Mancati scatti di anzianità: la questione non può essere solo politica, perché l’amministrazione sta soltanto attuando quanto previsto da una ‘cattiva’ legge. Nemmeno la copertura finanziaria “una tantum” risolverebbe le cose: l’unica via percorribile rimane quella legale.
Secondo l’Anief definire la mancata applicazione degli scatti di anzianità del personale della scuola italiana una “questione squisitamente politica” significa solo voler continuare a girare attorno al problema: la verità è che l’amministrazione sta mettendo in atto quanto previsto dall'art. 9, comma 21 della manovra Finanziaria del 2010 (Legge 30 luglio 2010, n. 122). Quel che segue sono solo dei faticosi tentativi di porre rimedio ad un danno irrecuperabile, almeno attraverso un percorso ordinario.
Tanto è vero che anche un’eventuale assegnazione degli aumenti automatici annuali in busta paga, non corrisponderebbe comunque ad una vera sanatoria del blocco: le ripercussioni negative sull’assegno pensionistico, ad esempio, non sarebbero cancellate. Pertanto, l’unica strada percorribile per recuperare gli aumenti previsti dal contratto collettivo nazionale, assieme a tutti i connessi aspetti contributivi e retributivi, è quello della via giudiziaria.
“Le iniziative legali – spiega Marcello Pacifico, Presidente dell’Anief – sono necessarie per sollevare questioni di legittimità costituzionale di una norma che definisce ‘irrecuperabili’ le progressioni di carriera negli anni 2011/2013 e conseguentemente gli scatti di anzianità. Le denunce di omissione di atti di ufficio, pertanto, sono inutili perché l’amministrazione sta soltanto attuando quanto previsto da una ‘cattiva’ legge”.
L’Anief aveva denunciato da tempo, seppure in solitudine, l’approvazione di questo iniquo provvedimento. “Ora, finalmente, – continua Pacifico - i sindacati firmatari del contratto dopo averci attaccato durante la campagna elettorale per il rinnovo delle Rsu d’istituto, chiedono conforto al Governo perché dia seguito ad un impegno politico che comunque non risolverebbe le cose”.
È bene ricordare a tutti i lavoratori della scuola che anche l’eventuale ottenimento dei fondi per l’anno in corso comporterebbe solo un minore danno, ma non risolverebbe di certo la questione: “Quand’anche il Ministro dell’Istruzione Francesco Profumo rispettasse l’impegno preso il 22 dicembre scorso, quando ha annunciato ai sindacati la possibilità di certificare le risorse per l’anno scolastico in corso grazie ad un via libera del Ministero dell’Economia che stiamo ancora aspettando, si tratterebbe comunque di un finanziamento ‘una tantum’. Che manterrebbe in vita le decurtazioni ai fini contributivi e retributivi”, conclude il Presidente dell’Anief.