ANIEF: Stabilizzazione

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ANIEF: Stabilizzazione

Messaggiodi edscuola » 30 aprile 2012, 17:13

Stabilizzazione: i giudici di Trani ordinano l’immissione in ruolo dei precari

Finalmente, dopo diverse sentenze delle Corti del lavoro italiane al pagamento di risarcimenti danni da 9.000 a 30.000 euro e condanne alle spese da 500 a 2.000 euro, sempre a carico del Miur, per abuso dei contratti a termine e annullamento delle date apposte ai contratti a tempo determinato, un giudice pugliese accoglie anche le richieste di conversione del contratto a tempo indeterminato.

Il Giudice del lavoro di Trani, Chirone La Notte, con sentenza n. 2262 del 23.4.2012 ha accolto la domanda di conversione a tempo indeterminato del rapporto di lavoro, dichiarando la nullità dei termini apposti sui contratti TD del ricorrente e disponendone l’immissione in ruolo con decorrenza dal 1 aprile 2009. La stessa decisione è stata adottata anche dal Giudice Brudaglio, che con sentenza n. 2296 del 26.4.2012 ha disposto l’immissione in ruolo di un docente precario dalla data del primo contratto TD.

Il merito è dell’équipe dei legali, coordinata dagli avvocati Fabio Ganci e Walter Miceli, che in quest’ultimo anno ha portato avanti con esperienza e professionalità la battaglia legale lanciata in occasione della celebrazione della prima conferenza organizzativa, nel gennaio 2010, a Fondi (LT). Da quel momento, sotto i riflettori della stampa, anche altri sindacati hanno seguito la strada tracciata dall’Anief che, ad oggi, è l’unica ad aver avuto accolti tutti i ricorsi nella cause patrocinate dai propri legali.

Invitiamo, pertanto, i precari al quarto anno di supplenza su posto vacante e disponibile o al terzo anno, in caso di richiesta di recupero degli scatti biennali di anzianità, o ancora con contratto al 30 giugno per recuperare i mesi estivi, a rivolgersi alla nostra struttura territoriale per intraprendere l’iter giudiziale.

I ricorsi possono essere avviati anche dai docenti di ruolo per recuperare le somme spettanti per gli anni pre-ruolo.
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Giudice del lavoro: ancora migliaia di euro in risarcimento

Messaggiodi edscuola » 14 maggio 2012, 18:51

Giudice del lavoro: ancora migliaia di euro in risarcimento ai ricorrenti Anief

Continuano le plurime condanne alle spese del Miur da parte dei giudici del lavoro con annessi risarcimenti danni in favore dei ricorrenti precari e di ruolo che si sono rivolti al giudice del lavoro, dopo le stabilizzazioni disposte a Trani. Le ultime sentenze del tribunale di Alba, Saluzzo e Milano per un totale di 40.000 euro.
L’ultima sentenza del giudice Bottallo del tribunale di Alba, ottenuta dagli avv. dell’Rinaldi e Scirè, ha dichiarato l’illegittima sequenza dei contratti a termine stipulati dal ricorrente con il Miur tra il 2006 e il 2012, ha condannato l’amministrazione al pagamento di un’indennità di 6.000 euro per l’abuso dei contratti a termine, ha riconosciuto i mancati scatti di stipendio maturati per il periodo di precariato nella misura di 800 euro, ha esteso i contratti dal 30 giugno al 31 agosto ai fini giuridici ed economici con l’assegnazione di altri 5.000 euro, e ha condannato alle spese la parte resistente per 1.900 euro. Il provvedimento segue quello del giudice Giubilei del tribunale di Saluzzo, patrocinato sempre dall’avv. Rinaldi che ha condannato al Miur al pagamento di 700 euro per la differenza degli scatti e di altre 1.500 per spese legali. Il Giudice Pedone del tribunale di Milano, invece, come indennità ha corrisposto 7.000 euro per la mancata assunzione, 2.000 per mancati scatti, 5.000 per mancati contratti al 31 agosto e 2.000 per spese legali. Come dire “ricorrere alla fine paga”, oltre a convincere il ministero a sbloccare lo scorso anno più di 65.000 immissioni in ruolo.
Tra il 26 e il 27 maggio 2012, si terrà la VI conferenza organizzativa dei legali dell’Anief, a Roma, alla presenza degli avv. Ganci e Miceli per discutere
- (personale precario-di ruolo) del nuovo contenzioso da attivare presso i Tribunali del Lavoro per la riassunzione di tutti gli altri ricorsi depositati dall’Anief al Tar Lazio e riguardanti la tabella di valutazione dei titoli delle GaE e il salva-precari, e sullo stato del contenzioso riguardante i ricorsi riassunti al giudice del lavoro per l’inserimento a pettine/posti accantonati o presentati alle stessi corti per la stabilizzazione-31agosto-scatti riservato al personale precario,
- (personale di ruolo) dell’attivazione dei nuovi ricorsi rivolti al personale di ruolo in merito al riconoscimento dello sblocco degli scatti di anzianità e dei gradoni, contro la trattenuta del TFR e dell’ENAM, per lo sblocco del primo gradone di anzianità stipendiale e della mobilità per i neo-assunti, per il diritto alla pensione secondo i vecchi requisiti, l’indennità di reggenza ai vicari e la corretta valutazione dei titoli nella tabella di valutazione allegata all’ordinanza sulla mobilità per l’individuazione anche dei sovrannumerari.
Durante l’incontro sarà presentata la convenzione tra la Confedir Mit Pa - cui aderisce l’Anief, e la Gazzetta amministrativa, dall’avv. Lucarelli. Presenti come relatori, anche gli avv. Tomassetti e Cirese per un intervento su diritto sindacale e diritto comunitario. Coordina i lavori il presidente dell’Anief, prof. M. Pacifico.
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Posti accantonati: ancora conferme per i ricorrenti Anief

