Anief: il Ministro Profumo mantenga la promessa, l’accesso diretto del personale precario ai Tfa è un diritto di tutti coloro che hanno insegnato per almeno 360 giorni. Serve però un provvedimento d’urgenza. Mentre sui concorsi pubblici non serve alcuna accelerazione: vengano banditi solo dopo l’assunzione di tutti gli attuali precari.
L’Anief apprende con soddisfazione la decisione del Ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo, di ammettere ai Tfa i docenti privi di abilitazioni che abbiano maturato almeno 360 giorni di servizio, evitando di farli partecipare alla pre-selezione dei corsi ed ammettendoli in sovrannumero, con il riconoscimento dell’esperienza maturata attraverso le supplenze. Si tratta di un risultato importante, frutto delle pressioni del sindacato che da diverse settimane aveva dato l’altolà al Miur, promettendo un contenzioso qualora non avesse creato una via preferenziale per questi lavoratori precari che hanno acquisito sul campo competenze e professionalità.
“È evidente che l’annuncio di azioni giudiziarie, fatto nei giorni scorsi dall’Anief, – dichiara il Presidente, Marcello Pacifico – proprio ai fini del riconoscimento delle professionalità acquisite dai docenti precari non abilitati, deve aver convinto il Ministro Profumo della bontà dei diritti acquisiti da questi supplenti”.
Il giovane sindacato è però anche consapevole che all’interno del Decreto del Direttore generale n. 74 del 23 aprile 2012, contenente le indicazioni operative per le prove di accesso ai Tfa, non è prevista alcuna procedura di accesso diretto dei docenti precari (la deroga riguarda solamente coloro che avevano superato le prove per accedere alle vecchie SSIS ma che poi per vari motivi non hanno conseguito l’abilitazione). Inoltre, i titoli di servizio sono citati ma sono valutabili ai soli fini della formazione delle graduatorie finale per l’accesso ai tirocini.
“A questo punto, dopo la politica degli annunci, – sottolinea il Presidente dell’Anief – è indispensabile una decisione rapida da tradurre in un emendamento all’interno del prossimo provvedimento legislativo varato dal Governo: si tratta di un’operazione sicuramente fattibile, poiché è possibile iscriversi alle prove preselettive per l’accesso ai corsi di Tfa sino al prossimo 3 giugno”.
Viceversa, qualora, dovesse sfumare anche questa ipotesi, per l’Anief avremmo assistito all’ennesima promessa ministeriale non mantenuta. “Non prevedere l’accesso in sovrannumero – sostiene Marcello Pacifico – rappresenterebbe una vera beffa per i precari della scuola. Anche perché eviterebbe ai precari il pagamento di una tassa (tra i 100 ed i 150 euro) per accedere ad un corso che gli spetta di diritto”.
Anche per quanto riguarda il requisito riguardante il servizio utile ad essere ammessi in via aggiuntiva, l’Anief ritiene che non vi siano dubbi. “Ovviamente, riteniamo che il Ministro, nel corso dell’intervista rilasciata al Corriere della Sera, abbia preso una svista nel citare il servizio triennale tra i requisiti di accesso in sovrannumero: da sempre, la formazione del personale precario avviene infatti sulla base di 360 giorni minimi di servizio svolto”, specifica il Presidente.
A proposito, infine, dell’annuncio dei concorsi pubblici che il Miur vorrebbe attivare entro tempi brevi per favorire l’accesso diretto ai ruoli, l’Anief ritiene fondamentale che l’Amministrazione scolastica ed il Governo portino a compimento il patto di stabilità sulle assunzioni sottoscritto lo scorso anno. Solo successivamente, una volta stabilizzati gli attuali precari, si potrà dare seguito alla procedura concorsuale. “Il Ministero dell’Istruzione – conclude Pacifico - farebbe bene prima a stabilizzare, sui posti vacanti e disponibili, tutti gli attuali precari della scuola che hanno lavorato in questi ultimi anni”.