Dibattito sul LES. Da ‘opzione’ a Liceo

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Dibattito sul LES. Da ‘opzione’ a Liceo

Messaggiodi edscuola » 28 maggio 2012, 5:48

da TuttoscuolaNEWS

Dibattito sul LES. Da ‘opzione’ a Liceo

In questa edizione della Newsletter dedichiamo particolare attenzione al dibattito sull’educazione economica, che i nostri lettori hanno l’opportunità di seguire online anche attraverso il portale interattivo di Tuttoscuola.com, dove è possibile intervenire sui temi in discussione.

Riassumiamo brevemente, in primo luogo, i termini della questione, per poi passare ad alcune ipotesi che sottoponiamo all’attenzione di chi è interessato a questa importante problematica.

Con il ripristino degli istituti tecnici e professionali deciso dal governo Prodi-Fioroni (2006-2008) e confermato dal successivo esecutivo Berlusconi-Gelmini (2008-2011) il ‘liceo economico’ originariamente previsto nella legge n. 53/2003 (riforma Moratti) è stato soppresso, insieme a quello tecnologico.

Esso si è tuttavia in qualche modo riproposto all’interno dell’area dei licei riordinati da Gelmini a partire dall’anno scolastico 2010-2011 in forma di variante opzionale del ‘Liceo delle Scienze Umane’, erede della filiera Istituto magistrale-liceo sociopsicopedagogico-liceo delle scienze sociali. L’opzione economico-sociale ha previsto, utilizzando l’intero spazio orario del latino più un’ora di filosofia, un identico numero di ore settimanali - tre per tutti i cinque anni - dedicate a economia/diritto e a scienze umane (antropologia, psicologia, sociologia e metodologia delle ricerca).

L’accoglienza riservata dalle famiglie a questa opzione è stata significativa (circa il 2%), ma modesta rispetto alla grande rilevanza che la problematica economico-sociale ha assunto in questi ultimi anni in Italia. Ciò si deve, almeno in parte, alla grande promozione ministerial-confindustriale degli istituti tecnici, tra i quali l’indirizzo ‘Amministrazione Finanza e Marketing’ (con due opzioni), diretto concorrente dell’opzione economico-sociale, ma probabilmente anche al fatto che l’opzione economico-sociale, pur avendo le caratteristiche curricolari e identitarie di un vero, autonomo liceo, non ne ha lo status. Di qui l’aspettativa e la richiesta di molti dirigenti e docenti impegnati in quello che già ora definiscono il ‘Liceo economico-sociale (LES)’ di una promozione dalla condizione di ‘opzione’ a quella di Liceo a tutti gli effetti.

Questa non è, tuttavia, l’unica scelta possibile. Ne esistono almeno altre due, anch’esse supportate da valide giustificazioni. Le delineiamo nelle successive news.

Un’alternativa radicale al passaggio dell’opzione economico-sociale allo status di Liceo sarebbe quella di prevedere l’insegnamento/apprendimento delle principali discipline caratterizzanti questo specifico percorso di studio, e in particolare dell’economia e del diritto, in tutte le tipologie di scuola secondaria superiore, compresi gli istituti tecnici e professionali.

Se è vero, come si sostiene da molte parti, che la conoscenza della problematica economico-giuridico-finanziaria è diventata fondamentale e imprescindibile per i cittadini del nostro tempo allora la via maestra non sarebbe quella di irrobustirne la presenza in particolari indirizzi (con caratteristiche via via più professionalizzanti passando dai licei agli istituti tecnici e professionali), ma piuttosto quella di inserirne gli elementi essenziali in tutte le scuole secondarie superiori, a fianco di altre discipline comuni a tutti i percorsi, dall’italiano alla matematica, dalle scienze naturali alla lingua straniera.

Fu questa la scelta dei cosiddetti programmi Brocca, dal nome del sottosegretario che presiedette l’omonima commissione dal 1988 al 1994, che inserì due ore settimanali di ‘Diritto ed Economia’ nell’area comune del biennio unitario iniziale, area adottata anche dagli istituti professionali in via ordinaria oltre che in numerosissime sperimentazioni. Ma né la riforma Moratti né le successive revisioni Fioroni e Gelmini confermarono questa impostazione.

E’ vero che dalla riforma Moratti in avanti lo spazio orario dei piani di studio è diminuito (dalle 34 ore settimanali dei programmi Brocca fino alle attuali 27 (biennio iniziale)-30 ore. Ma è altrettanto vero che è stata fatta la scelta di escludere le discipline ‘storiche’ Diritto ed Economia, e in generale la problematica economico-giuridico-sociale, dal nucleo degli obiettivi di apprendimento comuni ai diversi indirizzi, riservandola solo ad alcuni. Una decisione di cui tutto si può dire, tranne che sia stata lungimirante.
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