Anief: il Governo costretto ad assumere 21mila docenti precari.
Malgrado la riduzione di organici nel pubblico impiego ed il blocco del turn over, l’azione legale del sindacato, con i suoi ricorsi sistematici ai tribunali, ha indotto l’amministrazione a salvaguardare i precari della scuola e ad applicare quanto ci chiede l’Ue. Ora tocca agli Ata.
“Non possiamo che essere soddisfatti: malgrado il blocco del turn over, i tagli agli organici e le riconversioni obbligatorie del personale inidoneo e soprannumerario, per il secondo anno consecutivo l’Anief ha costretto il Governo ad assumere più di 20mila docenti precari”: così commenta Marcello Pacifico, presidente Anief, la pubblicazione del decreto di assunzione in ruolo di circa 21mila insegnanti da parte dal Ministero dell’Istruzione.
Il sindacato ha dimostrato ancora una volta che laddove non è riuscito ad arrivare il Parlamento, dando seguito ad un propria legge del 2006, è stata efficace la pressante opera dei suoi rappresentanti e dei propri legali: “attraverso migliaia di ricorsi avviati negli ultimi mesi – ricorda Pacifico – abbiamo inferto, per abuso di contratti a termine, pesanti condanne alle spese a carico dell’amministrazione. La quale non ha così potuto fare altro che adoperarsi nei confronti del Governo per consentire il massimo delle assunzioni consentite”.
Grazie all’azione dell’Anief, dopo un ventennio durante il quale la scuola ha raggiunto i suoi obiettivi formativi sfruttando cinicamente la preziosa opera di centinaia di migliaia di supplenti, finalmente qualcosa è cambiato: i tantissimi precari hanno capito che per ottenere l’immissione in ruolo, dando compimento al loro onorato servizio, bisognava rivolgersi ai giudici.
“Ecco così svelato il mistero – continua Pacifico – su come pur in presenza di una nuova riduzione degli organici del pubblico impiego e del mantenimento del blocco del turn over nella pubblica amministrazione, nella scuola si continua ad assumere: il merito è del nuovo modo di fare sindacato, con ricorsi sistematici ai tribunali laddove il legislatore non riesce o non vuole tutelare i diritti dei lavoratori precari”.
Per quanto riguarda il personale amministrativo, tecnico ed ausiliario giungono invece notizie di rinvii e di riduzione del contingente di assunzioni, peraltro già inizialmente limitato a poco più di 5.300 posti: l’Anief non può che esprimere il proprio disappunto. “Il problema – sostiene il suo presidente - è che in questo caso l’amministrazione ancora non applica quanto previsto dalla legge sui posti vacanti e disponibili. Poiché quest’anno sono state assegnate oltre 35mila supplenze fino al termine dell’anno scolastico, anche considerando la contestata riconversione del personale docente inidoneo e degli Itp in soprannumero, potevano essere decretate almeno 27mila nuove assunzioni”.
Anche per il personale Ata il sindacato ha quindi intenzione di continuare il contenzioso nelle aule dei tribunali. “Faremo di tutto – conclude il presidente Anief – per ottenere il rispetto del merito e della parità di trattamento di tutti i cittadini europei. Come anche Strasburgo, del resto, ci chiede da diverso tempo”.