da Tecnica della Scuola
La metamorfosi del ricorso nel concorso a ds
di Aldo Domenico Ficara
Ogni Regione ha il suo dire e il suo ridire con il criticare verso procedure concorsuali ritenute dagli esclusi superficiali se non irregolari e se non anche oltre.
La metamorfosi nella mitologia classica, nelle fiabe, in opere letterarie, è la trasformazione soprannaturale di un essere o di un oggetto in un altro di diversa natura. Nel nostro caso non siamo in una fiaba, ma in concorso pubblico per Dirigenti scolastici, e l’oggetto della trasformazione non sono esseri mitologici, ma ricorsi, quelli fatti da numerosi aspiranti Ds, che si sono visti esclusi dalla procedura concorsuale nelle sue diverse fasi.
L’inizio è stato rappresentato dal ricorso sull’errore docimologico, spalmato su un migliaio di item nel pacchetto di oltre 5000 domande a risposta multipla pubblicato per la preparazione alla prova preselettiva. Successivamente l’errore, e quindi il ricorso, si è trasformato in una moltitudine di sfaccettature, facendo bella mostra di sé sia nella correzione delle due prove scritte sia nello svolgimento della prova orale. Ogni regione ha il suo ridire e il suo criticare verso procedure concorsuali ritenute dagli esclusi superficiali se non irregolari.
In Calabria le critiche si concentrano sull’elevata percentuale di bocciature alla prova orale (51%), che non ha avuto alcun riscontro con le stesse percentuali di altre regioni italiane. Inoltre, sempre in Calabria, fa molto discutere l’elenco dei nominativi inseriti nella graduatoria di merito finale. In Lombardia il prossimo 17 luglio, nel Tar competente per territorio, si discuterà sulla trasparenza delle buste piccole, ovvero quelle buste all’interno delle quali venivano inseriti i dati anagrafici dei candidati DS.
Lo stesso Tar ha già ordinato di acquisire le buste, che evidentemente mal fatte (troppo trasparenti), consentivano di vedere il nome del candidato.
Di conseguenza, se tale fatto fosse confermato, le commissioni avrebbero corretto senza rispettare l'anonimato.
In Piemonte, tra le altre cose (vedi la griglia valutativa della seconda prova scritta valutata in 32/32), si evidenzia un fatto che ha del surreale, un errore che presume virtù di preveggenza. Il fatto si riferisce ad un decreto di sostituzione di un componente della commissione (prot. n. 5369/U/C2), che sembrerebbe tutto regolare, ma se si legge con attenzione, si riscontra una divertente (ma non per chi è stato escluso dal concorso) singolarità.
In questo decreto si scrive che l´esperto informatico per le prove orali si é dimesso il 26 maggio 2012 e che è stato sostituito il 28 maggio 2012. L’errore si trova nella data del decreto che è del 15 maggio 2012. Quindi l´Usr del Piemonte emana un decreto il 15 maggio in cui si prevede la sostituzione, in data 28 maggio, di un membro della commissione (13 giorni dopo).
Nel Lazio, dove l’errore risiede nella nomina di commissari con incarichi sindacali non permessi dal bando concorsuale, e che dovranno essere valutati in sede di giustizia amministrativa, per effetto dei molti ricorsi presentati dai ricorrenti laziali, la graduatoria di merito finale tarda a essere pubblicata. Infine, l’errore del numero di posti messi a concorso, oggi fortemente ridotto, causa il recente ridimensionamento della rete scolastica a livello nazionale, determinerà, con molta probabilità, ricorsi tra vincitori ed idonei inseriti nella graduatoria di merito finale. Errori e ricorsi, sempre e comunque errori e ricorsi, che sicuramente hanno condizionato e condizioneranno, nel prossimo futuro, l’esito di questo concorso.