIEF: Assunzione 21mila docenti precari

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ANIEF: Assunzione 21mila docenti precari

Messaggiodi edscuola » 7 agosto 2012, 10:53

Anief: il Governo costretto ad assumere 21mila docenti precari.

Malgrado la riduzione di organici nel pubblico impiego ed il blocco del turn over, l’azione legale del sindacato, con i suoi ricorsi sistematici ai tribunali, ha indotto l’amministrazione a salvaguardare i precari della scuola e ad applicare quanto ci chiede l’Ue. Ora tocca agli Ata.

“Non possiamo che essere soddisfatti: malgrado il blocco del turn over, i tagli agli organici e le riconversioni obbligatorie del personale inidoneo e soprannumerario, per il secondo anno consecutivo l’Anief ha costretto il Governo ad assumere più di 20mila docenti precari”: così commenta Marcello Pacifico, presidente Anief, la pubblicazione del decreto di assunzione in ruolo di circa 21mila insegnanti da parte dal Ministero dell’Istruzione.

Il sindacato ha dimostrato ancora una volta che laddove non è riuscito ad arrivare il Parlamento, dando seguito ad un propria legge del 2006, è stata efficace la pressante opera dei suoi rappresentanti e dei propri legali: “attraverso migliaia di ricorsi avviati negli ultimi mesi – ricorda Pacifico – abbiamo inferto, per abuso di contratti a termine, pesanti condanne alle spese a carico dell’amministrazione. La quale non ha così potuto fare altro che adoperarsi nei confronti del Governo per consentire il massimo delle assunzioni consentite”.

Grazie all’azione dell’Anief, dopo un ventennio durante il quale la scuola ha raggiunto i suoi obiettivi formativi sfruttando cinicamente la preziosa opera di centinaia di migliaia di supplenti, finalmente qualcosa è cambiato: i tantissimi precari hanno capito che per ottenere l’immissione in ruolo, dando compimento al loro onorato servizio, bisognava rivolgersi ai giudici.

“Ecco così svelato il mistero – continua Pacifico – su come pur in presenza di una nuova riduzione degli organici del pubblico impiego e del mantenimento del blocco del turn over nella pubblica amministrazione, nella scuola si continua ad assumere: il merito è del nuovo modo di fare sindacato, con ricorsi sistematici ai tribunali laddove il legislatore non riesce o non vuole tutelare i diritti dei lavoratori precari”.

Per quanto riguarda il personale amministrativo, tecnico ed ausiliario giungono invece notizie di rinvii e di riduzione del contingente di assunzioni, peraltro già inizialmente limitato a poco più di 5.300 posti: l’Anief non può che esprimere il proprio disappunto. “Il problema – sostiene il suo presidente - è che in questo caso l’amministrazione ancora non applica quanto previsto dalla legge sui posti vacanti e disponibili. Poiché quest’anno sono state assegnate oltre 35mila supplenze fino al termine dell’anno scolastico, anche considerando la contestata riconversione del personale docente inidoneo e degli Itp in soprannumero, potevano essere decretate almeno 27mila nuove assunzioni”.

Anche per il personale Ata il sindacato ha quindi intenzione di continuare il contenzioso nelle aule dei tribunali. “Faremo di tutto – conclude il presidente Anief – per ottenere il rispetto del merito e della parità di trattamento di tutti i cittadini europei. Come anche Strasburgo, del resto, ci chiede da diverso tempo”.
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Neo-immessi in ruolo: memorandum

