A scuola pulizie esternalizzate Bidelli dimezzati

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A scuola pulizie esternalizzate Bidelli dimezzati

Messaggiodi edscuola » 6 luglio 2012, 7:43

da Il Sole 24 Ore


Convenzioni Consip
A scuola pulizie esternalizzate Bidelli dimezzati

Eugenio Bruno

Stretta sulle pulizie nelle scuole. A disporla è l'ultima bozza del decreto sulla spending review che sarà oggi pomeriggio all'esame del Consiglio dei ministri. E che, alla voce istruzione, potrebbe registrare un'altra novità: la cancellazione del taglio di 200 milioni al Fondo di finanziamento ordinario (Ffo) delle università in cambio di una quota analoghi di risparmiare realizzati con l'eliminazione delle inefficienze. Partiamo dalla scuola. Dove spicca innanzitutto la conferma delle nuove regole sul reclutamento dei docenti a tempo indeterminato. Dopo l'esperimento delle procedure di mobilità che dovranno assicurare la stessa riduzione di personale prevista per il pubblico impiego gli insegnanti che risultassero in esubero nella propria provincia potrebbero essere impiegati, nell'intera regione, in classi di concorso o gradi di istruzione diversi da quelli di appartenenza. Oppure in posti di sostegno rimasti vacanti. Una new entry di una certa importanza riguarda invece i servizi di pulizia negli istituti. La norma stabilisce che a partire dal 1 ° settembre «non si provvede ad effettuare altre immissioni nel ruolo dei collaboratori scolastici sino a che il relativo personale a tempo indeterminato non sia ridotto al 50% dell'organico determinato presso ciascuna istituzione scolastica ed educativa». Ciò significa che, su 130 mila bidelli in organico, ne usciranno man mano 65mila e non saranno sostituiti. I presidi che non riusciranno ad assicurare gli stessi servizi con un personale dimezzato potranno acquistarli sul mercato utilizzandole apposite convenzioni Consip. Il vincolo, precisa la stessa disposizione, è che il costo al netto dell'Iva non superi il 75% di quello che sarebbe servito ad assumere collaboratori scolastici a inizio carriera. Dall'anno prossimo il 50% dei risparmi ottenuti grazie a questo procedimento dovrà essere reinvestito nel comparto. E destinato al «funzionamento delle istituzioni scolastiche ed educative statali, subordinatamente alla verifica del conseguimento degli stessi». Un'altra parte e qui passiamo all'università potrà essere utilizzata per scongiurare la riduzione di zoo milioni del Ffo nel 2013 prevista anche nell'ultima versione del provvedimento.

L'ipotesi di sottrarre ulteriori risorse agli atenei che il ministro Francesco Profumo non conferma («Le cifre non so da dove siano nate, bisogna che il paese cominci a parlare di dati oggettivi») non piace affatto al Pd. Anche per questo il lavoro dei tecnici di viale Trastevere si è concentrato ieri su come disinnescare questa "mina" e su dove reperire i200 milioni richiesti senza intaccare il fondo. Alla fine la soluzione dovrebbe essere quella di incidere con più convinzione sulle varie inefficienze: affitti,personale inidoneo, acquisti di beni e servizi. Resta da capire se al Tesoro e al commissario straordinario per la spending review, Enrico Bondi, queste rassicurazioni basteranno.
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