Messaggiodi edscuola » 14 maggio 2012, 18:52

Posti accantonati: ancora conferme per i ricorrenti Anief

La nota Miur sullo sblocco dei posti induce i tribunali del lavoro a confermare le ordinanze del Tar Lazio e ad attestare il periculum in mora posto che, comunque, nel merito, il fumus è già accertato. L’inserimento per il biennio 2009-2011 doveva avvenire a pettine. Il Miur e i contro-interessati costituitisi in giudizio dovranno pagare le spese di un processo durato tre anni e condanne per lite temeraria.
L’ultimo provvedimento d’urgenza, definito con ex-700 è quello del tribunale di Taranto patrocinato dall’avv. Menenti del 10.5.12, che in applicazione dell’art. 11, c. 7 del dl.lgs. 104/2010, conferma i provvedimenti emessi dal commissario ad acta. L’ordinanza è l’ultima di una serie che tra aprile e maggio presenta analoghe motivazioni nei provvedimenti ottenuti dagli avv. Ganci e Miceli per Termini Imerese, dall’avv. Magro per Messina, dall’avv. Niro di Tolmezzo, dall’avv. Rinaldi per Torino, dall’avv. Sponga per Forlì, dall’avv. Lo Bue per Modena e Parma, dall’avv. Materazzi per Lecco, dall’avv. Ursini per Bari, dall’avv. Cinque per Lecce, dall’avv. Sassano per Lucera, dagli avv. Russo, Cirese e Maresca per Roma, dall’avv. Fabrini per Prato e Arezzo, dall’avv. Ferrara per Busto Arsizio. Le ordinanze hanno ricalcato quanto nei soli giorni precedenti deciso dai giudici del lavoro di Caltanissetta nei ricorsi curati dagli avv. Cutrera e Longo, di Teramo, Lanciano, Aquila, Avezzano per l’avv. Verticelli, di Pescara per l’avv. Marcone, di Bologna per l’avv. Sponga, di Milano avv. Guerinoni, di Caltagirone per l’avv. Carrabino, di Biella per l’avv. Rinaldi, di Venezia per l’avv. Rosa, di Agrigento per l’avv. Picone, di Brindisi per l’avv. Vaccaro, di Vibo Valentia per l’avv. Rosano, di Verona per l’avv. Maniscalco, di Salerno per l’avv. Salerno e di Napoli per l’avv. Speranza.
E’ evidente che di fronte alla mole del contenzioso attivato dall’Anief presso le corti territoriali del lavoro , è difficile per le altre OO. SS. avere dati certi e aggiornati in tempo reale, come è avvenuto nei giorni scorsi per quelli erronei diffusi dalla Gilda Venezia, dove a fronte dei 17 posti accantonati che per il sindacato risultano riassunti, in verità, nei tribunali della repubblica sono stati notificati 46 ricorsi in tutta la regione Veneto, così da far scendere il numero dei posti disponibili da 97 a 68, per i non ricorrenti Anief. Per evitare queste imprecisioni, l’Anief aveva prima invitato e poi diffidato il Miur dallo sbloccare i posti prima della scadenza ultima disposta dalla norma per la riassunzione dei ricorsi al giudice del lavoro, e del relativo lavoro di ricognizione che lo stesso Miur aveva chiesto agli UU. SS. RR. – e che non poteva esaurirsi prima della scadenza dei suddetti termini, motivo che ha autorizzato l’Anief a chiedere nei ricorsi la condanna per lite temeraria.
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