I precari del sostegno rischiano il posto

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I precari del sostegno rischiano il posto

Messaggiodi edscuola » 17 giugno 2012, 7:46

da Il Tempo

I precari del sostegno rischiano il posto
Le centodieci cattedre saranno assegnate ai docenti di ruolo in esubero

Aldo Ciaramella
«Lotta tra poveri».

Tra insegnanti precari destinati in passato al sostegno e quelli in esubero che potrebbero essere mandati al posto dei primi. Precari, quindi, di nuovo senza posto di lavoro, circa centodieci. La denuncia è dei sindacati che sottolineano come ad ogni fine anno scolastico inizino i tormenti per i lavoratori della scuola:«Dopo i tagli al settore, inferti da Gelmini - Tremonti - ha precisato Sergio Sorella segretario regionale della Cgil scuola - i quali hanno decretato nel solo Molise la perdita di circa 1300 posti di lavoro, ora a tremare sono i docenti precari di sostegno, che giustamente sono preoccupati per il loro futuro lavorativo. I loro timori derivano dall' imminente avvio di un piano di riconversione progettato dal Miur, che prevede l'utilizzo dei docenti in esubero (che non hanno una cattedra per effetto della riduzione di orario stabilita nella loro disciplina) come insegnanti di sostegno ai diversamente abili. In Molise, sono circa centocinquanta i docenti che lavorano con incarico annuale sul sostegno, mentre centodieci sono i docenti in esubero che potrebbero, loro malgrado, prenderne il posto. La Flc Cgil, già nel mese di aprile, all'indomani della pubblicazione del Decreto ministeriale del 16 aprile del 2012, che ha stabilito i percorsi per la riconversione del personale, aveva espresso un giudizio negativo su questa iniziativa formativa».Sorella quindi precisa che le indicazioni sarebbero state effettuate ' e sulla base di «regole “nebulose”, che consentirebbero, in prima battuta, di insegnare sul sostegno, anche in assenza del prescritto titolo di specializzazione. Inoltre, il tema degli esuberi per il comparto scuola non può essere affrontato stabilendo una riconversione sul sostegno che diventa una scelta obbligata, essendo allo stato, l'unica possibile per continuare ad insegnare. Sono altri i percorsi che si dovrebbero intraprendere: si potrebbe utilizzare questo personale per il potenziamento e la qualificazione dell'offerta formativa, oppure si potrebbe consentire a questi lavoratori di poter spendere la professionalità acquisita, anche presso altre amministrazioni, attuando, finalmente, la mobilità intercompartimentale». Una riconversione che arriva su un sistema che già in precedenza ha subito tagli e ridimensionamenti scolastici caduti sulla testa degli addetti ai lavori coinvolgendo la popolazione scolastica quella stessa che negli ultimi anni si è dovuta adattare alla nuova riorganizzazione sopportando sacrifici nella formazione per un apparato in continua evoluzione inserito in una logistica scomoda e quindi fuori dai contesti municipali di appartenenza. Sul problema ha preso posizione anche Sel. Candido Paglione, infatti, sostiene che Questo decreto «oltre a rappresentare un ingiustificabile oltraggio nei confronti dei diversamente abili, non tiene in alcuna considerazione tutto l'impegno messo in campo dagli insegnanti di sostegno per l'acquisizione della specifica formazione necessaria per garantire un appropriato livello di insegnamento. Meglio sarebbe stato se il governo avesse valutato, magari con più attenzione, l'opportunità di riconvertire il personale in esubero su progetti scolastici inerenti la formazione globale dello studente».
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