ANIEF: Sul comunicato CODACONS

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ANIEF: Sul comunicato CODACONS

Messaggiodi edscuola » 14 luglio 2012, 14:15

Scuola: Codacons sembra diffamare l’Anief sulla pelle dei precari

Invece di attaccare il sistema di potere che tiene in scacco i lavoratori della scuola, l’associazione dei consumatori prende un abbaglio e attacca il giovane sindacato senza ragione, visto che ha avuto la sola presunzione di commentare una brutta sentenza della Cassazione pronunciata su un ricorso non suo per rassicurare i lavoratori della scuola.

Anief ha diffidato il Codacons dal continuare a fornire letture errate e spera che sia stato soltanto uno sfogo mal represso per la passione con cui ha voluto seguire la nostra battaglia sindacale a favore dei precari, se non un colpo di calore estivo.
Già, perché l’Anief - fin dalle pagine di Repubblica del gennaio 2010 - aveva lanciato questa grande campagna per punire gli abusi dei contratti a termine, il mal costume delle supplenze al 30 giugno su posti vacanti e disponibili e la discriminazione rispetto al personale immesso in ruolo dei precari che pure sono riusciti a partecipare al concorso a preside grazie alla nostra azione legale.
Un’associazione seria commenta anche le sentenze negative, specialmente quelle che potrebbero interessare i suoi ricorsi in terzo grado, la Cassazione, sebbene questa sentenza della Suprema Corte non sia stata emanata su un ricorso patrocinato dai legali Anief o abbia interessato i ricorrenti Anief. Eppure abbiamo sentito il dovere non soltanto di commentare questa sentenza, che senza remore abbiamo definito politica, ma addirittura di rassicurare tutti i precari prima ancora dei nostri amici del Codacons, non certo per captatio benevolentiae ma perché riteniamo fino in fondo che la parola “fine” a questa questione possa essere data soltanto dalla Commissione UE che ha già aperto in passato una procedura d’infrazione. Per questa ragione, nei prossimi giorni forniremo a tutti i precari ricorrenti un modello di denuncia apposito da inviare alla Ue. Ovviamente, ciò non esime l’Anief dal costituirsi con i propri legali - quando ne verrà occasione - presso la Suprema Corte o ancora presso la Corte costituzionale, pur consapevoli dell’atteggiamento conservatore dell’ordine costituito da parte di quella magistratura nazionale sensibile ai problemi della finanza pubblica.
Ma Anief confida anche nei diritti generali riconosciuti dalla Comunità Europea a ogni suo cittadino e nella giustizia che, prima o poi, trionfa sempre. Non ci vergogniamo dei proclami giornalieri che in ogni parte d’Italia testimoniano l’attribuzione di congrue condanne alle spese in favore dei nostri ricorrenti anche dopo la sentenza della Cassazione, non foss’altro per quei mancati stipendi estivi mai percepiti. E siamo fieri di ricordare che i nostri legali hanno in diversi ricorsi richiesto la condanna alle spese del Governo italiano per la violazione della direttiva comunitaria, proprio in un momento in cui a Torino anche i giudici di appello ci danno ragione. Tuttavia non possiamo che ritenere offensivo e lesivo della nostra immagine l’attacco portato avanti da chi ha tra i suoi consumatori i nostri stessi iscritti, ragion per cui abbiamo chiesto a Codacons la rimozione del messaggio postato, errato nei presupposti e nei fatti, vogliamo credere da una persona poco attenta e non certo speculatrice, come potrebbe apparire, sulla pelle dei precari. Sarebbe onesto da chiedere scusa anche a loro, in modo da fugare ogni dubbio e ripartire insieme con una collaborazione proficua…
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