da Tecnica della Scuola
Il diritto comunitario europeo diventi materia d’insegnamento a scuola: arriva la petizione pubblica
di A.G.
L’iniziativa è dell'associazione ‘Prima persona’ e della fondazione 'Angelo Vassallo': il 3 maggio nell'aula magna di palazzo Baleani, in corso Vittorio Emanuele 244 a Roma, terranno una conferenza stampa di lancio della campagna di raccolta firme sul tema. L’obiettivo è introdurre “un nuovo civismo diffuso”.
Il diritto comunitario è diventato fondamentale per la vita, privata e professionale, di tutti i cittadini europei: per questo è fondamentale che al più presto venga introdotto come materia d’insegnamento all’interno dei programmi delle scuole di tutti i paesi dell’Ue. Italia compresa. A chiederlo sono l'associazione ‘Prima persona’ e la fondazione 'Angelo Vassallo', che il 3 maggio alle ore 12, nell'aula magna di palazzo Baleani, in corso Vittorio Emanuele 244 a Roma, terranno una conferenza stampa di lancio della campagna di raccolta firme sul tema.
A presentare l'iniziativa, spiegando le ragioni che hanno portato alla sua realizzazione, saranno direttamente il presidente della associazione 'Prima persona' Gianni Pittella e della fondazione 'Angelo Vassallo’, Dario Vassallo.
Questo il testo della petizione, che gli organizzatori hanno intenzione di portare nelle piazze di tutto il paese: "In Italia le ragazze e i ragazzi - è scritto - devono poter crescere pensando al bene della società e riconoscendosi pienamente cittadini europei. Ciascuno deve essere chiamato a dare il meglio di sè nei confronti della collettività, ma per far questo è necessario partire dalla scuola e dalla formazione. Perciò chiediamo al ministro dell`Istruzione un impegno concreto per introdurre nelle scuole un`educazione civica che sia strumento di un nuovo civismo diffuso, che ispiri atteggiamento propositivo verso le istituzioni, che insegni rispetto tra i generi e le pari opportunità, che suggerisca il rifiuto di ogni forma di discriminazione, che sia orientata a principi non violenti, che restituisca alla scuola italiana il compito di promuovere buoni cittadini. Per prevedere una scuola dalla visione europea che insegni i primi elementi di diritto comunitario, che faccia conoscere il funzionamento delle istituzioni europee, che renda obbligatorio lo studio di una seconda lingua comunitaria".
Coloro che sono d’accordo con i contenuti della petizione hanno sin d’ora la possibilità di dare la loro adesione direttamente via internet con un semplice clic.