Messaggiodi edscuola » 22 agosto 2012, 13:50

Neo-immessi in ruolo: memorandum Anief su contratto e ricostruzione di carriera
Si ricorda che la domanda si può produrre dal 1 settembre 2012 e deve essere esaminata entro un mese. Si dovrà ricorrere, comunque, per ottenere il calcolo per intero degli anni di pre-ruolo superiori ai cinque, lo stesso aumento di stipendio degli altri colleghi con meno di dieci anni, i soldi per gli scatti di anzianità maturati ogni due anni durante il precariato.
I 65.000 docenti e Ata neo-immessi in ruolo l’anno scorso, superato l’anno di prova, possono dal 1 settembre 2012 consegnare con la documentazione allegata la domanda di ricostruzione di carriera che a differenza degli anni passati dovrà essere esaminata entro un mese, pena la messa in mora dell’amministrazione scolastica al netto degli interessi maturati.
Il sindacato, però, avverte che il decreto ottenuto sarà illegittimo nella misura in cui non riconoscerà il servizio prestato e discriminerà i nuovi lavoratori assunti. Pertanto, dovrà essere impugnato in tribunale. Anief, infatti, ricorda come la vigente normativa che valuta, soltanto 1/3 ai fini economici e 2/3 ai fini giuridici, il servizio prestato pre-ruolo superiore ai cinque anni, viola apertamente la direttiva 1999/70/CE nel disporre un diverso trattamento del personale tra servizio svolto a tempo determinato e a tempo indeterminato. Inoltre, il recente contratto del 4 agosto 2011, che elimina il primo gradone stipendiale, bloccando, di fatto, gli aumenti di stipendio a chi ha meno di dieci di servizio alla fine riconosciuti, è illegittimo perché è stato firmato in palese violazione delle leggi vigenti che garantiscono lo trattamento economico ai lavoratori dello stesso ramo del pubblico impiego.
Infine, rimane aperta la possibilità di recuperare gli aumenti di stipendio dovuti ogni due anni durante i periodi di precariato come i giudici del lavoro continuano a riconoscere ai nostri ricorrenti negli ultimi sei mesi. Non dimenticare che dal 1 gennaio 2011, la trattenuta per la costituzione del TFR ti è stata presa illegittimamente come il Tar ha chiarito.
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Le assunzioni del Miur non bastano

Messaggiodi edscuola » 24 agosto 2012, 21:32

SCUOLA - Anief: le assunzioni del Miur non bastano, sarà un inizio d’anno scolastico caotico. 100mila precari nominati in ritardo, nuovi dirigenti in bilico, assunto solo il 10% degli Ata

I decreti presidenziali che danno il via libera all’assunzione del personale scolastico, in via di pubblicazione, non rispondono alle aspettative dei dipendenti della scuola. Secondo Marcello Pacifico, presidente Anief e delegato Confedir alle alte professionalità, “la delusione tra il personale della scuola è tanta: 100mila supplenti, fermi allo stipendio iniziale da anni, saranno costretti al consueto esodo estivo e nominati in molti casi a scuola iniziata; le nomine di oltre mille dirigenti potrebbero essere annullate dal Tar Lazio; mancano poi 35mila posti per gli Ata, come è stato denunciato dalla Commissione Ue in una procedura d'infrazione”.

Secondo il sindacato le assunzioni coprono le supplenze annuali, anche se permane la piaga del precariato che costringerà anche quest'anno 100mila supplenti precari a spostarsi nel territorio nazionale per avere una cattedra al 30 giugno senza il pagamento delle mensilità estive, delle ferie e aumenti di stipendio: migliaia di denunce preparate dall'ufficio legale del giovane sindacato, nei prossimi giorni, saranno indirizzate agli uffici di Bruxelles per costringere lo Stato italiano ad affrontare in maniera risolutiva il problema e a garantire la stabilità degli organici e la continuità didattica.

“È ovvio – commenta Marcello Pacifico - che i 21mila docenti sono stati oggi assunti sotto la pressione dei tribunali della Repubblica impegnati a punire l'abuso dei contratti a termine come Strasburgo richiede. Per questa ragione, continueremo le iniziative legali già avviate nei mesi scorsi. Intanto sui dirigenti scolastici pende la spada di Damocle dei ricorsi presentati al Tar Lazio, che il 22 novembre prossimo potrebbe annullare le attuali nomine e rinnovare la procedura concorsuale alla luce dell'illegittima organizzazione della prova pre-selettiva”.

Per quanto riguarda il personale non docente, secondo quanto risulta all’Anief dovevano essere assunti almeno 35mila assistenti tecnici e amministrativi utilizzati ogni anno su posti vacanti e disponibili: sarebbero stati tutti da stabilizzare secondo la normativa comunitaria e nazionale, come denunciato in una procedura d'infrazione da parte della Commissione UE ancora in corso. Mentre il Miur ne immetterà in ruolo meno di 5mila.

Apparentemente delle buone notizie arrivano dal sistema di valutazione delle scuole autonome, che finalmente sta per essere avviato. Ma siamo ai primi passi: “il sistema di valutazione dell'Invalsi - sostiene il presidente dell’Anief - non può essere utilizzato per finanziare allo stesso modo realtà scolastiche che per bacino di utenza, specificità culturale, caratteristiche territoriali sono diverse e distanti le une dalle altre: in questo modo si rischia di condizionare, nei termini di erogazione dei finanziamenti, il funzionamento di enti che sono stati dichiarati autonomi proprio per le molteplici peculiarità di cui sono titolari. Assisteremmo ad un pericoloso ritorno indietro al sistema educativo degli anni Ottanta”.
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