SCUOLA: PREOCCUPATI
I GENITORI TOSCANI
Segnali inquietanti quelli che provengono dal mondo della scuola: altri tagli in arrivo (come se non fosse bastata la severa forbice precedente) e una proposta di legge, la 953, che ridisegna gli organi collegiali dando diritto di voto alle aziende e cancellando i rappresentanti di classe. A preoccuparsi sono i genitori delle Associazioni toscane impegnate nella scuola (AGe, AGeSC e CGD), che, riuniti in Forum, hanno deciso di lanciare un grido di allarme.
In verità il Ministro Profumo aveva promesso che altri tagli non ci sarebbero stati e si era anche in parte sbilanciato rispetto al mantenimento dei posti ridotti a causa del protrarsi dell'effetto della manovra Gelmini. Le classi che concludono il ciclo della scuola primaria funzionano infatti a 30 e 33 ore, mentre le classi in ingresso sono di norma a 27 ma, invece di reinvestire in tempo scuola il risparmio ottenuto, si ricusano le nuove richieste di tempo pieno e si parla addirittura di fare manovre al limite del collasso amministrativo, come accorpare le segreterie di più scuole e rimandare in classe i docenti distaccati, che sostengono una parte non trascurabile del lavoro degli Uffici scolastici, ormai in penuria cronica di organico.
"Indubbiamente si risparmia a non fare manutenzione -commenta Claudio Borghesi- ma l'esperienza insegna che poi i nodi fanno presto ad arrivare al pettine e allora son dolori. A nostro avviso da troppo tempo la scuola è stata oggetto di tagli in modo eccessivo e proseguire ulteriormente in questa direzione appare a noi Associazioni del Forum della Toscana una politica miope e poco produttiva, che in prospettiva può portare al collasso dell'intero sistema scolastico". Borghesi è vicepresidente dell'associazione AGe Firenze e da pochi giorni ricopre anche il ruolo di coordinatore del Forum regionale delle Associazioni dei genitori toscani impegnati nella scuola.
"Con i colleghi di AGeSC e CGD anche noi dell'AGe siamo molto preoccupati per la Proposta di legge n. 953 sul rinnovo degli organi collegiali -prosegue Borghesi- Ci pare pericoloso che ditte private possano partecipare al Consiglio d'istituto con diritto di voto, mentre i rappresentanti di genitori e studenti vengano estromessi dai consigli di classe. Quanti interessi potranno scatenarsi intorno a un istituto tecnico o a un professionale? quanto resteranno abbandonate le scuole primarie che sono universalmente riconosciute essere il fiore all’occhiello della scuola italiana? Se l'ottica è quella di far entrare i privati per ridurre ulteriormente il finanziamento dello Stato, allora c'è davvero di che preoccuparsi".
L’altra battaglia comune delle Associazioni toscane dei genitori è quella in difesa del rappresentante di classe che, genitore o studente, sta per essere spazzato via dalle scuole di ogni ordine e grado. "Noi siamo per un rilancio del ruolo dei genitori nella scuola -conclude Borghesi- Lo abbiamo dimostrato con il nostro impegno gratuito e volontario di anni dedicati alla formazione, informazione e consulenza a favore di chi altrettanto gratuitamente si pone al servizio delle comunità scolastiche del nostro territorio".