Studenti in piazza in 130 città contro le riforme

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Studenti in piazza in 130 città contro le riforme

Messaggiodi edscuola » 12 ottobre 2007, 16:24

da Il Messaggero

Studenti in piazza in 130 città contro le riforme
«E' la rabbia di un'intera generazione»

ROMA (12 ottobre) - “Le nostre idee saranno la scuola”. Questo striscione apre il corteo degli studenti romani che, contemporaneamente ai ragazzi di altre 130 città italiane, oggi sono scesi in piazza per manifestare contro le ultime riforme sull'istruzione e l'università e per chiedere di essere ascoltati dalla politica. La manifestazione capitolina è stata organizzata da alcune associazioni di studenti, come Udu, Rds, Uds, Studenti di sinistra e Studenti Sx, che si sono dati appuntamento in piazza della Repubblica e si sono diretti verso piazzale Aldo Moro, davanti all'università La Sapienza dove un gruppo ha occupato l'aula La Ginestra del dipartimento di chimica per poi abbandonarla dopo mezzora senza causare incidenti. La manifestazione si è poi conclusa tra bandiere delle organizzazioni e proteste al grido di “No alla riforma della scuola”, “no al numero chiuso”, “ministro la scuola è nostra”.

Secondo gli organizzatori sono circa 20 mila gli studenti delle università e delle scuole superiori che hanno aderito alla manifestazione. «Non è una manifestazione politica - spiega Dario Sanchez, di Studenti sx - è la rabbia di un'intera generazione». Dalle piazze di tutta Italia, infatti, i giovani chiedono al governo di introdurre nella finanziaria più risorse per la didattica e l'edilizia scolastica, una legge nazionale per il diritto allo studio e il superamento della legge 264/99 che ha istituito il numero chiuso nell'università. Il corteo ha creato qualche problema di viabilità: il traffico è stato bloccato davanti alla stazione Termini, lungo il percorso dei manifestanti e anche alcune linee degli autobus sono state deviate.

Milano. Nella capitale lombarda, il corteo degli studenti è partito da largo Cairoli. Gli studenti hanno rivendicato, con grida, canti e slogan, un sistema scolastico che non tratti più l'istruzione «come una merce ma come un diritto». I partecipanti hanno chiesto, inoltre, «l'abrogazione della riforma Formigoni, ennesima minaccia alla scuola pubblica», e sollecitato «l'annullamento delle riforme Moratti e Fioroni che continuano nella loro opera di distruzione della scuola, con riforme non condivise dalle componenti scolastiche, anziché risolvere i problemi reali». La manifestazione studentesca davanti a Palazzo Marino, con lanci di uova e di monetine, si è conclusa dopo le 12.30. Un gruppo di circa 700 giovani si è poi diretto in corteo verso la Direzione regionale scolastica di via Ripamonti. Lungo il percorso alcuni manifestanti hanno avuto un diverbio con un negoziante e hanno mandato in frantumi un orologio di plastica esposto davanti alla sua vetrina. Dopo un breve comizio davanti alla Direzione Generale la manifestazione si è definitivamente conclusa.

Perugia. A Perugia, invece, la manifestazione è molto più politicizzata. Gli studenti si sono organizzati con due diversi cortei: i giovani di sinistra si sono ritrovati in piazza del Bove per poi raggiungere la sede dell'ufficio scolastico regionale e fare un sit-in davanti all'ex provveditorato, mentre quelli di destra di Azione giovani si sono dati appuntamento in piazza Partigiani per poi arrivare in piazza IV Novembre. I gruppi sono uniti soltanto negli intenti, la protesta contro le ultime riforme della scuola e dell'università.

Firenze. Sono circa 1500 gli studenti delle scuole superiori scesi in piazza San Marco a Firenze. Il corteo animato dai canti e dagli slogan dei ragazzi è arrivato in piazza Santissima Annunziata, dov'è stata improvvisata un'assemblea. «No agli esami di riparazione, questa non è la nostra riforma» e «Mettete Fioroni nei vostri cannoni», hanno urlato i gruppi dai megafoni.

Torino. Un migliaio di studenti, secondo le forze dell'ordine, si sono radunati in piazza Arbarello a Torino. Il corteo, poi, si è diretto per le vie del centro storico fino a Palazzo Nuovo, sede delle facoltà umanistiche dell'ateneo torinese. I ragazzi hanno unito le loro voci a quelle dei colleghi di altre 130 città.

Veneto. Circa tremila ragazzi hanno affollato la piazza di Padova, alcune centinaia a Mestre, quasi mezzo milione a Treviso, circa 400 a Vicenza, 300 a Rovigo, 200 a Belluno, secondo le prime stime. “No alla scuola azienda”,
“manifestiamo per difendere la scuola pubblica”, si legge su alcuni striscioni. A Vicenza, la manifestazione è partita dal piazzale antistante la stazione ferroviaria, ha attraversato il centro, passando sotto alla Prefettura, mentre a Mestre, l'appuntamento è stato a San Giuliano.

Genova. Dalle scuole genovesi, circa 2500 ragazzi hanno lasciato i banchi per protestare in piazza, senza il coordinamento delle rappresentanze studentesche. Gli studenti accusano il ministero di avere agito «senza pensare che il nostro Stato e le scuole stesse non saranno economicamente in grado di attivare corsi di recupero estivi che possano davvero guidarci verso il recupero del debito», ha spiegato un manifestante. Da via Caviglia, vicino alla stazione ferroviaria di Brignole, il corteo ha raggiunto piazza De Ferrari e poi il provveditorato agli studi in via Assarotti.

Palermo. A Palermo, gli organizzatori hanno parlato di 10 mila manifestanti anche se per le forze di polizia sarebbero meno della metà. Il corteo ha creato alcuni problemi alla viabilità. Piazze piene di studenti anche a Trapani, Catania e Siracusa. «Si parla di riforme - dice un gruppo di studenti di un liceo classico - ma nessuno pensa a dotare la scuola degli strumenti necessari, come le aule. Per un paio di mesi, durante l'anno scolastico, dobbiamo abbandonare il nostro istituto per trasferirci in altre scuole. Tutto ciò comporta una grande perdita di tempo per lo svolgimento del programma didattico».

Napoli. “Il fiore sboccia, Fioroni boccia”, hanno scritto su un cartellone. A Napoli, gli studenti che vogliono protestare contro la riforma della scuola superiore proposta dal ministro dell'Istruzione, Giuseppe Fioroni, hanno attraversato il corso Umberto e si sono diretti in piazza del Municipio. Intanto sei minorenni, 4 ragazzi e due ragazze, che si sono staccati dal corteo studentesco per imbrattare i muri del Corso Umberto e di via de Pretis con scritte di vernice contro il Papa e il Vaticano, sono stati denunciati a piede libero per danneggiamento. Occupiamo il Vaticano e impicchiamo il Papa sono le scritte che campeggiano in alcuni muri della città.
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